lunedì 28 gennaio 2013

San Salvatore: L'incontro al circolo Logudoro e le dichiarazioni post gara



Associazione sportiva dilettantistica
G.S. Basket San Salvatore
 Comunicato stampa N°52/12

NULLA DI COMPROMESSO. LE ANALISI POST BRONI DI SELENE PERSEU E BEATRICE MORSELLI

Mai così tristi. Le cestiste del San Salvatore fanno fatica a parlare della sconfitta di Broni. Poche battute arrivano dalla bandiera selargina Selene Perseu che ha calcato il parquet pavese per una dozzina di minuti.
“Abbiamo disputato una partita seriamente condizionata dai continui fischi arbitrali – afferma il play - che sanzionavano falli prevalentemente a nostro sfavore; ritengo che abbia influito pure una percentuale al tiro un po’ bassa. La partita si poteva pure vincere, se ce l'avessero permesso”.
Prima di analizzare il match Beatrice Morselli tesse le lodi ad una avversaria autrice di sedici punti, con una media dai tiri da due del 72%: “Cecilia Zandalasini è davvero molto forte - dice - secondo me loro hanno avuto la meglio perché dispongono di una panchina molto lunga”.
La mai doma combattente spezzina, nove punti e sette rimbalzi all’attivo ieri pomeriggio, prova a dire la sua sul comparto offensivo e quello difensivo della sua squadra. “In avanti le percentuali non sono state molto alte – continua Beatrice - ma non credo sia quella la ragione preminente che spiega la sconfitta. Infatti c’è da risaltare come nei primi due quarti si siano persi molti palloni in modo "ingenuo" che dobbiamo imparare a non ripetere. Difensivamente credo che la nostra condotta sia andata un po’ meglio, a parte qualche rimbalzo "regalato".
Dopo tre debacle consecutive c’è il rischio che lo sconforto prenda il sopravvento ma la ex Campobasso prova a suonare la carica: “Le sconfitte non vanno mai bene, per ora non ci preoccupiamo molto e pensiamo al derby di dopodomani con la Virtus Cagliari e a Muggia. Ci sono quattro punti in palio che si possono e si devono prendere”.
Infine le chiediamo un giudizio su la neo arrivata Irene Amato: “Ci ho giocato contro nelle giovanili e mette molta voglia ed entusiasmo. Sicuramente si deve inserire nei giochi ma non ci saranno problemi, ora dobbiamo metterci sotto e lavorare tutte insieme”.

AL CIRCOLO LOGUDORO TIENE BANCO LA CULTURA E IL FUTURO DEI SARDI NEL MONDO

Pavia profuma di Sardegna anche a qualche chilometro di distanza dal circolo culturale “Logudoro”. Quando la variopinta comitiva selargina si aggira per le strade della città, incontra accidentalmente un emigrato di Guspini, signor Agus, che per trent’anni ha lavorato presso la fabbrica di macchine da cucire Necchi. Come lui migliaia di isolani lasciarono l’isola per trovare un posto di lavoro in quello che fu un polo industriale molto florido. E quando le giallonere vengono accolte calorosamente dal presidente Gesuino Piga, dal decano Filippo Soggia e da una ventina di iscritti, tiene banco una interessante discussione sul ruolo dei circoli negli anni duemila. Tematica che tutti i sardi nel mondo stanno sviscerando con molta passione, in attesa di sviluppi concreti. “Vogliamo continuare ad essere utili” dice il presidente Piga a cui sta stretta l’etichetta affibbiata ultimamente ai circoli, considerati dei “mantenuti”. In realtà i sardi d’Italia e del globo si sentono trascurati dalla madre patria e attendono delle linee guide dalla Regione per dare nuova linfa a queste importanti realtà decentrate. Gli emigrati pavesi conversano appassionatamente con il medico sociale della società San Salvatore Mariano Contu lamentandosi dei tagli ai finanziamenti regionali che limitano drasticamente le iniziative da organizzare durante l’anno sociale. Quando arriva il momento di sorseggiare gli aperitivi si ritorna a sorridere parlando di attività culturale, il vero fiore all’occhiello del Circolo Logudoro. Alla comitiva selargina vengono date in dono delle pubblicazioni riguardanti alcuni cicli di studi dedicati a personaggi storici che hanno dato lustro alla Sardegna come l’imprenditrice Francesca Sanna Sulis. La squadra ospite risponde con la bandiera del Consiglio Regionale della Sardegna e una interessante pubblicazione dedicata ai cinquanta anni del Matrimonio Selargino. Prima di salutare le ragazze Gesuino Piga preannuncia gli appuntamenti culturali più interessanti dei prossimi mesi: “Ricorderemo l’iglesiente Vittorio Tredici che all’epoca del fascismo salvò la vita ad una famiglia di ebrei. Successivamente si approfondirà il tema de le “attitadores”: le prefiche tradizionali di Bitti. A maggio sarà proprio il circolo dei sardi pavese ad organizzare le celebrazioni de “Sa Die de sa Sardigna”.
In serata Piga e alcuni suoi amici hanno assistito allo sfortunato match delle sansalvatorine: “Il Broni si è dimostrato più squadra – ha detto il presidente – anche se le nostre ragazze si sono fatte valere per impegno e determinazione. A mio parere hanno ecceduto nel tiro dalla lunga distanza, spesso impreciso e con la palla che veniva catturata dalle avversarie, alte e sicuramente più pesanti”.


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