sabato 30 novembre 2013

Serie A2 F : Parla il capitano della Virtus



VIRGINIA SABA: "QUEST’ANNO SENTO TANTA RESPONSABILITA".


Nonostante la giovane età, quest’anno sei la più “anziana” del gruppo. Che effetto fa? 
«Mi tocca cucinare...per riprenderci da una serie di delusioni non ci resta che lavorare sodo, ma anche mangiar bene perché fa gruppo e bene al cuore. A dire il vero le sto pensando tutte perché la squadra che siamo venga finalmente fuori sul parquet. Per esperienza so che puoi avere le individualità più forti del mondo, ma se non hai gli occhi di lince (!!! Chi lo diceva?!) e un gran cuore meglio stare a casa. Per tutti gli altri "effetti" basta la cipria giusta e sono ok. Scherzi a parte, sento tanta responsabilità, e questo è un momento molto delicato. Ma credo nella mia squadra, insieme riusciremo a farci tornare notti serene».
Virtus perennemente in lotta per la salvezza e tu di combattimenti in questo senso ne hai vinti tanti…
«Ancora non voglio credere che questa sia solo una lotta per la salvezza. Vorrei solo aver illuso tanti. Se così non dovesse essere dovremmo diventare più randagie e cattive. Alla fine delle lotta dei playout ci si vuole sempre tutte più bene, le difficoltà uniscono. E noi già da ora ci stiamo allenando bene, devo dire...».
Che squadra è quella di quest’anno?
«Un'aquila che crede di essere un pollo. Consiglio a tutte il raccontino, non è certo tempo perso». 
Società che ha cambiato volto, inserendo tra l’altro giocatrici della prima squadra tra gli istruttori minibasket. Ti piace lavorare con le bambine?
«Proprio qualche giorno fa Camilla, bimba di sette anni, mi ha detto che se le avversarie mi mettono in difficoltà posso sempre loro dare un pizzichetto alla pancia. Non ho mai pizzicato nessuno, neanche Camilla, ma credo che in quanto a voglia di emergere sia sulla buona strada. Le bambine hanno bisogno di esempi da seguire, di traguardi. Noi glieli mettiamo ed è incredibile vederli raggiunti da loro in una manciata di ore (gli adulti impiegano mesi). Così acquistano fiducia in loro stesse, si confrontano con le altre e sognano. Si sentono speciali e noi facciamo in modo che sia così». 
Questa prima parte della stagione è andata. Che bilancio puoi fare?
«Credo che il campionato non sia ancora iniziato. Ognuna di noi ha dato il minimo, la squadra in effetti era tutta nuova e forse ci siamo illusi tutti con la prima gara a Genova. Non sempre come allora hai una super Fidossi che mette dentro sei bombe, dobbiamo tornare nella mentalità delle api. Api laboriose».
Oggi arriva Genova. All’andata rischiaste di fare il colpaccio…stasera invece?
«Stasera dobbiamo ricordarci che tutto parte dalla difesa. Anche l'attacco. Quando si difende poi sudi e sale l'adrenalina. E siccome siamo un po' a secco e non so perché, meglio generarla in difesa e utilizzarla in attacco». 
Ancora poche settimane e Eleonora Fava farà parte del gruppo dopo il grave infortunio. Sicuramente un buon acquisto per la squadra…
«Non sono una professionista vera, ho sempre giocato per amore della maglia e per stare con le mie bambine (cresciute e in crescita), oltre che per sfogarmi ed essere più mansueta nella vita normale. Senza Ele in allenamento e in trasferta e in ogni gara e in spogliatoio mi sento praticamente a metà. Quando tornerà in campo sarò proprio felice. La sua voglia contagiosa e la sua mano (in allenamento ha le percentuali migliori) saranno come una cura. 
Chiudo con un pensiero per Linguaglossa. Quando una compagna se ne va, qualsiasi sia il motivo, è una sconfitta per tutti. Dispiace non essere riuscita a fare di più per lei. Ma ora le strade divise portano lei in A1 e noi a un nuovo inizio. E ricominciare è sempre bello, un'altra opportunità».

Ufficio Stampa Virtus Cagliari

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