CAGLIARI - Anche stavolta è andata male alla Virtus Cagliari, sconfitta in casa dalla Ceprini Orvieto, nel settimo turno di ritorno del campionato di serie A2 femminile (70-60). Come nelle gare perse in precedenza, anche stavolta la Virtus non ha demeritato. Ha giocato con spavalderia e voglia di vincere (quella non manca mai), ma ha dovuto fare i conti con l’imprecisione al tiro, al forza delle avversarie e la mancanza di un pizzico di fortuna (ma quella ultimamente non passa in via Pessagno). Orvieto ha vinto con merito, perché ha saputo sfruttare la precisione al tiro, i centimetri sotto le plance, l’esperienza e anche una panchina lunga che, a tratti, è servita al tecnico Massimo Romano per tenere lontane le cagliaritane. Orsini e Georgieva (mancava Marta Vargiu bloccata all’ultimo momento da un infortunio) hanno dato il massimo per cercare di contrastare il gioco avversario e tenere in partita la squadra, ma loro due da sole, non sono bastate.
Precisione al tiro si diceva. Beh, Orvieto ha tirato un tantino meglio. A pagare, da parte della Virtus, sono stati gli errori dalla lunetta e le percentuali nel tiro pesante.
Da due Cagliari ha scritto alla fine: 17 su 37 ovvero il 45%, Orvieto ha fatto un tiro in meno (17 su 36) e ha chiuso con il 47%. Nel tiro pesante la percentuale per Orvieto è salita notevolmente. Si arriva al 40% (6 su 15) contro il 20% delle virtussine (3 su 15). Errore chiama errore ed ecco che anche dalla lunetta, questo pomeriggio Raiola e compagne non hanno certo brillato chiudendo il 65% (17 su 26), con le ragazze di coach Romano che hanno fatto un tantino meglio (18 su 24, il 75%).
Virtus mai doma, lo si è scritto in tante occasione ed è doveroso metterlo in evidenza anche in occasione di questa gara. Le ragazze di coach Ferazzoli non si sono risparmiate riuscendo ad evitare in diverse occasioni la fuga delle avversarie e comunque riuscendo a rimanere costantemente in partita. Volontà loro, ma anche spronate in panchina da Iris Ferazzoli e dal suo vice Valentina Calandrelli.
E’ l’equilibrio a dominare nella prima fase del match (ma anche il caldo che si è fatto sentire all’interno del “pallone” di via Pessagno). La Virtus tiene a bada le avversarie (6-6 al 5’) evitando loro di mettere anzitempo il turbo. Georgieva crea tanto, ma la precisione al tiro, per lei, non è delle migliori, in questa prima fase. Dall’altra parte Rupnik e Porcu bucano con estrema precisione la retina di casa. Canestri pesanti che permettono ad Orvieto di staccarsi leggermente e andare alla prima sirena sul 22-17. La Virtus non molla però. Lo chiedono i due coach in panchina e soprattutto se ne accorge Massimo Romano che cerca di far ruotare le effettive a disposizione per evitare cattive sorprese. Orvieto comunque pur in leggera difficoltà trova, nel finale un guizzo che gli consente di andare negli spogliatoi sul punteggio di 38-29. Parziale che, in apertura di terza frazione viene leggermente incrementato (43-29 al 22’) anche perché la Virtus appare bloccata, priva di idee e incapace di reagire. Orsini e Georgieva non ci stanno e al rientro da un time out richiesto da Ferazzoli, prendono per mano le compagne e nel giro di tre minuti riaprono la sfida (43-37 al 25’). La contromossa del tecnico avversario è quella di far raffreddare gli animi e la mano delle cagliaritane, parlando per 1’ con le sue ragazze. La reazione è immediata e il quarto si chiude con Orvieto sul 54-41. Si pensa all’imbarcata e invece negli ultimi 10’ la Virtus è pronta a rientrare in partita. Il tecnico argentino della Virtus le tenta tutte. La squadra pure e riesce ad avvicinarsi quanto basta per tenere in apprensione le avversarie, ma non riesce a ribaltare e a firmare l’impresa. Peccato!
Ufficio Stampa Virtus
Nessun commento:
Posta un commento