Al termine della conferenza stampa di presentazione di David Bell, il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara ha fatto il punto della situazione sul momento della squadra
Le parole. Come ho detto più volte abbiamo iniziato un nuovo ciclo, e come per ogni nuovo ciclo ci vuole il tempo per amalgamarsi e trovare la giusta intesa su tante nuove situazioni. Questa non è una situazione nuova. Se bene ricordate, quando ho iniziato questa presidenza nel 2011, ci eravamo trovati in un momento di difficoltà nei risultati. Avevamo fatto 5-7 finché non è arrivato Tony Easley, poi con lui abbiamo fatto 7-9 con cui abbiamo chiuso il girone di andata e poi con la forza di tutti abbiamo fatto un buon girone di ritorno. Oggi siamo 4-6, quindi non vedo molta differenza rispetto a quello che abbiamo già vissuto. Dobbiamo stare calmi e sereni. L’analisi io la vorrei fare solo dal punto di vista concreto, senza parlare di sfortuna e di arbitraggi sarebbe anche troppo facile, perché queste sono solo giustificazioni da perdenti, noi lì non ci dovevamo trovare in quelle condizioni, a prescindere dai passi sul 78 pari o dei 7-1 fischiati nei primi minuti del quarto quarto. Io mi voglio riferire a quello che vedo tutti i giorni, a una squadra che ci tiene – e non mi riferisco soltanto alle lacrime di Olaseni - al lavoro che fanno squadra e staff, a come soffrono ogni minima defiance. Questo è quello che ci serve, come ci servono i tifosi, quelli che ci seguono in allenamento, che ci fermano per strada o che ci aspettano fuori alla fine della partita. Abbiamo perso diverse occasioni all’ultimo secondo ma questo fa parte del basket, abbiamo anche vinto uno scudetto con tiri all'ultimo secondo”.