lunedì 17 novembre 2014

Russell Jordan: "Ora Sinnai è la mia nuova casa"



Sabato l'ala angloamericana Russell Jordan, dopo alcuni mesi di inattività, ha debuttato nel campionato di Serie D con la formazione del Presidente Angelo Piras e così abbiamo deciso di sentirlo per una breve intervista, per saperne di più di questa sua nuova avventura e del suo futuro.


Si dice che non c’è due senza tre ma, dopo due stagioni trascorse con la maglia dell’Esperia, quest’anno, all’avvio del campionato, sei stato il grande assente. Come mai non hai continuato con i granata?

Con l’Esperia c’è un ottimo rapporto, mi sono sentito a casa perché Giovanni Zucca, il nostro presidente, è una persona davvero umana, che mi ha accolto a braccia aperte ed è sempre stata corretta nei miei confronti. Ovviamente, non tutti mi hanno capito e altri, forse, hanno approfittato del fatto che il mio italiano non sia perfetto per mettermi fuori gioco…non so. Per quanto mi riguarda non ho chiuso i rapporti con l’Esperia e spero che il destino ci riunisca un giorno, ma per me il basket non è solo un gioco o una passione ma anche e soprattutto il mio lavoro.


Nella scorsa stagione avete disputato un ottimo campionato ma nelle finali contro Genneruxi c’è stato il crollo, cosa è successo ?

Il mio crollo o il crollo del team??  Io ho dato sempre il massimo ma ogni giocatore ha delle brutte giornate. Purtroppo la mia non solo è stata quella della finale, ma è coincisa con una brutta giornata di tutta la squadra. Solitamente, se io venivo marcato da due giocatori , uno dei mie compagni era libero e segnava, in quella partita purtroppo non è successo. Mi dispiace perché so che molti confidavano in Russell Jordan ed è stato difficile per me non assumere tutta la colpa per aver perso quella partita ma il basket è un gioco di squadra. Io sono solo un giocatore, non decido in che posizione giocare e come giocare, provo solo a dare il meglio nella situazione in cui  mi trovo. Il mio meglio quel giorno non è stato abbastanza. Mi scuso ancora con tutti i tifosi dell’Esperia, vi ho deluso e mi dispiace.


In questa stagione prima di approdare al Sinnai, hai avuto contatti con altre società?

Ad essere sincero si, qualche squadra fuori Sardegna, specialmente una che mi vorrebbe già dalla scorsa stagione. Ho scelto la Sardegna per la mia famiglia, per far crescere i miei figli in un posto sano in mezzo a persone che ancora credono nei valori. Mi sposterei altrove solo per un campionato più alto, per giocare in C o D sto in Sardegna, perché amo questa terra. Se volete sapere se mi ha contattato una squadra sarda, beh ho parlato con alcune società ma nessuno mi ha fatto una proposta seria fino a che è arrivato il Sinnai.  Sospetto che ci siano delle voci in giro sul mio conto, perché non capisco perché il miglior giocatore del campionato di serie C dell’anno scorso venga snobbato quest’anno. Quando sono arrivato in Sardegna 2 anni fa, si diceva che chiedevo 5000 euro al mese, altri dicevano che vivo qui da 5 anni…insomma ci sono leggende in giro, spero solo che le male lingue non abbiano danneggiato la mia reputazione e la mia possibilità di giocare.


Come mai hai deciso di giocare in Serie D?

Perché no? La C2 è diventata C, la D è come la C2 dell’anno scorso. Ci sono squadre forti e il campionato sarà competitivo. Io ho il doppio passaporto, posso giocare solo fino alla serie C o in A. La A sarda non mi ha mai offerto neanche un provino, la C non ha bisogno di me perché pare che rubi spazio ai giovani, la D mi ha accolto in modo affettuoso e mi da la possibilità di giocare nel mio ruolo, perché rifiutare? I dirigenti del Sinnai sono persone davvero spettacolari, oneste e corrette, mi hanno fatto sentire subito benvoluto, mi hanno fatto un offerta a cuore aperto e stanno cercando di aiutare me e la mia famiglia, darò il massimo per loro e per i tifosi del Sinnai! Non staremo in serie D a lungo.


Ora che sei tornato a giocare, se arrivasse una chiamata da una squadra di Serie C, cosa faresti?

Mettiamo in chiaro che a me non interessa la serie D o C , che differenza c’è? Un campionato di distanza? Se mi chiamasse la A sono sicuro che il mio presidente Angelo Piras mi accompagnerebbe al provino!
Capisco che in Sardegna sia importante per chi ha iniziato dalle giovanili progredire in serie sempre più alte, io non sono sardo e ho 32 anni, non m’interessa. Da giocatore professionista mi sarebbe piaciuto giocare in A. Quando mi sono trasferito in Sardegna, ho rifiutato un ingaggio con la NBDL perché la mia famiglia non voleva vivere in America, mi sembra chiaro che le mie decisioni siano sempre prese in base alle esigenze della mia famiglia. Non sto pensando ad altre proposte, ho preso la mia decisione e Sinnai è la mia nuova casa ora.


Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Mi sto finalmente ambientando in Sardegna, la lingua è un po’ meglio, mi occupo di fitness allenando gruppi e individui. Molti non sanno che sono anche un personal trainer qualificato, inoltre faccio training speciali per giovani cestisti e inizierò ad allenare una giovane squadra a Sinnai. Il mio progetto è quello di continuare a giocare a basket, avvicinare i giovani allo sport e gli adulti al fitness. La Sardegna, e soprattutto Cagliar,i è un posto bellissimo per vivere una vita sana, in forma praticando sport.


Basket Sardegna augura un sentito in bocca al lupo a Russell Jordan e gli augura buon lavoro

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