Associazione
sportiva dilettantistica
G.S. Basket San Salvatore
Comunicato
stampa N°52/12
NULLA
DI COMPROMESSO. LE ANALISI POST BRONI DI SELENE PERSEU E BEATRICE MORSELLI
Mai così tristi. Le
cestiste del San Salvatore fanno fatica a parlare della sconfitta di Broni. Poche
battute arrivano dalla bandiera selargina Selene
Perseu che ha calcato il parquet pavese per una dozzina di minuti.
“Abbiamo disputato
una partita seriamente condizionata dai continui fischi arbitrali – afferma il
play - che sanzionavano falli prevalentemente a nostro sfavore; ritengo che
abbia influito pure una percentuale al tiro un po’ bassa. La partita si poteva
pure vincere, se ce l'avessero permesso”.
Prima di analizzare
il match Beatrice Morselli tesse le
lodi ad una avversaria autrice di sedici punti, con una media dai tiri da due
del 72%: “Cecilia Zandalasini è davvero molto forte - dice - secondo me loro
hanno avuto la meglio perché dispongono di una panchina molto lunga”.
La mai doma
combattente spezzina, nove punti e sette rimbalzi all’attivo ieri pomeriggio, prova
a dire la sua sul comparto offensivo e quello difensivo della sua squadra. “In
avanti le percentuali non sono state molto alte – continua Beatrice - ma non
credo sia quella la ragione preminente che spiega la sconfitta. Infatti c’è da
risaltare come nei primi due quarti si siano persi molti palloni in modo
"ingenuo" che dobbiamo imparare a non ripetere. Difensivamente credo
che la nostra condotta sia andata un po’ meglio, a parte qualche rimbalzo
"regalato".
Dopo tre debacle
consecutive c’è il rischio che lo sconforto prenda il sopravvento ma la ex
Campobasso prova a suonare la carica: “Le sconfitte non vanno mai bene, per ora
non ci preoccupiamo molto e pensiamo al derby di dopodomani con la Virtus Cagliari e a Muggia. Ci
sono quattro punti in palio che si possono e si devono prendere”.
Infine le chiediamo
un giudizio su la neo arrivata Irene Amato: “Ci ho giocato contro nelle
giovanili e mette molta voglia ed entusiasmo. Sicuramente si deve inserire nei
giochi ma non ci saranno problemi, ora dobbiamo metterci sotto e lavorare tutte
insieme”.
AL
CIRCOLO LOGUDORO TIENE BANCO LA CULTURA E
IL FUTURO DEI SARDI NEL MONDO
Pavia
profuma di Sardegna anche a qualche chilometro di distanza dal circolo
culturale “Logudoro”. Quando la variopinta comitiva selargina si aggira per le strade
della città, incontra accidentalmente un emigrato di Guspini, signor Agus, che
per trent’anni ha lavorato presso la fabbrica di macchine da cucire Necchi. Come
lui migliaia di isolani lasciarono l’isola per trovare un posto di lavoro in
quello che fu un polo industriale molto florido. E quando le giallonere vengono
accolte calorosamente dal presidente Gesuino Piga, dal decano Filippo Soggia e
da una ventina di iscritti, tiene banco una interessante discussione sul ruolo
dei circoli negli anni duemila. Tematica che tutti i sardi nel mondo stanno
sviscerando con molta passione, in attesa di sviluppi concreti. “Vogliamo
continuare ad essere utili” dice il presidente Piga a cui sta stretta
l’etichetta affibbiata ultimamente ai circoli, considerati dei “mantenuti”. In
realtà i sardi d’Italia e del globo si sentono trascurati dalla madre patria e
attendono delle linee guide dalla Regione per dare nuova linfa a queste
importanti realtà decentrate. Gli emigrati pavesi conversano appassionatamente
con il medico sociale della società San Salvatore Mariano Contu lamentandosi
dei tagli ai finanziamenti regionali che limitano drasticamente le iniziative
da organizzare durante l’anno sociale. Quando arriva il momento di sorseggiare
gli aperitivi si ritorna a sorridere parlando di attività culturale, il vero
fiore all’occhiello del Circolo Logudoro. Alla comitiva selargina vengono date
in dono delle pubblicazioni riguardanti alcuni cicli di studi dedicati a
personaggi storici che hanno dato lustro alla Sardegna come l’imprenditrice Francesca
Sanna Sulis. La squadra ospite risponde con la bandiera del Consiglio Regionale
della Sardegna e una interessante pubblicazione dedicata ai cinquanta anni del
Matrimonio Selargino. Prima di salutare le ragazze Gesuino Piga preannuncia gli
appuntamenti culturali più interessanti dei prossimi mesi: “Ricorderemo
l’iglesiente Vittorio Tredici che all’epoca del fascismo salvò la vita ad una
famiglia di ebrei. Successivamente si approfondirà il tema de le “attitadores”:
le prefiche tradizionali di Bitti. A maggio sarà proprio il circolo dei sardi
pavese ad organizzare le celebrazioni de “Sa Die de sa Sardigna”.
In serata Piga e
alcuni suoi amici hanno assistito allo sfortunato match delle sansalvatorine:
“Il Broni si è dimostrato più squadra – ha detto il presidente – anche se le
nostre ragazze si sono fatte valere per impegno e determinazione. A mio parere
hanno ecceduto nel tiro dalla lunga distanza, spesso impreciso e con la palla
che veniva catturata dalle avversarie, alte e sicuramente più pesanti”.
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