Dopo sette mesi granata e bianco verdi si ritrovano faccia a faccia: palla a due sabato (ore 18) al PalaRockefeller
L’ultima volta che Esperia e Olimpia si sono affrontate in gara ufficiale è stata grande battaglia. Come impone, del resto, la grande tradizione dei derby tra granata e biancoverdi, rivali sul campo da oltre 60 anni. In quel caso (era il 23 marzo scorso) a imporsi fu l’Esperia, che dopo un decennio guadagnò la possibilità di varcare il Tirreno per affrontare la fase nazionale della C Silver. L’Olimpia, dal canto proprio, accettò con giustificato rammarico il verdetto del campo, consapevole di aver comunque portato a termine una grande stagione. Ma l’eredità più importante di quella serie fu il ritrovato spirito di collaborazione tra le due società, che si prodigarono per aiutarsi a vicenda. Un legame, questo, approfondito nel corso dei mesi successivi, e che è poi sfociato in un vero e proprio progetto congiunto. Esperia e Olimpia, pur preservando la propria storia e il proprio orgoglio, hanno deciso di lavorare assieme con un solo obiettivo: fare il bene del movimento cestistico cagliaritano.
Nonostante questa premessa, chi pensa che quella di sabato (PalaRockefeller, ore 18) sarà un’innocua sfida in famiglia, si sbaglia di grosso. Perché il derby è sempre il derby, e nonostante la bassissima età media, l’Olimpia ha già dimostrato di saper fare lo sgambetto alle grandi. Lo sa bene Roberto Fioretto, coach dell’Esperia, che in settimana ha messo in guardia i suoi: “A prescindere da ogni forma di collaborazione tra le due società – dice – sarà una partita vera, che non va presa sottogamba. L’Olimpia è una squadra composta prevalentemente da giocatori giovani, che possono darci fastidio con le loro doti migliori: l’aggressività e la velocità. Siamo consapevoli di avere qualcosa in più sotto il profilo del fisico e dell’esperienza, ma non possiamo assolutamente permetterci di approcciare questa partita con sufficienza. Rischieremmo delle brutte sorprese”.
Nel corso della settimana il tecnico dei granata si è soffermato sugli errori commessi nel corso della partita, pur vittoriosa, contro la Ferrini. Per continuare la serie positiva (tre successi su tre fino a ora) sarà necessario migliorare l’approccio alla gara: “Abbiamo lavorato su questo aspetto – prosegue il tecnico -, e in generale stiamo continuando a cercare dei miglioramenti sotto molti punti di vista, a cominciare dalla continuità sui due lati del campo. Del resto il gruppo è cambiato rispetto allo scorso anno, e stiamo ancora cercando di oliare i meccanismi”. In vista del match di sabato l’Esperia cercherà di recuperare Chessa e Nanni, entrambi non al meglio a causa di alcuni problemi fisici.
Dopo quello del Sant’Orsola, proverà a portare a casa un altro scalpo importante l’Olimpia di Alessandro Sulis, reduce dalla sconfitta sul campo dell’Antonianum: “Questa partita non può essere ridotta a un semplice derby in famiglia – ammonisce l’allenatore dei Pumas -, per i miei ragazzi questa deve essere la partita più importante. E sono certo che faranno bene, anche perché vorranno dimostrare di valere, un giorno, il passaggio all’Esperia. Una motivazione non da poco”. L’Olimpia, formazione “cantera”, ha lo scopo principale di formare giocatori. Ma il risultato non passa assolutamente in secondo piano: “Non possiamo adagiarci sul fatto di essere più giovani dei nostri avversari. Sarebbe tutt’altro che formativo. Noi ci alleniamo per cercare di vincere ogni volta che scendiamo in campo. E così faremo anche sabato”.
Tra i Pumas dovrebbe tornare a disposizione Lecis Cocco Ortu, che sta recuperando da un infortunio accusato in pre-season. Ci sarà ancora da aspettare, invece, per rivedere Filippo Vaccargiu.
Palla a due sabato 22 ottobre alle 18 al Palasport di via Rockefeller a Cagliari. Arbitreranno i signori Simone Farneti di Quartu Sant’Elena (CA) e Riccardo Luciano di Calasetta (CI).
Cagliari, 21 ottobre 2016
Agenzia Uffici Stampa DirectaSport
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