LA CARRIERA - Nata a Cagliari il 14 agosto 2001, ha mosso i primi passi nel mondo della pallacanestro ad appena 7 anni, quando - sotto la guida di Mariolina Addari - è entrata a far parte del settore giovanile della Virtus Cagliari. Dopo appena una stagione è passata al CUS, dove ha continuato a crescere sotto l'occhio attento di Consuelo Scameroni, Roberto Secci e Sandro Manca. Il suo talento tecnico e fisico non è passato inosservato al coach della prima squadra universitaria, Federico Xaxa, che fin da giovanissima l'ha introdotta nel gruppo della Serie A2. Durante gli anni a Sa Duchessa, Zucca si è tolta numerose soddisfazioni, come i titoli regionali conquistati nelle categorie Under 16 e Under 18, una convocazione per il Trofeo delle Regioni e anche un terzo posto alle fasi nazionali del torneo 'Join the Game'. Proprio mentre era pareva sul punto di spiccare il volo, il suo percorso è stato pesantemente segnato dalla sfortuna: il 28 settembre 2019, nel derby della prima giornata di A2 tra CUS e Virtus, Valentina si stava segnalando come una delle migliori giocatrici in campo. A pochi secondi dalla fine, però, ha accusato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio, e la sua stagione è andata in fumo. Dopo 7 mesi dedicati al recupero e alla riabilitazione è stata fermata da un nuovo problema alla schiena. Superato anche questo intoppo, è tornata in campo, rimediando però un altro infortunio al ginocchio operato. La disillusione maturata in seguito ai numerosi incidenti l'ha portata a dire stop con il basket e a dedicarsi esclusivamente agli studi universitari in Biologia. La voglia di giocare, però, non era totalmente sopita, e la proposta della Techfind l'ha convinta a rimettersi in gioco. A soli 20 anni, del resto, c'è tutto il tempo per recuperare.
LE DICHIARAZIONI - "Spesso le cose succedono proprio nel momento giusto - afferma Valentina - forse perché speriamo e vogliamo con tutte le forze che accadano. La proposta del presidente Mura, che ringrazio pubblicamente per avermi dato fiducia, è arrivata in un momento cruciale: mi sento piena di grinta e con tantissima voglia di dimostrare, a me stessa principalmente, che posso ancora dare tanto al basket. Voglio ripartire proprio da quel magico momento nel derby del 2019 in cui stavo dando il massimo sul parquet. Questo è ciò che sento ora, poi saranno gli eventi a darmi ragione o torto. Entro a far parte di una grande famiglia: è questo il bel concetto che ho sempre avuto del San Salvatore. Conosco molte ragazze della squadra, sempre storiche avversarie, mie compagne nelle Azzurrine e amiche fuori dal parquet. Questo aspetto non potrà che aiutarmi nell'ambientamento. La cosa più importante è riuscire a riconquistare la fiducia e la grinta che avevo prima dell’infortunio: da li devo ripartire e per riuscirci avrò senz'altro bisogno dell’affetto di tutte le mie nuove compagne. Poi c’è coach Fioretto, che è stato mio insegnante di Attività Motorie all’Istituto Salesiano per tre anni. Ho un bel ricordo di lui, speriamo non si ricordi di quante volte mi ha sgridato a lezione - scherza - sono certa che gli darò delle soddisfazioni. L'unico dubbio è se dovrò chiamarlo Prof o coach!"
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