giovedì 2 maggio 2013

DNC - F : L' AM Group Marino del sardo Spampinato vola in DNB


Dopo l'ennesima prestazione ad altissimi livelli l'AM Group Marino può finalmente festeggiare la meritatissima promozione in DNB, storico traguardo per tutta la Pallacanestro Marino.
Eccovi quella il resoconto della stagione che ho intitolato "Favola Marino".
Che cos’è la felicità? Non posso certo essere io a rispondere ad una delle domande esistenziali più comuni; posso dire, però, che ieri, al suonare della sirena, ero felice. Felice come se mi avessero iniettato una dose di allegria nelle vene: un esplosione di gioia, una sensazione di sollievo, la consapevolezza di avercela fatta ancora una volta: l’AM Group Marino è promosso direttamente in DNB.
E io, come già due anni fa, mi ritrovo di fronte allo schermo di un computer con la speranza di riuscire a restituirvi le emozioni che i nostri ragazzi ci hanno regalato durante questa entusiasmante stagione passata sempre in vetta.
L’AM Group Marino è partita fortissimo vincendo le prime otto partite di campionato: un rullo compressore in grado di spazzare via l’avversario di turno. Fra queste otto partite spiccano sicuramente le prestazioni contro l’Eurobasket e contro la Tiber. Nella partita di Roma contro l’Eurobasket, Marino ha dovuto faticare non poco per portarsi a casa i due punti in palio. Arrivata al big match rimaneggiata, priva Lucidi e Barraco e con Bruno Spizzichini che si infortuna alla caviglia durante il secondo periodo di gioco, l’AM Group si ricompatta e sfodera una grandissima prestazione riuscendo a vincere dopo un soffertissimo tempo supplementare. Le mie coronarie temono il peggio ma sopravvivo. Neanche il tempo di un controllo cardiologico che Marino è chiamato ad un altro match complicato: quello contro la Tiber. Fino a quel momento la squadra di coach Satolli viaggiava ai piani alti della classifica e sembrava anch’essa una delle pretendenti al titolo. In quell’occasione, però, Marino sfodera una prestazione straordinaria dando un incredibile prova di forza che permette alla squadra di coach Paccariè di rinsaldare le gerarchie e di mantenere il primo posto - e al mio battito cardiaco di rimanere su valori normali.
Poi la prima battuta d’arresto, in trasferta, contro la LUISS.  Una brutta partita in cui, forse per la prima volta, Marino ha mostrato le sue umane debolezze e hanno riportato la squadra con i piedi per terra. Dopo la partita contro gli universitari, i castellani hanno ripreso il consueto ruolino di marcia vincendo contro Petriana, Sassari e Cagliari.
Nell’ultima giornata del girone d’andata Marino ospitava Palestrina ed aveva la possibilità di portarsi a più quattro sull’Eurobasket. I castellani fanno più fatica del solito contro la velocità e l’atletismo avversario e perdono la partita, nonostante fossero sul più dieci a 5 minuti dal termine della gara.
Si chiude quindi il girone d’andata con Marino capolista a quota 22, tallonato dall’Eurobasket a 20.
Archiviata la partita contro Palestrina, L’AM Group fa visita a Valmontone fanalino di coda ma, causa anche un particolare affollamento dell’infermeria, deve faticare più del previsto per aggiudicarsi la posta in palio. La buona notizia viene, però, dal campo della LUISS dove l’Eurobasket cede il passo ai padroni di casa; i quali cominciano ad affacciarsi ai piani alti della classifica. Totalmente rimaneggiata e priva di playmaker, Marino prova a compiere il miracolo a Viterbo ma nonostante gli sforzi esce sconfitta dal Palamalè. La partita successiva è a Cagliari e, a causa delle pessime percentuali nel tiro libero, Marino perde, per la prima volta in stagione, due partite consecutive. Nelle segrete, ma neanche troppo, stanze di Cava dei Selci cominciano a scurirsi i volti un tempo allegri e gioviali; la leggenda narra che per tutta la settimana le uniche comunicazioni verbali fossero grugniti di stampo fumettistico. A far tornare il sorriso sulle facce di tifosi, dirigenza e giocatori saranno le partite contro Aprilia e Cassino, nelle quali i nero-oro tornano ad essere la squadra imbattibile che tutti conoscevamo. Soprattutto nella partita con Cassino i castellani riescono ad essere l'arma letale e perfetta che avevamo intravisto ad inizio stagione: Spampinato è incontrollabile e le twin towers Monti e Barraco dominano nel pitturato.
Arriviamo alla settimana che precede lo scontro al vertice fra Marino ed Eurobasket che risulterà poi decisivo a fine stagione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in quella settimana a regnare non è un clima di tensione ma un sentimento molto più positivo e costruttivo. Gli ingranaggi del meccanismo della "War Machine Marino" erano perfettamente oliati e la carica era a livelli impensabili.
E poi arriva il giorno. Quel giorno.
E dire che la squadra romana ce l'aveva messa tutta, nulla ha potuto, però, contro lo strapotere castellano che prima si è imposto con autorità e poi ha saputo incassare come un pungiball che, nonostante i colpi, resta indenne: l'AM Group  trionfa  contro l'antagonista principale e ha ora aveva la strada spianata.
Forse ancora frastornata dalla partita contro i nero-oro, l'Eurobasket perde anche la domenica successiva e Marino ha quindi l'occasione di dare il colpo del KO al campionato. Si sa però che una War Machine di grande potenza ha bisogno di tempo per ricaricarsi e non può rendere sempre in modo perfetto. Ad esempio la partita contro la Tiber: i castellani sembrano scarichi e mostrano il fianco ad una squadra che aveva fame di vittorie e perdono, quindi, la prima grande occasione.
Poco male, direte voi. Marino aveva comunque conservato i due punti di vantaggio sulla squadra romana, che era ancora a distanza di sicurezza. E invece no. Quatta quatta, zitta zitta, un altra squadra romana stava rosicchiando punti insidiando il primato castellano: la LUISS.
La squadra di coach Briescese aveva inanellato un filotto di dieci vittorie consecutive e voleva, a tutti i costi, allungare la serie. Il caso volle che la partita successiva fosse proprio tra Marino e LUISS.
Altro big match, altre palpitazioni, pensavo io; altro giro altra corsa fu invece quello che accadde in campo: anche questa volta la squadra di coach Paccariè non era tesa, ma felice di poter dare un'altra dimostrazione di forza. L'AM Group fa salire sul ring l'avversario e, poi, lo batte rinsaldando così il primato in classifica: +2 sulle inseguitrici, con lo scontro diretto a favore, a quattro giornate dal termine del campionato.
Il viaggio per arrivare al traguardo era quasi al termine; rimanevano solamente quattro tappe: Petriana, Sassari, Cagliari e Palestrina, con anche la possibilità di fare una sosta durante il tragitto. Si prospettava un viaggio comodo e tutti ci sentivamo come a bordo di una Rolls Royce con tutti i comfort a disposizione. Gli autisti, intesi come la squadra, però, avevano uno scherzetto in serbo per noi tifosi: decidendo di fare subito la sosta, hanno costretto tutti noi a trattenere il "respiro" per tutto il resto del viaggio.
Dopo la sconfitta con la Petriana, però, nessun altro intoppo: la macchina da guerra si rimette in moto e, senza troppa fatica ma comunque con grande merito, supera gli ostacoli di Sassari e Cagliari arrivando all'ultima partita dell'anno, contro Palestrina padrona del suo destino. Ricordo quando, prima della partita contro Cassino mi ritrovai in quello che può essere considerato lo studio ovale del palazzetto: la segreteria. Con me il DS Giovannangelo al quale -neanche fossi un oracolo!- sentenziai: “Dobbiamo assolutamente vincere gli scontri diretti. Non dobbiamo assolutamente andare a Palestrina l’ultima giornata senza aver già festeggiato la promozione perché potrebbe mettersi male”.
Un po' inquieto per la mia stessa profezia mi avvio verso Palestrina non proprio tranquillo. So che tutto quello che Marino ha costruito in questi lunghi mesi potrebbe essere vanificato da questa partita.
Ansia.
Arrivo al Palaiaia con un'ora abbondante di anticipo. Il tempo non passa mai, l'orologio sembra segnare sempre la stessa ora.
Maledetta ansia.
Poi la partita inizia e Marino vola. Sembra, ancora una volta, che la situazione di pericolo rinvigorisca i castellani che cominciano ad accumulare punti di vantaggio.
All'intervallo sono molto più tranquillo ma mancano ancora venti minuti.
Palestrina prova a rientrare in partita ma Marino oggi è in assetto da guerra e senza troppa fatica grazie alle triple chirurgiche di Poshman Spizzichini e Shotgun Bertoldo, ritorna avanti in doppia cifra. Il canestro del più 17 di capitan Spizzichini a 3 minuti dalla fine è quello che mi da la certezza che, anche oggi, per l'ennesima volta, Marino ce l'ha fatta. I tantissimi tifosi capiscono anche loro che ormai è fatta e che la festa sta per cominciare. Al suono della sirena l'esplosione di gioia da parte di tutti. Marino è campione di DNC e io sono felice!

Giuliano Terenzi - Ufficio Stampa Pallacanestro Marino

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