giovedì 7 febbraio 2013

Grande successo per la tavola rotonda Dinamo "Come costruire una squadra vincente".

La Dinamo e il basket costruiscono il futuro
Grande successo per la tavola rotonda Dinamo “Come costruire una squadra vincente”. Il presidente Sardara annuncia il rinnovo di Meo Sacchetti sino al 2018

La scena. In occasione della prestigiosa Final Eight di Coppa Italia, atteso evento che da oggi, giovedì 7 febbraio e sino a domenica 10 febbraio 2013 animerà la scala del basket di Milano (Mediolanum Forum), la Dinamo Banco di Sardegna ha programmato e organizzato una tavola rotonda di alto livello aperta ad importanti esponenti del mondo economico, sportivo e istituzionale dal titolo “Come costruire una squadra vincente”. L'occasione è propizia, lo scenario è ideale, il parterre di livello assoluto. Per questo la Dinamo Banco di Sardegna del presidente Stefano Sardara, a partire dalle ore 10 al “Sardegna Store” in piazza Diaz numero 7 a Milano, ha organizzato una tavola rotonda con importanti personalità del mondo dello sport, dell'impresa e della politica isolana.

Il parterre. Il tutto è accaduto sotto gli obiettivi delle telecamere delle più importanti televisioni nazionali (La7, RaiSport e SportItalia), con Videolina, televisione ufficiale del club sassarese, a raccontare la giornata e numerosi giornalisti sardi ed italiani a seguire dalla platea e con grande attenzione l'evento. Presente al gran completo la dirigenza della Dinamo Banco di Sardegna, gradito ospite il presidente della Lega A Valentino Renzi accompagnato dall'addetto stampa Legabasket Maurizio Bezzecchi. Presenti anche alcuni rappresentanti della sedici società partecipanti al campionato, dal presidente della Scavolini Banca Marche Pesaro Franco Del Moro al massimo dirigente della Cimberio Varese capolista Cecco Vescovi, al diesse dell'Olimpia Milano Flavio Portaluppi, passando per Alessandro Dalla Salda AD della Trenkwalder Reggio Emilia, Maurizio Bertea segretario Fip, Linda Tortora della Best Union.

Dinamo 2018. Apre il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara: “Il gm della Montepaschi Siena Ferdinando Minucci è purtroppo a letto con la febbre e non potrà essere presente. La giornata di oggi è una di quelle in cui il basket prova a dimostrare di avere le qualità per essere qualcosa di più della semplice partita sul parquet. Bello fermarsi un attimo e mettere in campo le nostre conoscenze e confrontarle per crescere. A breve partiremo con i lavori, prima piccola incursione: Dinamo 2018. Partendo da quel che stiamo facendo già oggi, il nostro obiettivo è essere una società di basket ma anche commerciale. In cinque anni puntiamo a poter ragionare dal punto di vista sportivo ed economico: non ho il pensiero di cosa sarà , ma con la certezza che una stagione, anche se fatta di up & down, ci sarà. Prima pietra: Meo Sacchetti – parte il video dedicato al coach biancoblu, contenente alcune delle più significative immagini del tecnico di Altamura a contatto con la sua Sassari - firma per la Dinamo Banco di Sardegna sino al 2018, un grande onore per me e per noi. Contratto che non prevede clausole di uscita, noi contiamo di progettare una crescita che parta da determinati principi a valori – applausi scroscianti -. A questa tavola rotonda persone che abbiamo cercato con il lanternino, persone che possono darci tanto”. Dinamo 2018: Ca semus pius de unu giogu! “Siamo più di un gioco, e vogliamo dimostrarlo” è la chiusura del presidente Stefano Sardara, che saluta e ringrazia gli ospiti.

Relazione. La palla e la parola passano a coach Dan Peterson: “Amici sportivi e non buongiorno. Come costruire una squadra vincente. La mia filosofia: sono qui dal 1973, Il mondo del basket è cambiato tantissimo, allora dovevo parlare l'italiano per comunicare con la mia squadra: non dissi una sola parola di inglese, tutto italiano maccheronico. Due anni fa a Milano non ho detto una parola in italiano, tutto in inglese. Mi capita spesso di parlare di questi argomenti, ieri al Milan Calcio, non ho le chiavi della macchina in tasca ma ho le mie idee. Parentesi: sono felicissimo per Meo, grande allenatore, bravo il presidente. La prima cosa fare le scelte al top, in primis il coach che deve essere esigente con la squadra ma ispirare fiducia. Non deve alzare la voce, ma l'asticella delle aspettative. Squadra: tutti i giocatori sono disposti a fare un sacrificio per il bene della squadra, tutti sono disposti ad aiutare il compagno. Il gruppo: deve essere un tutt'uno con la squadra, due cose da sviluppare all'unisono, come Sassari. Altra parentesi, bentornato al basket a Gianni Petrucci, un saluto a Valentino Renzi: ci saranno delle vere battaglie da combattere. Punto importante quello legato ai fattori di cambiamento, legati soprattutto al mercato. Torno indietro ai tempi della grande rimonta sull'Aris: per avere una mentalità vincente, prima della palla a due dico ai miei che voglio vincere il match anche di un solo punto e che non bisognava aver fretta. All'intervallo avevamo recuperato 14 punti, poi 20 punti in 20'. Non volevo trasmettere paura al team prima di questo importante impegno, calma e determinazione le chiavi”.

Tavola rotonda. Alberto Orioli, vice direttore Sole24Ore, prende la parola da moderatore dell'incontro e con competenza e padronanza gestisce la scena come un vero playmaker fornendo assist e spunti ai suoi interlocutori: “Contaminazione positiva di contributi che gravitano attorno allo sport ma poco hanno a che fare: sul palco il presidente Fip Gianni Petrucci, Luca Filippone direttore Generale Reale Mutua, Giuseppe Cuccurese direttore generale Banco di Sardegna, Sergio Solinas direttore del personale del Gruppo Meridiana Fly, coach Meo Sacchetti e coach Dan Peterson. Come costruire una squadra vincente: riguarda la mentalità, ma anche un'idea che va al di là del semplice campionato. L'onere che grava sulla squadra, come la Dinamo, è il riuscire a rappresentare una chiara identità territoriale, un popolo, una regione. La Sardegna attraversa un momento difficile, la Dinamo porta avanti un altro modo di rappresentare i valori dell'Isola”.

Gianni Petrucci: “Complimenti a Meo Sacchetti per la conferma, la società sta progettando il futuro e anche al presidente Stefano Sardara vanno i complimenti per quanto fatto, quando lui era a Mosca io ero dirigente della Federazione, grandi momenti di basket. La Sardegna: da presidente Fip con la Nazionale giocammo un match straordinario, c'era l'Avvocato Dino Milia, poi con il Coni, ho vissuto lo scudetto del Cagliari Calcio. Quello che fa l'Isola lo fa con il cuore, l'impegno e la serietà. C'ero quando in estate l'Italia ha battuto la Turchia: la Dinamo dimostra che quando si vuole fortemente una cosa la si ottiene. Ho lavorato con i grandi allenatori ma non sono mai entrato in uno spogliatoio, la forza di una squadra è l'autonomia di un allenatore che sa e fa l'allenatore. Non bastano solo i risultati in campo, complimenti a Stefano Sardara perché la Dinamo e la giornata odierna testimoniano che si può fare altro, farlo bene e andare oltre. Al basket serve tornare a vincere con la Nazionale, non ci dobbiamo piangere addosso, i palazzetti sono pieni, la pallacanestro piace ma dipende da noi farlo più grande e crederci. Torneremo ai vertici. Il basket ha un qualcosa in più, e questa è una fortuna. Quando si entra in campo con la scritta italia non ci è vietato niente”.

Giuseppe Cuccurese: “Più che una sponsorizzazione una partnership a 360°, una delle più longeve nel mondo del basket, che ha alle spalle il sistema Sardegna. L'Isola che attraversa un periodo difficile, ma il rapporto Dinamo-Banco di Sardegna testimonia che proprio l'Isola può rispondere e può dare la risposta giusta. La squadra crea entusiasmo, senza antagonismi e campanili: ha sede a Sassari ma è la squadra di tutta la Sardegna. Ritorno di immagine per la banca è certamente positivo, la gente vede il rapporto con il biancoblu come positivo, il connubio è vincente, i valori comuni. Puntiamo a portare lo spirito di squadra della Dinamo nella nostra struttura aziendale. Crediamo nel gruppo, vedi ciò che accade nel post gara alla Club House, giocatori, famiglie, avversari tutti assieme. Tante piccole cose che fanno del fenomeno Dinamo un fenomeno vincente. Dalla Dinamo prenderei sobrietà, la disciplina e quindi il modo di interpretare lo sport, la grande determinazione”.

Sergio Solinas: “Quando nacque la partnership con la Dinamo, basata principalmente sulla passione, fummo molto felici. Come del resto tutti sono molto felici di venire a giocare a Sassari. La Dinamo rappresenta l'intera Isola, Meridiana e l'aeroporto di Olbia Costa Smeralda rappresentano realtà importanti, il valore dello sport, tutti quei principi che lo contraddistinguono, sono ciò che cerchiamo di trasmettere ai nostri dipendenti, alla nostra struttura. Una filosofia simile a quella che accompagna la Dinamo Banco di Sardegna. Mi piace riprendere i concetti espressi da coach Meo Sacchetti, perché consentono di porre le basi per la formazione di un team vincente. È fondamentale che ogni parte comprenda il suo ruolo, e per questo occorre che chi gestisce il tutto riesca ad organizzare ed incanalare le energie nei processi aziendali”.

Luca Filippone: “Per noi sponsorizzare la Dinamo è stato ancora più naturale, Stefano Sardara è il nostro più grande agente a livello italiano, grande presenza in Sardegna. Abbiamo già delle esperienze di sponsorizzazione sportiva, ma a questa teniamo particolarmente. Ci sono componenti comuni nel dna della Dinamo e di Reale Mutua. Dà certamente ritorni in tema di visibilità, ma il vero tema è Stefano Sardara come punto di collegamento e i punti di contatto che coincidono nel modo di fare squadra, di essere presenti sul territorio. Mettersi insieme per affrontare qualcosa che individualmente sarebbe difficile, questo Reale Mutua lo ha nel dna. Quello che ho visto negli ultimi anni è che spesso ci siamo rifatti ad esperienze di coach e tenici. Nelle aziende si manca spesso dei momenti di intimità, adrenalina e fisicità che esistono in un contesto squadra. Bisogna crearla e lo sport ci dà una grossa mano in questo. Individui, capo e dinamiche: una amalgama comune che si sviluppa in rapporto a queste tre componenti e che può dar vita ad una squadra vincente ”.

Meo Sacchetti: “I ragazzi vivono a Sassari in un ambiente in cui stanno bene, anche quando vanno via ed al di là dei risultati ottenuti. Tradizione, risultati, un insieme che ha creato questo fenomeno. Fenomeno costruito su una buona squadra, sui buoni giocatori, sul rapporto fra società, coach e atleti. Grande entusiasmo messo dai dirigenti che ricade sulla squadra. Cosa vuole dire fare gruppo? Per me importantissimo, io ci metto la mia esperienza, l'essere stato allenato da grandi uomini in panchina, provi sempre a rubare qualcosa. Una cosa dico: se il gruppo è forte superi i momenti difficili, perché se vinci è tutto facile ma in una stagione ci sono momenti difficili. Lo sport è anche spettacolo, il PalaSerradimigni è pieno a prescindere dall'avversario, la pallacanestro può divertire e portare risultati: i giocatori di talento devono poter esprimere il loro talento, vedi Travis Diener e il Poz, senza aver paura di sbagliare”.

Milano, 07 febbraio 2013
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna

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