domenica 16 giugno 2013

Un invito per tutti, sempre valido ed attuale


(Giovanni Venuto*) - In un articolo di qualche decina di anni fa lessi il seguente commento:
“Il ciclo dell’Ignis-Mobilgirgi fu eccezionalmente lungo (dieci anni con altrettante finali di Coppe dei Campioni). La fine fu inevitabile?
«Ogni ciclo è destinato a concludersi. Il solo modo di garantire la sua sopravvivenza sarebbe stato insistere con i ricambi, ruotare i giovani che avrebbero dovuto sostituire man mano i grandi campioni.
Varese quest’anno ha disputato un signor Campionato arrivando prima, dopo la fase regolare, pero’ non è riuscita a vincere lo scudetto. Il Roster di quest’anno ha visto ben 8 atleti stranieri e 3 italiani. Tornando indietro nel tempo quando Varese era leader in Italia ed in Europa, aveva in squadra 2 super stranieri, ma ben 8 Italiani, tra questi molti erano anche l’ossatura della nostra Nazionale.  I tempi sono cambiati, ma il passato ritorna sempre per ricordare che i cicli vincenti si programmano con oculatezza e cura di ogni particolare, iniziando dalla ricerca dei giovanissimi talenti italiani e facendoli allenare da veri istruttori professionisti dei Fondamentali Individuali e di squadra. La seconda considerazione che appare evidente è che i giovani vanno lanciati e fatti giocare in prima squadra e non lasciati in panchina a guardare le partite. Un vecchio saggio circense, un giorno arrivo’ a ripetere il suo percorso di equilibrista sul filo d’acciaio, 100 e piu’ volte nell’allenamento del mattino prima di ogni  spettacolo pomeridiano e serale. Intervistato da un cronista, alla domanda: “Come e perche’ ripete gli stessi gesti e movimenti decine e decine di volte?” La sua risposta fu “ Questo è il mio lavoro, mi piace, mi fa vivere in maniera degna, mi fa girare e vedere il MONDO gratis, mi gratifica con l’applauso degli spettatori e altro….”; e poi aggiunse, se NON MI ALLENASSI cosi’ duramente, curando ogni particolare, non sarei tra i numeri uno al mondo e molto probabilmente rischierei anche di mettere in pericolo la mia stessa vita, devo pero’ ringraziare il mio allenatore che sin da quando avevo 8 anni ha creduto in me, allenandomi sempre bene, facendomi poi  debuttare a 12 anni con un show difficile, ma che poi in pochi anni mi ha reso famoso. Per concludere dico solo: “NO COMMENT”, a voi ogni considerazione!

coach Giovanni Venuto

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