Sarà un Cus Cagliari all’insegna della continuità
quello che si presenterà ai nastri di partenza del campionato di Serie A2
Femminile 2019/2020. Il sodalizio universitario – che da qualche giorno ha
iniziato la preparazione a Sa Duchessa – ha scelto di puntare nuovamente sullo
zoccolo duro che lo scorso anno è stato protagonista di un torneo lusinghiero, caratterizzato
da una salvezza tranquilla e da un sogno playoff tramontato soltanto al
fotofinish. Coach Federico Xaxa potrà ancora contare sulla leadership di
capitan Striulli, ormai cagliaritana acquisita, sulla grinta di Niola, sulla
freschezza di Puggioni e sulla solidità sotto i tabelloni di Caldaro. Il gruppo
è stato quindi puntellato dagli innesti della lunga Novati, reduce dalla
promozione in A1 con Palermo, della talentuosa esterna Landi (già
scudettata con Lucca nel 2016) e da una vecchia conoscenza del basket sardo
come la slovena Ljubenovic, pivot di sicuro affidamento per la
categoria. Gli ingredienti per una stagione divertente, insomma, non mancano di
certo, e a presentarne i temi è il dirigente Mauro Mannoni.
Su quale idea di base è stata progettata la nuova
squadra?
“La volontà era quella di cambiare il meno possibile, in modo da poter
garantire una continuità tecnica rispetto al recente passato. Abbiamo confermato
in toto lo staff tecnico e anche buona parte del roster. Uno dei nostri intenti
è sempre stato quello di trovare delle ragazze che si interessassero al nostro
progetto e lo sposassero anche per ciò che ha da offrire al di là del campo, e
devo dire che, sotto questo aspetto, i risultati non sono mancati. Basta citare
il caso di Erika Striulli, che dopo il termine della stagione sportiva non ha
trascorso un singolo giorno lontano dalla Sardegna. Ha deciso che Cagliari sarà
la sua casa, e ciò significa che il contesto da noi proposto è stato ritenuto
attraente”.
Che squadra doppiamo aspettarci da un punto di vista
tecnico?
“Per come è stato strutturato, mi aspetto un Cus con una connotazione
difensiva abbastanza forte. Ritengo che questo aspetto potrà fare la differenza
in un campionato in cui i valori sono abbastanza appiattiti”.
Qual è l’obiettivo per la prossima stagione?
“Ogni anno abbiamo sempre cercato di compiere qualche passo in avanti.
Va da sé che anche nel prossimo campionato ci piacerebbe migliorare e ottenere
una salvezza tranquilla. Magari con una vittoria in più rispetto alla scorsa annata.
Non me la sento di fare altri proclami, anche perché, con il girone a 15
squadre, il confine tra playoff e playout sarà davvero molto sottile”.
La crescita del Cus è evidente anche fuori dal parquet.
“Non è un mistero: la gestione precedente ha lasciato un’eredità parecchio
scomoda da gestire. Nei primi due anni abbiamo faticato tanto a trovare delle
giocatrici disposte a giocare per noi, perché la fama della società non era più
particolarmente attraente. C’è voluto un gran lavoro, ma un passo alla volta
siamo riusciti a restituire al Cus una credibilità a livello nazionale. Un
tempo si diceva che qui a Sa Duchessa fosse necessario entrare in punta di
piedi, ora invece siamo aperti al mondo, e anche gli sponsor se ne stanno
accorgendo. Ci piacerebbe, inoltre, avere un rapporto sempre più stretto con
gli studenti e le studentesse dell’Ateneo. Vorremmo, insomma, che fossero i nostri
primi sostenitori”.
L’A2 ritroverà la Virtus Cagliari. E alla prima giornata sarà subito derby.
“Il nostro sport, come è noto, soffre di scarsa popolarità. Qualcuno forse
non sarà d’accordo, ma per me ben venga il derby con la Virtus alla prima
giornata. Sarà un evento vero, è il derby più sentito nel basket femminile
sardo, quello con più storia e tradizione. Mi auguro possa servire a “lanciare”
l’intera stagione di entrambe le squadre. Abbiamo tutti bisogno di maggior
seguito”.
Nel roster del Cus 2019/2020 non ci saranno tre giovani
che hanno fatto molto bene in questi anni: Mancini, Gaetani e Sorbellini.
“Desidero ringraziarle e salutarle con affetto. Si tratta di tre ragazze che
hanno fatto scelte di vita importanti, ma senza dimenticare la pallacanestro.
Matilde e Lavinia andranno a Roma per proseguire gli studi universitari, mentre
Sofia affronterà un anno scolastico nel Michigan. Perderemo un patrimonio
importante a livello tecnico, ma siamo orgogliosi di loro e cercheremo in ogni
modo possibile di agevolarle affinché possano trovare delle nuove squadre in
cui coltivare la loro passione per il basket. Lo studio, però, viene prima di
ogni cosa, e mi piace pensare che stare in un ambiente come quello del Cus le
abbia aiutate a compiere delle scelte così mature”.
Cagliari, 30 agosto 2019
Agenzia Uffici Stampa DirectaSport
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