giovedì 25 luglio 2013

A2 F : "Ripartiamo dopo una grande annata. Il progetto-Geas marcia pur nelle difficoltà"



Riceviamo e pubblichiamo l'intervista del presidente Mazzoleni molto significativa in un momento critico per il basket. Il progetto GEAS, un esempio da imitare.




Presidente Mazzoleni, a cavallo tra una stagione appena conclusa e una in partenza possiamo fare il punto?

“Per un anno abbiamo lavorato mantenendo fede a quanto avevamo dichiarato esattamente 12 mesi fa quando, di fronte ad un sistema che stava evidentemente implodendo, abbiamo deciso di mettere in sicurezza il cuore del nostro lavoro ossia quello rivolto alle giovani. E’ stata una decisione dolorosa ma ne siamo orgogliosi. Continuare a rincorrere un modello agonistico che non sa fare i conti con la crisi che vive il nostro sistema economico e che continua ad imporre investimenti incoerenti con quello che ci succede attorno era, e riteniamo sia, inaccettabile. Ringrazio i dirigenti e in particolar modo Mauro Giorgi per avere sostenuto l’idea di continuare nella strada dell’investimento “sociale, educativo, agonistico e di genere” che rappresenta la nostra mission come Geas Basket”.

Possiamo tracciare un consuntivo della stagione appena conclusa?

" Siamo molto soddisfatti di come il Geas Basket ha lavorato nel corso della stagione. Credo che, oltre ai risultati agonistici, conti il lavoro portato avanti. Dalle piccolissime neo giocatrici fino alle “senior” della nostra A3 abbiamo lavorato con costanza e soddisfazione. Lo staff tecnico del settore giovanile guidato dall’ottimo lavoro di Cinzia Zanotti si è consolidato e ha raggiunto risultati importanti potendoci offrire un gruppo di squadre sempre competitivo, ottimo amalgama, grande spirito di appartenenza e, non fa male ricordarlo, ottimi risultati sui campi. Siamo soddisfatti di avere la stessa organizzazione di gioco in tutte le nostre squadre e di avere garantito ottime rotazioni a tutte le nostre atlete. A proposito di questo punto noi continuiamo a ritenere che il nostro lavoro si debba valutare a prescindere dai risultati, ma ci piace anche celebrare ciò che si ottiene. I successi delle nostre squadre in Lombardia (ricevere una coppa a valore multiplo è stata una grande soddisfazione anche se aumenta di poco il numero di trofei nella stanza delle coppe del Geas), le finali nazionali con due secondi posti e le giovani U15 tra le prime otto in Italia si associano al “titulo” portato a casa vincendo il campionato di A3 con la nostra giovanissima squadra, guidata da Filippo Bacchini, naturalmente confermato. Insomma anche sul fronte agonistico ce la siamo cavata brillantemente. Mi piace sottolineare (e questo apre una prima riflessione anche sulla prossima stagione) che l’impegno che le nostre atlete hanno profuso con il Geas Basket non le ha distolte dagli altri impegni: i brillanti risultati che tutte hanno conseguito nei vari cicli di studio in cui sono impegnate per noi sono un altro motivo di orgoglio. Il fatto di presentarci ai nastri di partenza della nuova stagione con un roster che vede tutte le nostre giocatrici impegnate negli studi, universitari o di scuola media superiore, credo che sia un altro record di questo Geas Basket".

Altri commenti sulla stagione conclusa?

"Gli aspetti positivi li ho appena elencati, quelli negativi sono sempre i soliti. In generale la mancanza di una visione sullo sport e, in particolare, quello di genere, ha reso ancora più difficile lavorare investendo in prospettive di medio lungo periodo. Mi ha fatto piacere essere chiamato dal Presidente Federale Petrucci a lavorare nella commissione “Progetto Donna” che dovrebbe elaborare idee per il rilancio del basket femminile, ma purtroppo fino a quando (non solo nel basket) non ci renderemo conto del cambiamento epocale che dovremo realizzare in questo Paese, temo che si continuerà a vivere sperando che “passi la nottata”” Per quanto riguarda la stagione in partenza? “Prescindendo dalle considerazioni di base che si riallacciano al punto precedente, ci stiamo muovendo nel solco della nostra recente tradizione. Sempre partendo dalle più piccole (le microgiocatrici che rincorrono palloni quasi più grandi di loro sarebbero il vero spot per il futuro del basket femminile) stiamo continuando il potenziamento del nostro progetto cercando anche di allargare il campo di azione convinti che le potenzialità siano enormi. Questo vale per tutte le squadre giovanili che saranno sicuramente molto ben strutturate (e allineate al modello tecnico-tattico espresso dalla prima squadra) e che potenzieranno ulteriormente la vocazione competitiva e agonistica. Per quanto riguarda la squadra che parteciperà al campionato senior di A2 non abbiamo fatto fatica a mantenere il nostro piano di azione, avendo un gruppo di giovani giocatrici di qualità (e pensare di definire non giovane la nostra capitana Giulia Arturi fa un po’ ridere anche se è di gran lunga anagraficamente la più “anziana”) che abbiamo solo rafforzato sotto canestro con una giocatrice ugualmente giovane che sicuramente troverà, anche da questo punto di vista, un contesto gratificante e stimolante. Abbiamo potuto rafforzare i legami con le società che seguono i nostri stessi principi e valori e il prossimo anno saranno numerose le nostre giocatrici in prestito o in doppio tesseramento a sostegno del lavoro di queste compagini. Siamo molto soddisfatti del consolidarsi dei rapporti con i nostri sponsor, in particolare Paddy Power e Armani, e questo ci aiuta anche a guardare con minore ansia al futuro, insomma si va avanti con il nostro passo e le nostre idee/speranze/sfide”.

Per concludere che dire del contesto che vi circonda?

"Siamo una bella esperienza ed un’eccellenza, in carenza di un numero così diffuso di situazioni analoghe credo che saremmo da “sfruttare”, per ora non siamo stati in grado di farlo capire e questo ci delude ormai da un lustro. Purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che alcune delle nostre speranze non si potevano realizzare e abbiamo deciso di porre in liquidazione la nostra cooperativa “Amici del Geasbasket” visto che di amici, a parte il nostro nucleo ristrettissimo, non se ne sono presentati. Abbiamo imparato a non illuderci più e, almeno, ci siamo evitati il “giro” dei possibili sostenitori tra politica, banche, associazioni e istituzioni varie. Amaramente possiamo dire di non avere perso altro tempo. Magari prima o poi cambierà la cultura di base e tornerà anche da queste parti a spingere un modello partecipativo, solidale e innovativo che per anni ha caratterizzato questi territori e sostenuto i propri leader”.

Ufficio Stampa Geas Basket

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