martedì 3 febbraio 2015

Fair Play...questo sconosciuto!

Prendo spunto dal comunicato ricevuto in data odierna dall'ente sportivo MSP, per trattare di un comportamento spesso ignorato: Il Fair play, ovvero gioco leale.

Essendo appassionato di questo sport, mi pare evidente che vada ad assistere alle gare che si disputano ogni fine settimana. Questo "purtroppo " mi ha reso testimone di alcuni fatti incresciosi che si stanno verificando con una certa frequenza: la rissa sfiorata a fine gara. 
A conferma di ciò, nella nostra pubblicazione settimanale "Le decisioni del giudice sportivo", vedo che i provvedimenti disciplinari riguardano, sempre più spesso, squalifiche di atleti per "comportamento offensivo nei confronti degli arbitri", sanzioni alle società per "offese verbali nei confronti degli arbitri" o "degli avversari" e, dulcis in fundo, la squalifica per "comportamento violento" o "comportamento minaccioso" a volte contro un avversario o contro l'arbitro.
Mi chiedo se tutto ciò abbia un senso. Troppo spesso si perde di vista il fatto che, in fondo, si tratta di un gioco che dovrebbe essere sinonimo di divertimento, ma quando il nervosismo supera il divertimento, il gioco non ha più senso.
Passi il fatto che perdere non piace a nessuno, perché sfogare la delusione per una sconfitta su altri, anziché riconoscere i propri errori o la bravura degli avversari?
Molto spesso mi capita di andare a vedere gare non da "tifoso" e mi rendo conto quanto la tifoseria sia di parte e attribuisca agli arbitri le colpe dello scarso rendimento dei propri beniamini.
Tutto ciò oltre che essere poco edificante, è diseducativo e rappresenta un cattivo esempio per i più piccoli.
Il 10 di ottobre pubblicai un articolo/lettera di un atleta di 1^ divisione che concludeva così: Ricordo, infine con piacere, la squadra del Borore che è stata l'unica a fare un "terzo tempo" dopo ogni partita, sia vinta che persa. Prendiamo tutti esempio per fare un campionato competitivo ma mai cattivo come si vuol far passare.
E allora concludo dicendo, non rompete questo bel giocattolo e prendete esempio da quei rari casi di squadre che in campo se le danno di santa ragione e, poi a fine gara, vanno a cena insieme.


di N.C Basket Sardegna

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