Deplorazione Agresti- considerazioni.

                                                                                Nuoro, 15 novembre 2012

                             Alle testate giornalistiche.




Oggetto: Comunicato stampa n° 41/12.

Serie D – Deplorazione Agresti: considerazioni.

Il regolamento del basket, indica che, nella rimessa in gioco, il cronometro dei 24 secondi deve essere attivato solo quando un giocatore in campo entra in possesso della palla.
L'antefatto: per tre volte, il conteggio dei 24 secondi parte quando la palla è ancora nelle mani del giocatore che deve rimetterla in gioco. Il fatto si svolge durante un'interruzione. Claudio Agresti, iscritto a referto come aiuto allenatore della Pallacanestro Nuoro, è seduto e richiama l'attenzione dell'arbitro (con toni urbani) nell'intento di segnalargli l'anomalia.

Dialogo:
Agresti: Arbitro, scusi!
Arbitro: Lei stia seduto!
Agresti: Veramente … io sono seduto!
Arbitro: Lei non può parlare! (e commina un fallo tecnico)
Agresti: Io sto solo chiedendo di conferire con Lei!
Arbitro: Vada fuori! Espulso!
Agresti si allontana da campo.

La sanzione: in data odierna, il Giudice sportivo, letti gli atti relativi all'incontro, emette il seguente provvedimento disciplinare (Comunicato Ufficiale allegato): AGRESTI CLAUDIO (A.All. A.S.D. PALL. NUORO) deplorazione per proteste avverso decisioni arbitrali per la cui reiterazione veniva espulso dal campo di gioco (29,3 RG).

Considerazioni:

L'A.S.D. Pallacanestro Nuoro prende atto della decisione del Giudice Sportivo, la rispetta e la recepisce sul piano sportivo, ma sente il dovere di tutelare l'onorabilità del proprio tesserato Claudio Agresti, che mai prima dell'episodio in questione era stato espulso dal campo e che, si ritiene, neanche in questa occasione dovesse ricevere l'onta di tale provvedimento.
Si lascia all'altrui valutazione, stabilire se il dialogo su riportato configurasse protesta; per di più reiterata.
Si vuole precisare, tuttavia, che fino a quel momento (circa a metà del secondo quarto) in campo non c'erano state contestazioni di sorta, né dall'una né dall'altra parte, e tanto meno coinvolgenti il sig. Agresti.
Pur salvaguardando la buonafede dell'arbitro, ammesso e non concesso che questi pensasse che Agresti volesse protestare, preme sottolineare che da parte di un direttore di gara non è ammissibile un “processo alle intenzioni” ma solo una serena valutazione difatti reali. Si auspica, per il futuro, un atteggiamento arbitrale che faccia dell'autorevolezza, e non dell'autorità/autoritarismo, la dote migliore.
Quanto sopra, si ribadisce, solo a tutela dell'onorabilità del Sig. Agresti. Chi ha, ha avuto, o avrà l'opportunità di conoscerlo e confrontarsi con lui, non potrà che apprezzarne l'educazione, il rispetto altrui e le doti umane che ne contraddistinguono costantemente le azioni e le parole.
Cordiali saluti

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