Simone Pianigiani: "Grazie Sardegna. Siete stati fantastici".
Continua con successo il progetto Fip che vede la presenza sul territorio anche del Commissario Tecnico Simone Pianigiani. Una grande inziativa che va avanti con ottimi risultati?
“Sicuramente. Era un’idea iniziata alcuni anni fa con la presenza sul territorio dei tecnici del settore giovanile, Andrea Capobianco e Antonio Bocchino, con i preparatori fisici capitanati da Francesco Cuzzolin, e collegati al minibasket e a Maurizio Cremonini, e che va avanti con successo, perché con questi incontri vogliamo che ci sia sempre più un momento di confronto tra l’attività federale e l’attività di base”.
Incontri che lasciano il segno da ambedue le parti: relatori e allenatori…
“Questi sono momenti per ricevere, da un lato stimoli, per capire quali sono le esigenze di chi ogni giorno fa la pallacanestro di base, ma anche conoscere e monitorare la situazione in cui versa la pallacanestro in tutto il territorio”.
Qual è l’obiettivo?
“Dare agli allenatori un supporto, ma anche un linguaggio tecnico. Questo deve essere il futuro per cercare di migliorare i nostri giocatori e di tenerli sempre pronti per competere a livello europeo. E’ quindi un dovere, credo da parte anche mia, che guido la nazionale A, di essere presente sul territorio e dare utili indicazioni agli allenatori delle varie regioni d’Italia”.
E in Sardegna?
“L’Isola in questo momento sta vivendo una situazione positiva, di grande passione e di grande sviluppo grazie alla Dinamo Sassari che è al vertice del movimento, che parteciperà all’Eurolega, indubbiamente una cosa straordinaria per l’isola, ma anche per la pallacanestro italiana. Quì in Sardegna ci sono tante piccole società che lavorano bene. C’è il movimento femminile di ottimo livello e, una partecipazione emotiva che abbiamo toccato con mano alcune settimane fa a Cagliari e due anni fa a Sassari, con la Nazionale, questo testimonia passione autentica e una crescita che può essere solo positiva”.
Quindi l’impegno della Federazione?
“Cercheremo di essere sempre più presenti sul territorio, per aumentare questo tipo di situazioni, grazie anche al contributo di dirigenti, come nel caso di Bruno Perra. Una valida persona, un grande appassionato che oramai organizza sistematicamente incontri tra allenatori e responsabili nazionali o altre situazioni, facendo si che, queste iniziative, siano più frequenti”
Sardegna, isola felice per quanto riguarda il basket?
“Sicuramente. In Sardegna c’è passione e organizzazione e ci sono tante persone come i volontari che fanno si che il nostro sport possa crescere ulteriormente”.
Nei giorni scorsi davanti ai 240 allenatori presenti al Pao, ricordando l’esperienza vissuta a Cagliari più di un mese e mezzo fa con la Nazionale, ha ringraziato per il calore e l’affetto dimostrato dal pubblico isolano nei suoi confronti e, ovviamente nei confronti della Nazionale; affetto che, anche due anni fa, ha potuto registrare nelle gare disputate a Sassari.
“E’ stato sicuramente bello vedere partecipazione e correttezza da parte del popolo isolano. Sono state, quelle cagliaritane, giornate di festa, di partecipazione e, la cosa più bella di rispetto degli avversari. Un bel clima, dentro e fuori il palazzetto, con tanti bimbi che giocavano e si divertivano. Tifosi di ogni età che stavano fuori dall'impianto cagliaritano aspettando il pullman azzurro e dopo ogni allenamento per me e i ragazzi era davvero difficile riuscire a lasciare il palasport tanto era l’affetto che i tifosi dimostravano nei confronti miei e dei miei giocatori”.
Per Simone Pianigiani, la Nazionale e tutto lo staff giorni sicuramente positivi?
“La squadra è stata abbracciata in un clima positivo senza essere opprimente. Per cui con grande delicatezza si è sentito l’amore della Sardegna verso la maglia azzurra. E questo amore, questa vicinanza nei confronti miei, dello staff e soprattutto dei miei giocatori ha dato stimoli in più sicuramente, ma anche la consapevolezza a tutti noi del valore di indossare la maglia azzurra. E’ stato uno scambio reciproco. La Nazionale si è impegnata tantissimo, dando il massimo e non tirandosi indietro all’abbraccio della gente e credo che sia giusto così”.
Squadra azzurra senza grandi leader, però Gigi Datome da sardo, è stato un ottimo padrone di casa, un valido capitano, uno che la maglia azzurra, oramai l’ha cucita addosso…
“Gigi, quest’estate ha ricevuto i gradi di capitano e gli ha “interpretati” nel migliore dei modi. E’ un ragazzo che, da quando in giovanissima età è venuto con me a Siena, ed era un bimbo, già trascorreva le estati non nel mare di Olbia, ma con le nazionali giovanili e da allora non ha più smesso. Lui ha l’approccio emotivo e sentimentale giusto nei confronti della maglia e della Nazionale. Credo che per lui, quelli vissuti a Cagliari siano stati davvero dei giorni indimenticabili”.
Il Presidente Petrucci non perde occasione per dichiarare che lui ai prossimi giochi olimpici ci vorrebbe arrivare. Simone Pianigiani sposa in pieno questa richiesta?
“Ovviamente il Presidente, oltre alle dichiarazioni sulle Olimpiadi fa una cosa molto importante, quella di stare vicino alla squadra e a tutto il movimento della Nazionali giovanili. E’ chiaro che gli obiettivi sono enormi. Ricordo che le prime due squadre classificate al termine dell'Europeo, andranno direttamene alle Olimpiadi e noi ci dovremo confrontare con realtà importanti quali la Serbia vice campione del Mondo, la Spagna o la Francia che quasi certamente recupera Tony Parker. Noi probabilmente recupereremo i nostri NBA anche se il loro vissuto con questo gruppo è indubbiamente minore. Però è anche vero che quella delle Olimpiadi è un obiettivo che ci consentirà di andare avanti e migliorarci giorno dopo giorno”.
A questo punto bisogna crederci?
“Certo. Sono i giocatori che devono credere nella maglia azzurra e devono portare avanti il concetto di “impresa sportiva”. Così come abbiamo fatto due estati fa quando ci siamo presentati all’Europeo con poche credenziali e alla fine abbiamo chiuso all’ottavo posto, sfiorando la qualificazione ai mondiali. Quindi anche stavolta vista l’esperienza positiva perché non cercare di ripetere e migliorare quella posizione e giocarcela con tutti. Il senso dell’esortazione del nostro presidente è questo: fiducia nei nostri giocatori, di sostegno totale, di carica e cavalcare questo sogno”.
Oggi e domani a Sassari il primo impegno ufficiale della stagione: la Supercoppa. Chi vede tra le favorite per la vittoria finale?
“E’ ovvio e banale dire che Milano è sicuramente la squadra più attrezzata, più profonda di tutto il nostro campionato ed è giusto darla per favorita. Come del resto lo è Sassari per l’entusiasmo perché gioca in casa e per quello che ha fatto lo scorso anno con la vittoria della Coppa Italia. E’ anche vero che siamo all’inizio della stagione e magari può succedere di tutto perché magari le squadre non hanno perfezionato la preparazione, la loro chimica, perché sono work in progress”.
In una partita secca?
“In queste gare particolari ci può essere sempre una percentuale di incognita che può cambiare le carte in tavola. Sono convinto che saranno due giornate di festa e sicuramente uno spot fantastico per il nostro campionato”.
Ufficio Stampa Fip Sardegna