mercoledì 5 giugno 2013

Il basket c'è ma non si vede


Pubblichiamo due articoli molto significativi di Eduardo Lubrano, opinionista di Dailybasket, che evidenziano quanto il nostro amato sport possa passare in secondo piano. Leggere per credere

23 maggio 2013

Sedevo durante gara sette dei quarti di finale tra Acea Roma e Trenkwalder Reggio Emilia alla sinistra del collega de Il Messaggero Carlo Santi. Al termine della gara, ci siamo resi conto che l’impresa della Lenovo Cantù a Sassari cambiava le carte in tavola non solo per l’avversario di Roma nella semifinale, ma soprattutto cambiava l’ordine delle partite casalinghe dell’Acea che adesso si trova a dover giocare le prime due in casa. E le prime due erano fissate per venerdì 24 e domenica 26 maggio alle 20.30.
Ci siamo subito resi conto, noi giornalisti romani della difficoltà della situazione di domenica quando in città si svolgeranno non solo le elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco (non una cosa da poco) ma anche per il tanto atteso dalla città sportiva derby-finale di Coppa Italia. Un derby Roma-Lazio, finale di Coppa Italia, che mette in palio l’ultimo posto per l’Europa del calcio dell’anno prossimo. Se qualcuno vuole aggiungere altro al pathos di questa partita lo faccia ora o taccia per sempre…
Il collega Carlo Santi ha immediatamente telefonato ad un dirigente della Lega, di cui non farò il nome nemmeno sotto tortura per proteggerlo dagli sfottò… che meriterebbe, alla domanda se era pronto un piano B vista la situazione che si andava addensando a Roma domenica prossima ha risposto che non sapeva nulla del derby e che dunque non era pronto e previsto nessun piano B. All’obiezione che altri colleghi hanno fatto allo stesso dirigente solo pochi minuti dopo la telefonata di Carlo Santi e cioè che con il derby previsto alle 18 il rischio che la partita possa finire ben oltre l’inizio di gara due (supplementari, rigori, premiazioni, ecc. ecc.) e che a quel punto una delle due tifoserie si potesse lasciare andare ad atti di vandalismo a cominciare dalla zona del Flaminio dove stadio Olimpico e Palazzetto sono vicini meno di un chilometro, la risposta è stata che “il tabellone non si può toccare”….
Al momento di scrivere questo post, le 23.47 di mercoledì 22 maggio, nessuna decisione è stata presa, dunque tutto lascia pensare che tutto verrà lasciato come da previsione. Salvo anticipare come sfuggito a mezza bocca a quel dirigente della Lega, di giocare gara due a mezzogiorno di domenica, Ma non c’era una regola che diceva che tra una gara e l’altra di play-off devono passare almeno 48 ore? Regola tra l’altro molto condivisibile, chissà come finita nelle norme di questa Legabasket.
C’è poco da scherzare questa volta perché qui si scherza col fuoco, quello vero, quello che i violenti del calcio hanno dimostrato più volte anche quest’anno di saper accendere nei dopo derby, ma anche prima purtroppo a Roma. Un incendio dal quale per ogni evenienza, quelli della Lega basket dovrebbero far di tutto per tenere lontana la loro gente. A costo di qualunque cosa: cambiare i giorni delle semifinali, metterle tutte e due nelle stesse giornate ad orari diversi così da poterle trasmettere tutte e due, sfalsandone poi una per far recuperare l’alternanza e dando u riposo equo a tutte e quattro.
Magari nel momento in cui leggete questo post il Prefetto ed il Questore di Roma hanno preso in mano la cosa ed hanno deciso d’autorità un’altra collocazione. E se così fosse sarebbe stata un’altra occasione persa per dimostrare un minimo di buon senso. Perché la Lega comunicherà qualcosa giovedì verso l’ora di pranzo. Quando Cantù magari sarà già in viaggio verso Roma. Ed anche la squadra brianzola merita rispetto e merita di sapere come organizzare le sue trasferte e gli allenamenti.

4 giugno 2013

C’eravamo lasciati con la preoccupata attesa per le decisioni del Prefetto di Roma per la concomitanza del derby di Coppa Italia con gara due tra Acea e Lenovo Cantù 


Il quale Prefetto appena informato della faccenda ha ovviamente detto alla Lega Basket “La partita la giocate quando volete ma non domenica 26!”. Più o meno.
Alla faccia de “Il tabellone non si può toccare” come aveva risposto perentorio il “Director, Media Relations & Communication” Maurizio Bezzecchi (ho fatto copia e incolla del titolo dal sito) della Lega stessa alle nostre prime obiezioni da Roma la sera stessa in cui eravamo venuti a conoscenza del pericoloso incrocio.

Ma poiché siamo appassionati di basket in questo paese dobbiamo soffrire e portare tante croci. Quella della Lega per cominciare. Gli orari di questi demenziali play-off (al meglio delle sette partite dai quarti …): alle 20, alle 20,10 e alle 20,45. Mi starebbe anche bene se ci fosse qualcuno in Lega o alla Rai che spiegasse i motivi di questi orari. Purtroppo la sensazione è che nessuno abbia un’idea strategica, quale che sia, magari discutibile, ma un’idea che giustificasse questi spostamenti. L’importante è aiutare gli spettatori televisivi ad avere delle certezze…ed i giornali della carta stampata a fare sempre più tardi. Grazie.
Poi c’è un’altra cosa che non riesco a spiegarmi. Quelli della Lega sono così attenti alle questioni di marketing, almeno così dicono, che l’errore di cui sto per parlare assume dimensioni enormi perché commesso ai danni di una società affiliata.
Dunque durante gara tre fra Acea Roma e Lenovo Cantù, aprendo il tabellino della partita la stessa era chiamata “Cimberio Varese-Montepaschi Siena”. Mosso da solerzia del tutto ingiustificata non avendo alcuna relazione con l’azienda romana di elettricità ed acqua, ho mandato un sms al Director, Media Relations & Communication di cui sopra, informandolo della svista. “Grazie della segnalazione” è stata la risposta. E qualche minuto dopo è apparsa la scritta Virtus Roma-Lenovo Cantù. Altro sms del sottoscritto al Bezzecchi:”Scusa ma Roma si chiama Acea e non Virtus Roma”. Nessuna risposta ma negli ultimi cinque minuti della partita la dizione finalmente è andata a posto.
Ma durante gara 5 la storia si è ripetuta: Virtus Roma-Lenovo Cantù. A quel punto, testardo, ho riscritto allo stesso Maurizio Bezzecchi chiedendogli come mai solo con la squadra di Roma la Lega commettesse questo errore imbarazzante visto che la sponsorizzazione tra Acea e Virtus Roma non è stata disdetta da nessuno. Silenzio. E nessun cambiamento. Spero che l’Acea faccia qualcosa contro questi signori, professionisti del dilettantismo.
Però c’è anche la Rai a darci un’altra croce addosso. Tralascio la questione tecnica delle ripresa delle partite perché e meglio. Lo spot che gira (l’ho visto qualche minuto prima di gara 5 tra Varese e Siena lunedì 3 giugno) per reclamizzare i play-off è ancora quello di oltre un mese fa e recita: ”Iniziano i play-off del basket di serie A…otto squadre a contendersi il titolo…ad infilare il cesto… dal 9 maggio su Rai Sport…”. Non sentivo l’espressione infilare il cesto da quando avevo 6 anni ed iniziavo a sgambettare malamente su un campo di basket. Ora ho 50 anni, fate voi i conti. E siamo a giugno…Va bene la spending review ma insomma uno spot si può rifare.
Infine vorrei chiudere questo sproloquio con una frase che ho sentito durante una partita, ovviamente sulla Rai ed il cui autore non rivelerò mai neanche sotto tortura. Si riferisce a Brian Bailey, la guardia di Roma, chiamata qualche secondo prima Baileys, come la famosa crema di whiskey:” Chiedo scusa, Bailey non è un liquore da bere ma un giocatore da usare”.
Ma perché?

Fonte: Dailybasket


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