mercoledì 16 ottobre 2024

Intervista a Nicolò Doglio all'esordio con l'Academy Basket Potenza

A tu per tu con Nicolò Doglio dopo la vittoria con Fasano:

”Il pubblico ci ha aiutato a conquistare la vittoria”

Il canestro dalla media dell’81-79 che sbroglia un’azione convulsa in una partita già di per sé complicata, impreziosisce una prestazione personale iniziata sotto la buona stella sin dall’ingresso in campo dopo pochi minuti del primo quarto. 20 punti a referto con quattro triple, ma soprattutto  l’energia ed il carattere di tuffarsi su palloni apparentemente impossibili e dare la scossa, per avviare la rimonta nel momento più complesso per la  sua squadra: è così che Nicolò Doglio, sotto gli occhi anche della fidanzata Benedetta, si è presentato alla prima ufficiale al PalaPergola.

“Quando entro in campo cerco sempre di dare il meglio per contribuire all’esito della partita, provando con intensità e coraggio ad invertire la tendenza soprattutto se a noi sfavorevole – analizza l’atleta cagliaritano - ed in questo esordio interno mi sono impegnato al massimo per la  squadra, il pubblico ha capito e ci aiutato a conquistare la vittoria”.

Non solo il canestro finale, come detto, ma anche una ventata di freschezza utile a cambiare il ritmo alla partita come spesso gli viene chiesto, con il prediletto tiro da tre punti, ma anche con un’intensità difensiva da mettere nella propria metà campo:

 ”Sono un giocatore che vuole curare la prestazione e l’impegno con continuità in entrambe le metà campo; spesso in precedenza venivo considerato dai coach un tiratore da tre punti ma discontinuo – prosegue Nicolò – ed apprezzato per essere un difensore rognoso, capace di stare attaccato agli avversari anche grazie alla rapidità dei movimenti difensivi”. La sincera autoanalisi del ragazzo cresciuto nel vivaio dell’Esperia Cagliari prosegue tuttavia anche sugli aspetti del suo 

gioco da migliorare, in una stagione in cui è chiamato a confermare le buone impressioni destate nell’ultimo torneo di B ad Isernia:

 ”So di dover lavorare su letture in attacco ed in difesa che siano le più utili per la squadra ed anche in questo confido nei consigli del coach, di cui farò buon uso per migliorare per il futuro”.

Caratteristiche caratteriali tipiche dei sardi, un’origine che Nicolò rivendica con prevedibile fierezza: 

”Certamente sono orgoglioso delle peculiarità della mia terra: sono tenace, vivo con intensità le esperienza ed ho fiducia del gruppo in cui entro a far parte, nel momento in cui ne ho conosciuto i componenti”. 

Qualità morali utili a superare gli ostacoli più difficili e riconoscere con consapevolezza quale sia il momento più giusto di lasciare casa per perseguire il proprio obiettivo, quello che lo porta a partire dalla Sardegna direzione Isernia, dove resta tre anni fino a diventare capitano:

”Ho incontrato le stesse difficoltà che devono affrontare tutti i giovani che a 17/18 anni lasciano la propria terra, conscio che vivere lontani dalla propria famiglia sia faticoso soprattutto quando si è abituati ad uno stile di vita “facile”, ma ho deciso di affrontare questa esperienza per confrontarmi con ambienti ed atleti diversi, per conoscere abitudini e modi di divere differenti dal mio. E una sfida che si vince grazia alla passione per questo sport, all’impegno quotidiano ed alla aspirazione a raggiungere risultati positivi”.

E anche quando questi non dovessero arrivare – lo scorso anno il campionato è terminato con una retrocessione – c’è sempre una lezione costruttiva da poter trarre per il futuro: 

”Un’annata che mi ha insegnato tanto altro ed è stata formativa sotto l’aspetto sportivo, in un’altra realtà sociale e per i rapporti umani e professionali che mi ha permesso di vivere”. 

Del resto a casa Doglio lo sport è una religione, l’Esperia Cagliari una seconda casa particolarmente attenta alla crescita prima di tutto caratteriale dei suoi atleti: 

”Provengo da una famiglia dalla forte “vocazione” sportiva ed io ho cominciato a praticare il basket sin dall’età di 3 anni in una società come l’Esperia che prestava molta attenzione alla cura dei bambini. La mia passione per il basket è nata lì e non è mai venuta meno”, 

coltivata grazie al supporto costante di una famiglia che anche in questo inizio di stagione a Potenza, nonostante la distanza, non fa mancare il suo calore e la sua presenza attraverso i canali ufficiali del club:

 ”Sono stati presenti e mi hanno spronato a fare meglio anche nei periodi più difficili della mia carriera agonistica, senza mai contrastare, pur se con dispiacere, la mia partenza da Cagliari”. 

Che, come detto, per questa nuova avventura porta il numero 28 dell’Academy a Potenza, 

“una città in cui mi sono integrato facilmente, che mi piace ed ha accolto bene, nonostante non sia mai facile ambientarsi in un nuovo posto. E aggiungo che la società è stata fin da subito molto disponibile e presente in tutte le circostanze in cui ho avuto bisogno di supporto per soddisfare le mie esigenze”. 

Un nuovo capitolo nel segno di una maturazione che Nicolò, tra un allenamento e l’altro, vive anche proiettato al futuro, optando per una scelta forse non così scontata fino a qualche tempo fa: 

”Non sono mai stato uno studente modello, ma negli ultimi anni ho capito che avrei dovuto dare una svolta alla mia vita in prospettiva futura, iscrivendomi al corso di laurea in Scienze Motorie. Riprendere a studiare è difficile, ma possibile ed anche necessario per “staccare” dal basket e completare la propria preparazione, crescita e personalità, aspetti che possono tornare utili anche ad meglio proprio la pallacanestro”.

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