venerdì 24 agosto 2012

Addio CIA, un Settore Tecnico Arbitrale per il rilancio


  

      Umberto Porcari
Umberto Porcari

da Redazione Pianeta Basket

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera del dott.Umberto Porcari che interviene con alcune sue proposte sulla riforma arbitrale:
Egregio editore di Pianetabasket.com, letta la nota a firma de “Il Marchese del Fischio” (http://www.pianetabasket.com/?action=read&idnotizia=40222)  ritenendola per l'argomentare un contributo al dibattito del suo opinionista Enrico Campana. desidero ringraziare  per  le positive espressioni configuranti un  mio impegno nel  Settore arbitrale e possibili incarichi e consulenze, che non escludo.
Credo sia giunto  ormai il momento di scendere seriamente in campo, tenuto conto che va sempre più evidenziandosi una “maggioranza silenziosa” di tesserati in grado di fornire proficui apporti, che oggi non possiede voce.
Ma con quali proposte? Per dare un tangibile contributo al  Settore Arbitrale questi sarebbero i 10 punti per una riforma strutturale, che certamente credo  non sfuggano alla Fip in questa delicata fase di transizione del commissariamento:
1) Settore arbitri professionisti inglobato nel Settore Squadre Nazionali e solo dipendente funzionalmente da quello arbitrale (valutazioni, metodologie di impiego);
2) ristrutturazione centrale e periferica del Settore;
3) meccanismi valutativi condivisi ma non concertati e di riscontrabile trasparenza;
4) rispetto che gli arbitri devono concedere alle altre Componenti Federali;
5) azzeramento di tutte le leadership "strumentali";
6) collegamento tecnico-operativo fra il Settore Arbitrale con i Designatori Nazionali e/o Commissioni Designazioni arbitri del Settore Agonistico Federale;
7) acquisizione di metodologie di reclutamento  utilizzando  effetti-marketing;
8) "spending review" bilanciata sull'ammontare delle spese complessive calcolate sull'ultimo anno sportivo, comprese le designazioni dei Campionati dilettanti, affinchè tagli di spesa su alcune "voci" siano utilizzate a livello periferico per favorire il reclutamento;
9) selezione dei  collaboratori per merito ed esperienza, senza interventi esterni di organi Fip  e modifica dell’acronimo CIA in STA (Settore Tecnico Arbitrale) per chiudere con le negatività del passato.
10) assegnazione al STA da parte della FIP  di un budget  di base congruo agli obiettivi  e rapportato successivamente ai risultati raggiunti.
Mi auguro quindi che il primo atto del Consiglio Federale del Presidente Petrucci sia proprio la ratifica del STA (Settore Tecnico Arbitrale), con la nomina di un Presidente, di un Vice Presidente, e di un Consigliere per riportarlo a livello di sicurezza, quale elemento di sviluppo e non minoritario o di turbolenze del movimento.  Solo in presenza di un progetto articolato, chiaramente potrei essere disponibile.

Umberto Porcari, Roma

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