A tre giornate dalla conclusione della prima fase del campionato di serie A2 Femminile e con i giochi ancora aperti, risulta impossibile azzardare previsioni e trarre conclusioni sul percorso della quattro formazioni sarde inserite in due delle quattro conference, in cui è stato suddiviso il campionato di A2. Ciò nonostante, ci sentiamo di dire che i risultati ottenuti sino ad ora, sono tutt’altro che lusinghieri.
Nel girone Conference Nord-Ovest, fanalino di coda l’Astro Cagliari, con una sola vittoria su nove gare disputate. Un percorso praticamente identico a quello dello scorso anno nel campionato di serie A3 e di due anni fa in B Eccellenza, dove ha lottato per la salvezza sino all’ultima giornata. L’esperienza di Pacilio ed i nuovi innesti di Marcello e Lektova, non sono stati sufficienti per rendere all'altezza della categoria, una squadra già poco competitiva nel campionato scorso in A3, che da anni non ha subito cambiamenti importanti e non è alimentata da un settore giovanile adeguato.
Sempre nello stesso girone la Virtus Cagliari veterana della A2, con sole tre vittorie, due delle quali ahimè, ottenute proprio con l’Astro Cagliari nei due derby disputati, ed una con l’ultima in classifica.
Nella campagna acquisti estiva, il sodalizio di via Pessagno, dopo la partenza di Nicolini, Costa, Rulli e la nostrana Carta, alla quale il salto di categoria non poteva e non doveva essere impedito, ha provveduto a colmare i vuoti con altrettante entrate, una tra queste Elisabetta Linguaglossa ala di categoria, tagliata di recente e non ancora rimpiazzata. Ora la speranza del club biancoazzurro è quella di recuperare al più presto Eleonora Fava, infortunatasi nello scorso campionato.
Nota positiva, la seconda piazza nella classifica marcatrici, di Carolina Scibelli.
Nota positiva, la seconda piazza nella classifica marcatrici, di Carolina Scibelli.
Non è certo migliore la situazione per la Mercede Alghero nel girone Nord-Est. Le catalane con una squadra allestita a pochi giorni dall’inizio del campionato, in ritardo di preparazione e senza l’esperta Chesta, stanno pagando a caro prezzo questa condizione. Lo scossone necessario non è arrivato neanche con le dimissioni del coach Claudio Cau, poi sostituito da Daniele Cordeschi. Una sola vittoria in nove gare sono un bottino troppo misero per aspirare ad una salvezza tranquilla, in un campionato che con la nuova formula, non consente recuperi, data la brevità della prima fase.
In questo panorama poco edificante per il basket sardo, unica nota lieta, la posizione del San Salvatore Selargius, che naviga in acque più tranquille, con i suoi dieci punti conquistati, a sole due lunghezze dalla capolista Delser Udine, che incontrerà proprio in questo weekend. La compagine selargina, a differenza delle altre tre squadre, può contare su un gruppo esperto che ogni anno ha ottenuto risultati migliori della stagione precedente e ha saputo sempre colmare le partenze, con atlete di pari livello o superiori.
La conferma della Yordanova, l’arrivo di Visconti e Brunelli, unito all’esperienza di Perseu, Tinti e Lussu, hanno fatto del San Salvatore una compagine che può competere alla pari di squadre ben più quotate. La sconfitta di un solo punto all’ultimo secondo contro la allora capolista Vicenza, la convincente vittoria contro la prima in classifica Muggia, non sono casuali. Nella classifica marcatrici quattro giallonere nei primi quattordici posti, con Visconti terza e Lussu settima, sono una ulteriore conferma del buon lavoro svolto da staff e dirigenza.
di N.C. Basket Sardegna
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