Nel 2006 acquistai il libro scritto da Roberto Castellano dal titolo “Il tiro” e ieri come oggi sono soddisfatto di molti spunti tratti da quella pubblicazione. Il libro si rivolgeva non solo agli istruttori dei settori giovanili, ma anche e soprattutto ai giocatori. L’amico Roberto penso era ed è convinto che il tiro sia non solo il fondamentale individuale terminale del gioco della pallacanestro, ma anche il risultato di una ottima preparazione su tutti i fondamentali individuali. Vediamo alcuni passaggi del libro. L’allenamento e la gara: fare le cose bene vale più che farle; per tirare bene quello che conta è tirare con la massima intensità, cioè con concentrazione, voglia vera di migliorare e di progredire nella propria tecnica. L’allenamento è la fotocopia della partita: quello che fai in allenamento sarai in grado di ripeterlo in partita, quindi è meglio fare sedute brevi ma intense, 100 /150 tiri fatti con la massima intensità sono più utili che 1000 tiri eseguiti solo per passare il tempo.
Alcuni esempi di grandi tiratori: Drazen Petrovic ogni mattina alle 06 si recava in palestra con il fratello per tirare e tirare. Oscar era solito fermarsi in palestra 1 -2 ore oltre l’orario dell’allenamento per fare almeno 1000 tiri. Brian Shaw (che detiene il record di canestri da 3 punti segnati in una gara di NBA (17!); quando giocava a Roma , era solito andare ogni mattina, anche quando non c’era allenamento, da solo per allenarsi al tiro. Naturalmente tutto quanto suddetto non prescinde dal fatto che il tiro è solo uno dei fondamentali individuali d’attacco e quindi per ottenere risultati ottimali in partita è indispensabile saper eseguire altrettanto bene gli altri fondamentali; purtroppo oggi in moltissimi giovani atleti non si vede un bagaglio tecnico individuale completo e questo fatto purtroppo poi si paga quando si arriva a giocare a livelli più professionali, dove per tirare e segnare con alte percentuali di realizzazione non basta aver una buona tecnica di tiro, se questa non è accompagnata da movimenti con e senza palla che sono frutto di allenamenti individuali e di squadra gestiti soprattutto da tecnici preparati e appassionati del proprio insegnamento.
coach Giovanni Venuto
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