Foto di Valentina Cesare |
Nel mio continuo girovagare da un campo all'altro, oltre al puro aspetto tecnico e sportivo, mi piace guardare le squadre anche sotto il profilo umano, e devo dire che spesso si scoprono delle belle cose. Quei rapporti e quella complicità che in molti casi trasformano in vincente, una squadra normale. Da anni, un pò per vicinanza e un pò per il rapporto che si è instaurato con la famiglia Pintonello, ho avuto modo di seguire in diverse occasioni le gare della Superga.
Un gruppo coeso, con uno zoccolo duro di elementi che giocano ormai da diverse stagioni insieme e che ha raggiunto un grado di affiatamento, da sembrare una grande famiglia.
Mi ha colpito l'affetto reciproco tra la squadra e il suo capitano Claudio Melis.
Ala classe 1985 di cm 190, cresciuto cestisticamente all'oratorio di piazza Giovanni, Claudio nella sua carriera ha iniziato con la maglia della San Paolo allenato da Simone Melis, per poi passare alla Superga sotto la guida di Nicola Pintonello. Durante tutti questi anni ha intervallato con esperienze in altre società tra cui lo Spirito Sportivo, la Polisportiva Cento nell'anno sportivo 2003/2004 e tre stagioni, dal 2010 al 2012, con la maglia dell' ASD Pisa IES, dove si era trasferito per motivi di studio.
Ala classe 1985 di cm 190, cresciuto cestisticamente all'oratorio di piazza Giovanni, Claudio nella sua carriera ha iniziato con la maglia della San Paolo allenato da Simone Melis, per poi passare alla Superga sotto la guida di Nicola Pintonello. Durante tutti questi anni ha intervallato con esperienze in altre società tra cui lo Spirito Sportivo, la Polisportiva Cento nell'anno sportivo 2003/2004 e tre stagioni, dal 2010 al 2012, con la maglia dell' ASD Pisa IES, dove si era trasferito per motivi di studio.
Infortunatosi nei playoff della scorsa stagione, non ha mai fatto mancare il suo apporto, seguendo sempre le gare della propria squadra, sino al giorno in cui è potuto scendere nuovamente in campo affianco ai suoi compagni, per contribuire alla conquista della promozione. Purtroppo, il suo campionato si è concluso a pochi minuti dalla fine di gara 2 delle finali playoff contro la Dinamo 2000.
La gara più importante della stagione l'ha vissuta e sofferta in panchina, ma i suoi compagni non l'hanno deluso, regalandogli la gioia del taglio della retina.
La gara più importante della stagione l'ha vissuta e sofferta in panchina, ma i suoi compagni non l'hanno deluso, regalandogli la gioia del taglio della retina.
Da buon capitano, ha promesso ai suoi compagni che tornerà a vestire quella maglia, e ci possiamo mettere la mano sul fuoco che lo farà, perchè la sua è "parola di capitano".
Queste sono le parole che i suoi compagni gli hanno dedicato:
#4 Paolo Villani: "Son sicuro che il capitano abbia giocato un ruolo fondamentale nell'evolversi della stagione; indirettamente il suo infortunio ci ha riempito di carica positiva che ha permesso di raggiungere il traguardo della promozione. A lui, e penso tutti i miei compagni concordino, dedichiamo questa stagione, con la sicurezza di rivederlo in campo più forte di prima".
#5 Ferdinando Perra: "Forza Cla! Ti aspetto in campo al più presto"
#6 Mirco Dessì: "Ti ho conosciuto grazie al basket, in tal modo ho aggiunto un fratello maggiore alla mia vita e anche un motivo per amare ancora di più questo sport".
#8 Silvio Ligia: Sei un esempio di coraggio e tenacia per tutti, dentro e fuori dal campo. Hai continuato a sostenerci nel momento più difficile dell'anno ed il tuo apporto è stato fondamentale per farci raggiungere il risultato per cui lottavamo da tempo. Sono certo che troverai la forza che hai già dimostrato di avere per ritornare più forte di prima e riprendere a giocare con noi. Ti aspettiamo in campo Capitano!
#9 Alessandro Piano: Cla sei il compagno ed amico con cui ho condiviso più annate cestistiche, non sò quante siano, ma per me non son ancora troppe... Quindi ti aspetterò come tu hai fatto con me quest'anno..Pressando per il rientro con ichnusa e alcool!!!
#11 Enrico Masserano: Al fischio della sirena di gara 3, che ha sancito di fatto la nostra promozione in serie C, è stata la prima persona che sono andato ad abbracciare. Non so bene il perché, è un momento in cui le emozioni ovviamente prendono il sopravvento, è proprio il bello di questo sport che ci lega. Forse perché mi sentivo in debito nei suoi confronti. La scorsa estate tra un playground ed un altro ci si era detti: "perché non rigiochiamo insieme? Il gruppo è ottimo, possiamo vincere il campionato". Dovendo recuperare dal lungo stop sapevo che sarebbe tornato non prima della fine dell anno, ed il suo rientro a gennaio ha acceso qualcosa nella squadra. Non vedevamo tutti l'ora che tornasse con noi. Ha compattato un gruppo, già abbastanza unito, a cui però mancava qualcosa, mancava il capitano. Vedere come affrontava il recupero (mi sono rotto anche io il crociato, quindi so bene cosa vuol dire) e quanta volontà e dedizione ci metteva ha motivato tutti noi. Mi ricordo ancora il primo canestro che ha fatto, coast to coast dal rimbalzo in difesa e via verso il canestro avversario, risultato? Boato del pubblico che il giorno era davvero numeroso proprio per il suo ritorno. Ha dato coraggio a tutti. Poi gli ultimi minuti terribili di gara due hanno cambiato di nuovo tutto. Un altro infortunio, lo stesso ginocchio, è stato quasi come se me lo fossi rotto nuovamente anche io. Una ricaduta del genere avrebbe buttato giù chiunque, non Claudio. Nonostante l'ovvio sconforto è rimasto con noi, a soffrire, a sudare, a sperare in qualcosa per cui ci siamo allenati tutto un anno, lui più di tutti. E da vero capitano qual'è, prima di iniziare gara 3 ci ha riunito in mezzo al campo e ci fatto un discorso, non nascondo che mi abbia a tratti commosso, ma ci ha sicuramente dato quella motivazione e quella forza in più per andare a prenderci quella partita fondamentale. Il primo abbraccio a fine partita era doveroso per lui. Un ragazzo carismatico come pochi, che si è sempre fatto carico di tante responsabilità, spesso anche non sue. Ora non rimane che aspettarlo di nuovo, più forte di prima. Perché son sicuro che tornerà, perché se lo merita e perché ha ancora tanto da dire sul parquet. Quindi forza capitano!!! Facciamo, come sempre, il tifo per te.
#12 Giuseppe Floridia: "Gran capitano, oltre che grande persona, che mi ha fatto sempre sorridere e mi ha dato sempre fiducia in tutto quello che facevo in campo, dicendomi che non bisogna mai avere paura di nulla e affrontare con determinazione ogni situazione. Un giocatore da un carisma illimitato che riesce a coinvolgere tutti gli altri. Lo ringrazio per questi 3 mesi passati insieme perché mi ha insegnato tanto e mi ha fatto divertire".
#13 Andrea Carrucciu: "Contro tutto e tutti, nemmeno la sfiga è riuscita a fermarci...sei grande Capitano! Questa vittoria è tutta per te!"
#14 Andrea Fiorellino: "Da quando ci conosciamo sei diventato nel giro di poco tempo, un compagno di squadra, un capitano, un amico, un confidente, una spalla, un fratello maggiore, tutto perchè sei una persona speciale, e so che ti rivedremo presto su quel campo con la palla a spicchi, Forza Claudione, Forza Captain.. #fides #unitedwesdeng"
#18 Marco Abis: So quanto possa essere dura essere di nuovo al punto di partenza, ma sappiamo entrambi quanto sia anche più difficile stare negli spalti a guardare, quindi stringi i denti e torna presto in questa squadra di bifolchi!
#19 Michele Salis: "si dice che l'importante non sia quante volte si cade, ma quante volte ci si rialza. Sono sicuro che dentro di te c'è tutta la la forza che serve per ritornare ancora una volta in campo. Ed é lí che ci ritroveremo, con lo stesso entusiasmo di quel giorno di fine estate di tanti anni fa alla Sigma, pronti per ricominciare a far rimbalzare quel pallone ancora e ancora... perché, per fortuna, questa è la nostra malattia".
A questo punto non ci resta che augurare a Claudio, di rivederlo al più presto in campo. Forza Capitano!
di N.C. Basket Sardegna
di N.C. Basket Sardegna
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