Con questo articolo, ripreso di sana pianta, da uno dei libri scritti dal coach e amico ETTORE ZUCCHERI (ex assistente di Dan Peterson ai tempi della grande Virtus Bologna,spero di aprire una prima pagina dedicata alla Tecnica che possa fornire spunti a tutti coloro che praticano e amano il nostro sport. Purtroppo Ettore da diversi anni ha lasciato il BASKET di VERTICE ritirandosi nella sua citta' BUDRIO, dove è sempre sui campi di pallacanestro dal primo pomeriggio alla sera,insegnando molto bene i fondamentali a nugoli di Mini atleti e spesso anche come consigliere di giocatori e allenatori. Dopo questa premessa entriamo nell'argomento.....
ATTACCO ALLA ZONA
By Zet
Con l’idea della costruzione del triangolo laterale, abbinata al gioco col pivot e alla possibilità di far “circolare” la palla da un lato all’altro, vengono soddisfatti tutti i presupposti dell’attacco alla zona. Attacco, lo voglio specificare , a qualunque tipo di zona, normale e mista.
Siamo di fronte alla possibilità di usare un’arma “letale”? Non è cosi. I dettagli vanno curati in modo “maniacale” e c’è sempre la difesa a zona “1-3-1″ che da fastidio al “triangolo” di Tex Winter. La palla in angolo è un punto di forza per questa difesa a zona. Tuttavia, per battere la zona, non dimentichiamolo, occorre realizzare canestri da fuori area e andare a rimbalzo d’attacco.
Il fatto di avere buone percentuali di tiro fa si che la difesa “allarghi le maglie” per intervenire e portare il massimo del disturbo ai tiratori, ma anche permettendo che la palla vada oltre le stesse linee difensive, per arrivare al “Centro”. E quando la palla è nelle mani del Pivot, come la gestisce? Deve sapere che si è attirato , come una calamita, l’attenzione di tutta la difesa. Quindi, deve ripassarla fuori per “rovesciare” il gioco verso l’altro lato.
Se la palla si era trasferita “all’alba” formando il triangolo laterale, ora bisogna giocarla “al tramonto”. Diventa l’aspetto tattico più importante per trovare così un compagno libero, con lo scopo di scoccare il tiro indisturbato.
E’ l’inizio della fine per la difesa-a-zona perché, subito dopo si scatenano a rimbalzo gli attaccanti che soddisfano l’asse del gioco “tiro-rimbalzo”. E’ facile conquistarlo perché se si marca la palla, non si ha poi l’idea di chiudere fuori i rimbalzisti. Dopo tutti i dettagli e le varie filosofie non dobbiamo dimenticare la penetrazione con la palla, non solo col passaggio , bensì col palleggio.
Incredibile , vero? Eppure, nonostante l’arroccamento dentro al “castello”, le penetrazioni in palleggio sono sempre attuabili. Eccome!!!
Ci sono altri dettagli? Deve essere sotto controllo anche l’aspetto “pazienza”, che non deve mai essere fine a se stessa. Cosa voglio dire? Se capita una ghiotta occasione , mentre si costruisce l’idea alba-tramonto , bisogna sfruttarla subito. Il gioco di Tex Winter è supportato dall’aspetto “pazienza” perché la formazione del triangolo laterale rappresenta anche un “finto attacco” di squadra per impegnare la difesa e prepararsi per “colpire” sull’altro lato.
Spunti tratti da uno dei libri di Ettore Zuccheri
coach Giovanni Venuto
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