lunedì 20 giugno 2016

“Campioni si nasce o si diventa?”

Questo è il dilemma che da sempre accompagna discorsi, riflessioni e pensieri di tutti gli addetti sportivi, tifosi e atleti quando si parla di sport e di chi lo pratica. Se una risposta univoca non ci potrà mai essere, è però possibile dare delle linee guida sugli schemi da utilizzare, su come gestire gli allenamenti, oltre a spunti di riflessione utili sia agli allenatori di basket, ma anche agli atleti che vogliono crescere sia nello sport che nella vita, diventando “Campioni di sé stessi“.
Così come noi della Polisportiva olimpia onlus  che cerchiamo di dare una risposta attraverso lo sport a chi considera i nostri atleti non capaci di poter diventare CAMPIONI....
Ed è proprio per questo che dallo scorso anno i nostri atleti realizzano con il tecnico Nazionale Mario Floris, un viaggio all’interno del basket giocato ed insegnato, densa di aspetti di base per formare i nostri atleti in modo totale e non solamente su un campo.

Patendo dalle persone, attraverso un ascolto profondo degli atleti, cercando di presentare la differenza tra insegnamento e capacità di far imparare, ma anche l’abilità di insegnare ai nostri allenatori di capire chi si ha di fronte così da adattare il proprio modo di porsi e imporsi, tenendo conto delle capacità degli atleti e presentando così degli allenamenti e degli schemi per i propri giocatori e non cercare di imporre il contrario.

In Campioni di sé stessi i sistemi di gioco, le situazioni didattiche, i fondamentali e gli staff vengono proposti come strumenti e momenti significativi per la realizzazione di un atleta. Ma c’è anche grande spazio agli schemi pratici per migliorare gli allenamenti e tutte quelle fasi che troppo spesso vengono considerate meno importanti come l’attivazione e lo scarico.
Tutti i punti di questo Special Camp sono trattati in modo trasversale e leggero, che lo rendono originale e davvero piacevole per tutti gli atleti che vogliono vedere questo magnifico sport anche da un altro punto di vista.

Fino a non molto tempo fa un disabile intellettivo era impossibilitato a svolgere attività sportive, sia amatoriali che agonistiche. Finalmente adesso tutto è cambiato.
DISABILITA’ E SPORT FINALMENTE ORA POSSONO COESISTERE
Grazie alle nuove tecniche che ci offre la scienza e a persone qualificate come il Coach Mario Floris nello specifico della nostra esperienza al Secondo Special Camp di Basket in quel di Santa Teresa Gallura, si contribuisce al decadimento di certi radicati ed insensati pregiudizi che lasciano il posto allo spirito d’eguaglianza, facendo si che ora la nostra società eviti ancor piu di giudicare con sufficienza i disabili intellettivi rispetto ai normodotati.
In questa settimana abbiamo messo in risalto ancora una volta che fare sport non è più prerogativa solamente dei fisicamente integri: “oggi tutti possono e devono cimentarsi in varie discipline sportive e noi della Polisportiva Olimpia Onlus lo facciamo ormai da decenni e con questo Special Camp sapevamo di certo che non bastano soltanto i buoni propositi ma occorreva creare le condizioni per rendere accessibili a tutti le opportunità di una crescita motoria”.
L’attività sportiva non produce esclusivamente un benessere fisico. Non ottimizza soltanto le capacità motorie. È importante rilevare, infatti, che in persone con disabilità di tipo mentale, è possibile favorire lo sviluppo delle capacità logiche ed intellettive. Ciò addirittura diventa un importante strumento educativo per il suo processo evolutivo.
Oltre a favorire lo sviluppo cognitivo, diviene motivo di emancipazione e accrescimento.
Con questo SPECIAL CAMP DI BASKET abbiamo dimostrato ancora una volta che “L’attività sportiva di gruppo diventa strumento educativo e rieducativo di grande efficacia soprattutto se non perde l’aspetto ludico.
Sviluppo di potenzialità individuali, incremento di capacità ed acquisizione di abilità, integrazione in contesti di vita ricchi di relazioni significative, rendono il ruolo del CAMP fondamentale nell’intervento rivolto a soggetti disabili che, in questo modo, hanno la possibilità di trovare elementi di successo e valorizzazione personale, praticando, con alta motivazione e divertimento, un’attività particolarmente benefica. Oltre al miglioramento della forma fisica, allo sviluppo cognitivo conseguente all’apprendimento MOTORIO e, cosa per noi fondamentale, alla SOCIALIZZAZIONE conseguente all’integrazione nel mondo sportivo, vi è un miglioramento dell’autostima. L’attività motoria per la persona disabile è l’esaltazione delle sue, anche se pur residue, capacità e di ciò che sa fare, in un mondo che sempre gli ricorda ciò che non è in grado di essere ma ciò che potrà essere in grado di fare.....

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