Archiviato il campionato di serie A2 con la salvezza della Virtus che ha chiuso la Poule Retrocessione al primo posto, è tempo di bilanci non solo per la squadra, ma anche per tutto ciò che è ruotato attorno al gruppo e alla società, soprattutto sotto l’aspetto sanitario. Stefano Murtas, medico sociale è comunque soddisfatto di una stagione contraddistinta, fortunatamente, da pochi infortuni.
“Ha assolutamente ragione . – afferma il medico sociale della Virtus Cagliari -, Se poi le stagioni diventano quattro di fila la fortuna non c entra nulla”.
Cioè?
“Vuol dire che a monte c'è lavoro e professionalità di tutte le persone che hanno lavorato per la squadra . Come ho già detto la squadra non è solo quella che si vede in campo ma è anche quella che lavora dietro le quinte . Se così non fosse non si otterrebbero certi risultati”.
“Indubbiamente. Iniziamo dal preparatore atletico che è una figura centrale dello staff sanitario . Il lavoro inizia a settembre e si protrae tutto l'anno tra palestra e parquet. La Virtus ha la fortuna di avere come preparatore atletico Andrea Piras, un valido professionista, ragazzo in gamba, appassionato di sport, con il quale c'è perfetta sintonia con me e con il coach”.
Infortuni?
“In quattro anni nessun infortunio muscolare importante e condizione fisica della squadra ottimale fino alla fine . Ha fatto uno splendido lavoro con il recupero dei due infortuni più gravi della mia "gestione sanitaria" e cioè Beatrice Carta e Eleonora Fava. Tutt' e due infortuni legati peraltro a contrasti di gioco”.
Quest’anno?
“La stagione appena conclusa non ha avuto nessun infortunio di rilievo . Ovviamente un pizzico di fortuna ti deve sempre accompagnare, ma il lavoro e la professionalità sono requisiti indispensabili in qualunque ambito lavorativo. Pagano sempre. Evidentemente Andrea ha programmato a dovere il lavoro delle ragazze . Mi auguro che faccia parte del team anche il prossimo anno”.
“Del nostro caro ed insostituibile massaggiatore Gianni Giordano ho poco da aggiungere . Chiunque frequenti la società conosce le sue capacità, la sua simpatia e la sua "fin troppo nota" generosità”.
Ringraziamenti?
“Voglio però ricordare e ringraziare i nostri consulenti collaboratori : Giorgio De Muro ortopedico/fisiatra/medico dello sport , Gigi Pilleri radiologo/ecografista/giocatore di basket e padre di una miniatleta della Virtus e il nostro valido fisioterapista Cristian Sanna . Il comune denominatore di tutto lo staff è la passione per lo sport che aiuta a superare le difficoltà e qualche incomprensione . Ma voglio anche ringraziare tutti i colleghi che non figurano tra i consulenti ma si mettono a disposizione appena c'è la necessità : Francesco Mastio, il caro amico d'infanzia Alessio Atzori, Bruno Loi, Luigi Mascia . Tutti appassionati di sport e ancora validi giocatori di basket (caffè pagato da tutti spero...!) . Un ringraziamento inoltre anche all'amico Paolo Cugia del Centro di Fisioterapia Kinesis dove diverse atlete anche del settore giovanile hanno fatto la riabilitazione dopo gravi infortuni e al Dott. Pierpaolo Bacchiddu caro amico del nostro Presidente”.
“La Virtus ha questa grande risorsa. Tante persone che mettono a disposizione della società la loro professionalità ed il loro tempo libero . Se posso divagare dal campo sanitario aggiungerei tra questi anche Betti Murgia responsabile del settore giovanile, Sandro Balistreri dirigente, Gianfranco Serra e Massimo
Marangoni che hanno creato il sito che sta andando benissimo e tanti altri genitori che si prestano con entusiasmo, ognuno nel proprio ambito lavorativo, per dare una mano alla società” . Bisogna essere riconoscenti con queste persone e colgo l’ occasione per ringraziarli tutti a nome della Società.
Quali problemi fisici incorre, durante la stagione, una squadra femminile rispetto ad una maschile ?
Non è semplice parlare sinteticamente di differenza prestativa uomo-donna nel basket e dello sport in generale. Per rimanere "a galla" possiamo dire che le differenze di genere sono fondamentalmente dovute alle diverse caratteristiche antropomentriche, di peso e di composizione corporea , di tessuto e di forza muscolare, di massimo consumo di ossigeno, di sistema cardiovascolare e di mobilità articolare”.
Quali sono le patologie legate alla pallacanestro?
“L’analisi dei meccanismi traumatici nella pallacanestro trova, negli ultimi anni, articoli e pubblicazioni che hanno riportato dati epidemiologici che confermano che le lesioni microtraumatiche sono maggiori rispetto a quelle acute. Le patologie da overuse (uso eccessivo) nel basket sono legate alla ripetitività della gestualità tecnico-atletica e spesso ad errori nella programmazione dell’allenamento. Esse sono maggiormente a carico dell’arto inferiore, jumper’s knee (ginocchio del saltatore) tendiniti e tendinosi dell’achilleo, e condropatia femoro rotulea, quest’ultima a carico soprattutto delle giovani cestiste. La patologia acuta interessa sostanzialmente la caviglia e il ginocchio. I traumi distorsivi dell’articolazione tibio-tarsica sono, da sempre, per frequenza il primo evento lesivo nel basket. Il meccanismo traumatico delle lesioni del legamento crociato anteriore è ricollegabile all'alto numero di sollecitazioni diversificate, torsionali e di lateralità, cui il ginocchio è sottoposto durante le varie fasi del gioco”.
In quello femminile?
“Da quanto si evince dalla letteratura scientifica nel basket femminile sembrano prevalere rispetto al maschile infortuni a carico del ginocchio (lesione del ligamento crociato anteriore isolata od associata), ricollegabile secondo alcuni autori alle fasi del ciclo mestruale”.
Oltre al medico e al suo staff quale figura è fondamentale nello sport femminile?
“La figura dello psicologo dello sport è di grande importanza a prescindere dal genere per identificare e valutare le abilità mentali dell'atleta fondamentali per ottimizzare la performance sportiva. La valutazione della fiducia , delle energie negative e positive, delle abilità attentive ed immaginative , delle motivazioni e dell'atteggiamento sarebbero sicuramente opportune per far in modo di "consegnare" al coach di turno la giocatrice al 100% delle sue condizioni psico/fisiche”.
Una stagione che ha registrato anche buoni risultati dal settore giovanile..
“Partendo da questi presupposti dobbiamo fare un'analisi approfondita della stagione appena conclusa che riguardi non solo la prima squadra ma, soprattutto, il settore giovanile che è la risorsa principale della Virtus e serbatoio della prima squadra.
La programmazione pre-campionato è fondamentale soprattutto per le giovani atlete che giocano più campionati . E' fondamentale per la salvaguardia innanzitutto della loro integrità fisica ed evita la sindrome da "overdose" di basket che spesso determina l' abbandono”.
Indicazioni che servono soprattutto ai tecnici?
“Esatto. L'anno scorso Betti Murgia, Carla Tola e Sandro Manca (allenatore dell' U19 e della serie C ...ops ora serie B !! ) si sono dimostrati sensibili a questo problema ed hanno gestito bene il nostro "vivaio" . Non dobbiamo però accontentarci . Possiamo fare sicuramente meglio”. La programmazione , avere degli obiettivi e degli indicatori di risultato anche intermedi per capire meglio le criticità che ci sono all’interno del sistema societario sono strumenti fondamentali per fare bene in qualsiasi contesto lavorativo, anche nello sport .
E ora?
“Ora ci prendiamo un po’ di vacanza anche se gli allenamenti non sono terminati . Magari le ragazze troveranno modo di andare al campo e giocare playground senza allenatore e/o schemi da seguire , divertendosi tra loro come succedeva ai miei tempi nel campetto di quartiere dove si giocava a pallone con gli amici seguendo il sogno di diventare come il proprio campione preferito: inutile dire che per me essendo del ’60 è stato Gigi Riva !”.
Ufficio Stampa Virtus Cagliari
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