martedì 12 novembre 2013

San Salvatore Selargius : I commenti del dopo Trieste


Associazione sportiva dilettantistica
G.S. Basket San Salvatore
Comunicato stampa N°18/2013-14

SCONFITTA EDULCORATA DALL’AFFETTO DEI SARDI TREVIGIANI E TRIESTINI

Nel dopo gara in Friuli fugace incontro con il Circolo di Trieste, apoteosi godereccia il giorno dopo a Treviso. Sulla sconfitta di sabato parlano Palmas, Canalis e Frau.


Selargius, 12 novembre 2013

TREVISO: UN PRANZO LUCULLIANO E TANTE CHIACCHIERE

Le amarezze si cancellano semplicemente cambiando orizzonti e incontrando persone straordinarie. Dopo la brutta prestazione di Trieste le giallonere hanno trascorso una domenica diversa a contatto con i soci del Circolo Amicizia Sarda di Treviso. L’incontro è cominciato con un gustoso aperitivo a base di Prosecco e già da lì si è instaurato un rapporto speciale tra i presenti. A fare gli onori di casa il presidente Adalberto Garippa e i soci del circolo che di lì a poco avrebbero raggiunto gli altri convitati presso la trattoria “Rosa Peonia”, per dare vita all’annuale pranzo sociale. La delegazione campidanese non si è presentata a mani vuote: i dirigenti Gabriele Cinus e Alberto Saba hanno portato un bel pacco dono dove non poteva mancare la rinomata pasta di Cappero Selargino. Oltre al palato si è voluto dare sfogo anche alla cultura con l’aggiunta di diverse pubblicazioni. Spicca un libro sui vestiti tradizionali sardi, una raccolta di poesie scritte da Adele Alba Marras dal titolo “Bramas e Ammentos”, l’opera di Angelo Mavuli “Sentieri per una memoria – Diario di un viaggio”. Di rito il volume dedicato al trentennale del Basket San Salvatore Selargius, con tre chiavette usb e anche un orologio. 
I sardi trevigiani hanno solennizzato l’evento con la consegna di una targa ricordo. Avrebbero voluto anche regalare una grappa di Prosecco ma per motivi di trasporto, e con grande dispiacere collettivo, è dovuta rimanere al mittente.
“Sono rimasto colpito dall’orgoglio sardo sprigionato da Gabriele Cinus – racconta il presidente Garippa – si vede che ci tiene tantissimo alla squadra e alle ragazze con cui ha un ottimo rapporto; quella del San Salvatore mi ha dato l’idea di essere una grande famiglia”.
Forse neanche le atlete si attendevano un’accoglienza così calorosa da parte dei padroni di casa. Il capitano Emanuela Tinti è stata rapita dai discorsi dell’isilese Luigi Pitzalis: “Mi ha raccontato tantissime cose sulla sua famiglia e sul suo lavoro – afferma - e poi è emerso che è stato lui ad inventare il famoso pane chiamato “Ciabatta”, alimento che a Treviso e dintorni riscuote un successone. Poi, parlando del più e del meno con il signor Salvatore Schirru,(della Polizia di Stato), si è scoperto che è originario di Pimentel, paese in cui è nato pure mio padre. Non avrebbe mai immaginato di trovare tra noi qualcuna con parenti provenienti da quel piccolo paese della Trexenta. Ovviamente ha voluto sapere i nomi e i cognomi dei miei zii”.
Selene Perseu racconta le sue sensazioni: “Anche se le trasferte così lunghe sono sempre pesanti, certe volte ti danno la possibilità di visitare città che altrimenti non vedresti mai. Molto bella Trieste ma altrettanto carina Treviso” E la play guardia racconta un particolare curioso: “Il nome non proprio comune del presidente del circolo ha tratto in inganno la mia compagna Anna Lussu che per tutto il pomeriggio pensava che parlassimo del nostro dirigente Alberto preceduto dalla preposizione "ad". Abbiamo riso per ore”.
Ma il tempo è tiranno, c’è da andare in trattoria dove poco più di ottanta persone si sono ritrovate per mangiare ricette esclusivamente sarde cucinate dal desulese Michele Marcis, coadiuvato dalla moglie Daniela e dai figli Laura e Gianluca. “Un ristorante sardo in tutto e per tutto – conferma Emanuela – dove nelle pareti spiccavano murales di donne sarde in costume tipico e foto su luoghi caratteristici della nostra isola”. La cestista ricorda anche il variegato menù: “Abbiamo mangiato tantissimo; dagli antipasti di ricotta salata, salumi, olive, ai primi di ravioli e un pasticcio fatto con il pane carasau. I secondi erano a base di maialetto e agnellino sardi. Per finire un dolce a base di ricotta”.
Dopo tanto ben di dio una passeggiata nel centro storico di Treviso ci stava davvero bene, anche se purtroppo con un occhio all’orologio per non perdere il volo di rientro. “Abbiamo scattato tante fotografie – ricorda Adalberto Garippa – e molti dei nostri soci, per non essere sormontati dalle atlete più alte, si sono accucciati davanti a loro”. Tra i monumenti visitati la Piazza dei Signori e il Palazzo dei Trecento. Poi rapida incursione in via Calmaggiore e puntatina al Ponte dei Buranelli, in un angolo suggestivo ambito dai pittori.
Adalberto è rimasto profondamente colpito da questa visita: “L’aver incontrato il San Salvatore è stato per noi un momento molto importante, spero tanto che si possa ripetere al più presto”. Ma prima di congedarsi dalle atlete lancia un appello: “Il nostro circolo, come tutti quelli dell’Italia e del mondo hanno bisogno di due cose essenziali: risorse e ricambio generazionale. Ci affidiamo alla Regione Sardegna per venirci incontro soprattutto con qualche idea nuova che serva a coinvolgere i più giovani, dal momento che prevalgono di gran lunga gli over cinquanta. Se continuiamo così tra vent’anni i circoli saranno costretti a chiudere”.

TRIESTE: QUALCOSA DEVE CAMBIARE, LO DICONO ANCHE I NON NADDETTI AI LAVORI

Al termine della brutta disfatta di sabato, diversi iscritti al Circolo di Trieste (facente parte dell’Associazione Regionale dei Sardi in Friuli Venezia Giulia), è andato a salutare le cestiste del club di Selargius. Di sardi sparsi, a dire il vero, ce n’erano tanti, accorsi al palazzetto per conto loro richiamati da una squadra dell’isola. Il presidente del circolo Triestino Augusto Seghene racconta la sua esperienza: “Ho assistito ad una gara bella e simpatica – dice – ma le avversarie erano troppo forti e troppo alte. Non ne capisco molto di basket, però ho avuto la sensazione che il San Salvatore debba diventare ancora più squadra e migliorare nel tiro, le ragazze mi sono sembrate troppo frenetiche e invece a mio avviso dovevano reagire con calma”.
Discorrendo sullo stato di salute del circolo riemergono le dolenti note legate al ricambio generazionale: ”Purtroppo siamo solo pensionati”. Poi illustra le attività in corso: “Le donne stanno seguendo un corso di ginnastica posturale e ogni settimana proietteremo film e documentari sardi, anche i più recenti come “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu. E poi fervono i preparativi per celebrare il centenario della Brigata Sassari attraverso una serie di incontri, convegni e altre varie manifestazioni”.
Sulla gara giocata contro la Callegaris Triestina ecco i commenti di Laura Palmas, Claudia Canalis e il vice allenatore Roberto Frau.

Laura Palmas:”Gara a senso unico, purtroppo, sono state più brave di noi sotto ogni punto di vista. Attraversiamo un periodo difficile, la scorsa sconfitta, contro Udine, è stata dura da digerire e questa settimana il ritmo allenamento non è mai stato tale da permetterci di arrivare al meglio a questa sfida, a causa di vari acciacchi fisici. Approfitteremo del turno di riposo per darci tanto da fare sia sul profilo mentale, sia su quello fisico. Lavorare sul gioco di squadra, soprattutto a difesa schierata, concentrandoci sulla grinta e la determinazione che sono mancate completamente in queste due sconfitte. Sono sicura che ci riprenderemo, siamo una bella squadra e ora è arrivato il momento di dimostrarlo”.

Claudia Canalis: “È stata una partita abbastanza impegnativa, giocata più o meno punto a punto nei primi due quarti, poi abbiamo "mollato", non eravamo in formissima, a causa anche dei diversi infortuni, speriamo di rifarci presto”.

Roberto Frau: “Il risultato dice tutto, la nostra è stata una brutta prestazione e le avversarie hanno meritato. Abbiamo pagato sia in termini di prontezza sia in termini fisici. Purtroppo siamo riusciti a giocare a fasi alterne senza dare continuità al nostro gioco fino all'ultimo quarto dove poi siamo crollate definitivamente. Il secondo pessimo arbitraggio consecutivo ha influito sul punteggio ma non sull'esito della gara. Lussu ha cercato di dare il massimo apporto alla squadra, come sempre, nonostante il momento di forma fisico non sia dei migliori, anzi. Noi però dobbiamo pensare alla prestazione del gruppo e non quello delle singole. Adesso abbiamo un turno di riposo che ci servirà per recuperare le forze e provare a migliorare le nostre prestazioni che nelle ultime due settimane non sono state delle migliori”.


Nessun commento:

Posta un commento