La playmaker veneziana lega ancor di più il suo destino a quello del club universitario
Il capitano non molla, anzi rilancia e rinnova. Durerà per almeno altre due stagioni il legame, già solidissimo, tra il CUS Cagliari ed Erika Striulli. La playmaker veneta classe 1990, infatti, ha scelto di sposare la causa universitaria fino al 2024, quando arriverà alla sua sesta annata consecutiva in rossoblù (settima in totale).
LA SCHEDA - Nata a Venezia il 20 ottobre 1990, Striulli è cresciuta nelle fila della Reyer. In seguito è passata alla Libertas Udine, formazione con cui è maturata fino a guadagnare, pur giovanissima, un ruolo da titolare in Serie A2. Parallelamente ha completato il suo percorso guidando da MVP la compagine friulana alla conquista dello Scudetto Under 19 del 2009. L’anno seguente ha saggiato l’A1 in quel di Lucca, ma la sua crescita è stata frenata da un infortunio che l’ha costretta a restare lontana dai campi da gioco per 18 mesi. La sua avventura è quindi ripartita da Marghera (gennaio del 2012), poi il ritorno nella massima serie proprio a Cagliari, città del suo destino. Qui ha fatto registrare 8.0 punti di media in 14 gare nella stagione 2012/13, guadagnando, così, le attenzioni di altre compagini di Serie A1 come Orvieto, La Spezia e Napoli. Nel 2015 il ritorno a Marghera (A2) per una stagione e mezza, poi ancora la massima ribalta nazionale: prima a La Spezia, poi, nel 2017/18, a Lucca, dove ha avuto modo di giocare con il tricolore sul petto e di disputare una finale di Supercoppa. L’estate successiva ha dunque scelto di sposare il nuovo corso del CUS Cagliari, guidato nel 2020 alla qualificazione alla Coppa Italia di categoria, quindi – lo scorso anno – al primo turno dei playoff promozione. Nel finale dell’ultima stagione, la capitana si è lasciata alle spalle le scorie del grave infortunio occorso al ginocchio occorso nel finale dell’annata 2020/2021, e ora è pronta a guidare il CUS verso nuovi e ambiziosi traguardi.
Anche fuori dal campo, Erika è diventata ormai cagliaritana d’adozione: si dedica infatti con grande passione alla professione di educatrice cinofila nel centro specializzato “Mi fido di te”. Laureata in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari, nei prossimi mesi frequenterà la magistrale in Scienze economiche con l’obiettivo di costruirsi un percorso “post basket” nel mondo dell’insegnamento. Ovviamente sempre in riva al Golfo degli Angeli.
LE DICHIARAZIONI – “Penso di avere ancora tanto da dare – afferma la giocatrice – le ultime due stagioni sono state insoddisfacenti dal punto di vista personale, perché i problemi fisici mi hanno costretta a viverle a metà. Ho lavorato sodo ogni estate da quando ho iniziato a giocare a pallacanestro, e questa non ha fatto certamente eccezione. Anche se devo ammettere che nelle ultime tre o quattro gare dell’ultimo campionato mi sentivo già a mio agio dal punto di vista fisico e mentale. Il nuovo CUS? Sono sincera, credo che il gruppo dello scorso anno fosse arrivato alla fine naturale del suo ciclo. C’erano ragazze che avevano già dato il massimo, e dopo tanti anni non c’è nulla di male: sono i cicli dello sport. Per fare un salto di qualità, però, ci servono profili estremamente motivati e che restino fedeli agli ideali di professionismo del club. Se non si fa così non si progredisce. Il prossimo step di crescita consiste nell’avere i playoff in testa fin da settembre. Lo scorso anno abbiamo iniziato a pensarci solo nell’ultimo mese, e infatti eravamo sempre costrette a rincorrere. Dovremo lavorare duramente fin dall’inizio con questo obiettivo in testa, e sarà compito mio e delle altre reduci degli anni passati indicare la strada giusta. Il prossimo campionato? Difficile prevedere quali saranno i valori, si cambia tantissimo e spesso anche a stagione in corso. Diciamo però che negli ultimi anni non ho mai visto delle corazzate inattaccabili”.
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