Una stagione fantastica.
In pochi credevano nell’impresa. Lei, la sua assistente Valentina Calandrelli e
un manipolo di ragazze invece hanno faticato e lottato fin da settembre scorso
per costruire una promozione. Una cosa meravigliosa. Quando ha capito di
potercela fare?
“Non era tanto il credere che potevamo fare l’impresa. Ma dall’inizio ci
siamo dette che dovevamo assolutamente centrare l’obbiettivo promozione: contro
tutto e contro tutti e, assieme alle tante persone che si sono messe al lavoro,
a partire dal giorno dopo la nostra retrocessione: Paolo Pellegrini,
Alessandra, Silvia, Tiziana, Valentina, Antonio Palmas, Alessandro Lauricella,
Francesca Sionis, gli sponsor, la new entry Alessandra Angius e chi più e chi
meno ha dato il suo contributo, siamo riusciti a raggiungere il traguardo”.
Parliamo della squadra…
“Beh, la squadra poi ha fatto la differenza. Un gruppo che ha lavorato tanto. Ogni singolo giorno, sull'aspetto fisico, tecnico, tattico ed energetico/mentale con chi di dovere. In tutti questi mesi che ci hanno separato dalla promozione, niente è stato lasciato al caso. Il gruppo, in se ha difeso bene e ha avuto un atteggiamento e una concentrazione incredibile. Tutti hanno creduto nell’A2, tranne qualcuno che già dopo il - 17 della gara contro il San Raffaele Roma ci vedeva fuori dai giochi, per non parlare del - 15 subìto in garauno nella finale contro Battipaglia. Queste splendide ragazze hanno dato tutto e di più. Il grande plauso e merito è certamente tutto per loro”.
“Beh, la squadra poi ha fatto la differenza. Un gruppo che ha lavorato tanto. Ogni singolo giorno, sull'aspetto fisico, tecnico, tattico ed energetico/mentale con chi di dovere. In tutti questi mesi che ci hanno separato dalla promozione, niente è stato lasciato al caso. Il gruppo, in se ha difeso bene e ha avuto un atteggiamento e una concentrazione incredibile. Tutti hanno creduto nell’A2, tranne qualcuno che già dopo il - 17 della gara contro il San Raffaele Roma ci vedeva fuori dai giochi, per non parlare del - 15 subìto in garauno nella finale contro Battipaglia. Queste splendide ragazze hanno dato tutto e di più. Il grande plauso e merito è certamente tutto per loro”.
La sua difficoltà
maggiore nell’affrontare questa stagione?
“Come già ho detto nel
corso della stagione, la cosa più difficile era il lavoro mentale che
dovevamo fare su ogni ragazza, da settembre ad aprile, per migliorare
l'approccio alle partite che, a dire il vero era difficile creare, perché il
campionato in Sardegna è stato bello e facile. Consideri che se la squadra
faceva degli sbagli in difesa o in attacco sempre c'era tempo per poter ribaltare
la situazione. Nelle ultime 4 sfide che ci hanno avvicinato alla serie A2,
invece dovevamo avere assolutamente una mentalità diversa”.
Con quali
caratteristiche?
“La determinazione, la
grinta, lo sbucciarsi le ginocchia. Ingredienti che non si comprano al
supermercato, ma sono insite nel tuo carattere e, ancora una volta le ragazze
messe alle strette sono riuscite a cacciare fuori il meglio e superare gli
ostacoli che per molti erano insormontabili come il -17 di Roma o il - 15 di
Battipaglia”.
Qual è stata la forza di
questa squadra?
“Il gruppo appunto, ma
anche il credere in quello che stavano facendo. Ogni singola giocatrice è stata
un tassello importante all’interno della squadra, con personalità e modo
di essere. Un gruppo che giorno dopo giorno anche con l’arrivo di Valentina
Maggi, ha iniziato a volare”.
La presenza di due Mental
Coach è stata importante?
“Quando ho fatto
riferimento all'aspetto Energetico/Mentale parlavo di Antonio Palmas e
Alessandro Lauricella due professionisti che hanno dato un contributo notevole
alla crescita di queste ragazze e di conseguenza della squadra, a loro va un
grande riconoscimento per il lavoro svolto all’interno della società Virtus”.
Società che è sempre
stata vicina alla squadra nella buona e nella cattiva sorte…
“Sempre e comunque la
società è stata vicina senza mai far mancare nulla ad ogni singola ragazza,
anche nei momenti difficili, erano tutti lì a supportarci”.
Finita la regular season
in semifinale il San Raffaele l’ha fatta tremare. Quei 17 punti di distacco in
gara sembravano davvero un muro insormontabile?
“A dire la verità la
partita contro il San Raffaele mi ha fatto sentire come quel genitore che dice
al figlio o alla figlia: “Non bere tanto alcool perché fa male alla salute” o
anche: “Quel ragazzo non va bene per te, perché ti farà soffrire” oppure:
“Questo non lo dovresti fare se vuoi fare l’atleta”. Alla fine noi tutti, tante
cose le abbiamo fatto lo stesso perché dovevamo fare le nostre esperienze.
Bene, proprio così ho fatto la mia squadra e in quel momento mi sentivo come
quei genitori che cercando di evitare un passo falso del figlio, lo sostengono,
sperando che con qualche cicatrice nel cuore dopo vada meglio”.
Poi in casa il trionfo.
Sicuramente la più bella gara disputata dalla Virtus durante la stagione. Tutto
è stato perfetto.
“Perfetta doveva
essere quella partita e così è stato”.
E dopo è arrivata la
sfida contro Battipaglia. Avversario che, in cuor suo, voleva
affrontare…Motivo?
“Il San Raffaele è
stato un avversario tignoso e di tutto rispetto, ma giocare contro uno dei
vivai più ricchi d’Italia come quello del Battipaglia, con le nostre ragazze,
era una bella prova da affrontare: l’abbiamo superata a pieni voti”.
Anche in questo caso
garauno non è stata favorevole per la Virtus e poi al ritorno le avete messo il
bavaglio e chiuso in trionfo.
“L'andata è stata la
fotocopia della partita contro San Raffaele. Nel match di ritorno contro le
campane, le ragazze erano concentrate e determinate a ribaltare la differenza
canestri e, all’interno di un palazzetto così gremito, la sfida, credo,
non poteva avere un risultato diverso”.
E ora in A2! Che squadra
sarà, considerati anche i tre nuovi innesti e in attesa del playmaker?
“Ci tengo a dire che
le giocatrici che abbiamo scelto finora sono state prese, non solo per le loro
caratteristiche di giocatrici ma soprattutto per il loro valore di persone e di
voglia di mettersi in gioco, lavorando tanto. La squadra del prossimo anno
visti i tre innesti, sarà una squadra con delle ragazze che conoscono il
campionato, che hanno una esperienza cestistica non indifferente cosa che
aiuterà ulteriormente la crescita e la maturazione del vivaio virtussino. Sarà
un campionato nel quale cercheremo di raggiungere la salvezza e tutto quello
che verrà sarà ben accetto”.
Chi sono i tre volti
nuovi della Virtus per la prossima stagione?
“Federica Brunetti ala
pivot/pivot sarda, bravissima ragazza, le sue doti di giocatrice le
conosce tutta l’Italia. Ha tanti punti nelle mani cattura un mare di rimbalzi.
Indubbiamente un pivot al quale piace passare la palla e cercare l'assist per
le compagne, avremo una bella sfida nella quale lei dovrà sfruttare tutti i
suoi centimetri anche vicino a canestro”
Jeannette Guilavogui?
“ E’ un’ala grande, una vera
lottatrice, forte rimbalzista, caratteristica che si sposa bene con la compagna
di ruolo (Brunetti) nel colloquio individuale ha fatto vedere tanta voglia di
mettersi in gioco quindi un bell’ elemento da inserire e su cui lavorare”.
Silvia Favento?
“Lei rispetto a
Jeannette è un’ala piccola che conosco da tanto tempo. Ricordo che aveva appena
14 anni quando ci siamo conosciute, è venuta in occasione del raduno di
preparazione con la squadra di Priolo, e già all'epoca le si prospettava una
brillante carriera, una giocatrice forte fisicamente, un buon tiro da tre
nelle uscite dai blocchi, una giocatrice di squadra, può operare sia fronte che
spalle a canestro, un'altra giocatrice che aiuterà me a far crescere le nostre
ragazze in quel ruolo”.
E il play?
“A giorni avremo
qualche risposta dalle giocatrici che abbiamo contattato”.
Solitamente si dedica una
vittoria a qualcuno. A chi Iris Ferazzoli vuole dedicare la promozione in A2?
“ Indubbiamente a chi ha creduto e
crede nel nostro lavoro nonostante tutto e tutti. Per iniziare al Presidente
Paolo Pellegrini e Alessandra, poi Silvia Carta, Tiziana Giannotti, Antonio
Palmas, Alessandro Lauricella, Alessandra Angius, Tonia Bonacci. Poi la mia
squadra, Valentina Calandrelli, alla mia famiglia: mamma Rosa, Marisa,
Ariel, Julian, Nidia che sono con me nonostante la distanza, e a tutti quelli
che da lontano mi hanno fatto sentire il loro affetto”.
E poi?
“Alle vere persone che
tifano Virtus con il cuore, a tutte le bimbe e genitori della Virtus che hanno
urlato, esultato e incoraggiato le ragazze in ogni singola azione. Agli allenatore
e dirigenti della nostra società. A Gianni Steri e Gianni Giordano, ma anche
agli ultrà dell’Academy”.
Ma anche…
“Beh, anche a quelli
che non hanno mai creduto in noi. A loro auguro il doppio della felicità che
oggi sento nel cuore”.
Ovviamente un
ringraziamento sentito alla squadra.
“Grazie ad ogni
singola ragazza che ha fatto parte della squadra in questi mesi: Sonia
Cirronis, Laura Pellegrini, Giada Podda, Silvia Loi, Michela Laccorte, Matilde
Melis, Carla Pisano, Silvia Sanna, Ludovica Pilleri, Michela Conte, Cristina
Marangoni, Chiara Cau, Lucia Pala, Giulia Triolo, Giulia Pintauro, Laura
Muscas, Valentina Pardocchi, Iva Georgieva, Katja Kotnik, Nicol Boneva e
Valentina Maggi”.
Per concludere?
“Non posso che dire
grazie agli sponsor e a tutti coloro che in tutti i modi hanno aiutato, aiutano
e aiuteranno Paolo Pellegrini e Alessandra Cozzolino a organizzare e mantenere
viva questa realtà, nonostante le grandissime difficoltà e ostacoli che hanno trovato.
E infine una richiesta.
Ogni singola persona che entra a fare parte della Virtus deve lavorare in modo
da far crescere sempre più la nostra società e le nostre atlete, dalla più
piccola alla più grande.
Chi entra in Virtus deve
pensare che prima di tutto viene la Virtus, niente interessi personali. La
serie A è un patrimonio di tutti ed è un dovere di tutti collaborare per
l’ulteriore crescita magari imitando le società migliori d’Italia. I
cambiamenti sono possibili, difficili, ma non impossibili”.
Ufficio
Stampa Virtus Cagliari
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