martedì 9 ottobre 2012

Intervista a Antonello Muroni oro ai Jeux del Iles 2012 con la rappresentativa della Sardegna


                                                                                                                                                                  
Nel mese di maggio ad Alghero la rappresentativa femminile isolana, battendo per 74-36 la Corsica nella finalissima del torneo di basket, conquistò l’oro ai “Jeux des Iles 2012”. Un risultato fantastico e, forse inaspettato, per un gruppo che ha fatto dell’unione e dell’amicizia il suo punto di forza per ottenere il metallo più pregiato ai giochi. Coach di quella formazione premiata nei giorni scorsi dal Coni è Antonello Muroni tecnico algherese che è riuscito a formare nel migliori dei modi una squadra, risultata poi vincente.
Coach Muroni è stata comunque una medaglia sofferta, ma anche strameritata?“Una medaglia d’oro sofferta, anche perché nella penultima gara, quella giocata dalla Martinica, che in effetti era la vera finale del torneo di basket, le ragazze hanno dimostrato grande determinazione; nonostante fossimo in inferiorità sotto l’aspetto dei centimetri, il carattere dei sardi, la grinta, la consapevolezza dei propri mezzi, la tecnica e ogni tanto, anche un pizzico di sfrontatezza che ci hanno permesso di portare a casa questa bellissima medaglia che rimarrà negli annali della manifestazione, ma soprattutto nei nostri cuori”.
Un movimento femminile che di anno in anno continua a regalare grandi soddisfazioni alla nostra Isola..“Assolutamente. Dopo anni di magra, il movimento femminile, piano piano, anche se faticosamente sta risalendo la china: Alghero, Sassari, Cagliari, ma anche altre realtà stanno prendendo quota. Penso che i settori su cui puntare maggiormente, per continuare a crescere siano: quello del minibasket e della scuola. Due punti di riferimento fondamentali per seminare e raccogliere il maggior numero di bambini e bambine con la speranza che tra loro ci siano i futuri campioni di domani”.
La maggior parte dei quali si presenta in palestra con tanto entusiasmo…“Da quest’anno ho lasciato i settori giovanili di Alghero e riprendo, dopo dieci anni, in qualità di formatore nazionale ad occuparmi di minibasket. Ho iniziato a settembre e devo dire che c’è tanto entusiasmo non solo da parte mia, ma anche da parte dei genitori e dei bambini che, se vengono coinvolti si presentano in palestra. Un gran lavoro che facciamo noi ad Alghero, ma credo anche in tutti i centri minibasket della Sardigna che consente, soprattutto di implementare il movimento. Un grande merito va anche al Comitato regionale nella persona del presidente Bruno Perra e dei suoi collaboratori. Credo che in questi anni abbiano fatto il meglio, superandosi certamente per impegno e quant’altro. Ho avuto l’esperienza di organizzare ad Alghero il Jamboree nazionale di minibasket e so cosa vuol dire organizzare al meglio manifestazioni di alto livello. E’ elogiabile l’impegno di tutti collaboratori del presidente Perra che hanno un nuovo modo di fare pallacanestro coinvolgendo con grandi eventi di altissimo livello tutti i nostri ragazzi. Non sono d’accordo con chi dice che vengono trascurati i settori giovanili e le manifestazioni a livello giovanile. Da questo punto di vista “Azzurrina” in questi anni ha prodotto tantissimo. Ricordo che la nostra Delia Gagliano è stata convocata tra le prime 24 nate nel '97 in Italia. Quest’anno ad Alghero stanno giocando diverse giovani in prima squadra. Noi stiamo scommettendo sulle giovani e credo che se qualcuna di loro ultimamente ha ricevuto chiamate nelle nazionali di categoria, il merito è sicuramente della società di appartenenza, ma anche della Federazione”.
Non solo giovani, ma l’impegno del Comitato è anche quello di lavorare sui tecnici e sui formatori.
"Penso che tutti i clinic fatti ultimamente in Sardegna non sono mai stati fatti in nessuna regione d’Italia. Ricordo il confronto “Incontrarsi per crescere” fatto ad Alghero con la Catalogna, è stata un’esperienza bellissima e poi, i tantissimi clinic organizzati praticamente in tutta la Sardegna. Non si pensa solo ai ragazzi ma anche a chi deve formare i ragazzi e non c’è cosa più bella che avere ottimi allenatori e formatori per lavorare, soprattutto con i piccoli cestisti”.

Ufficio Stampa Fip Sardegna



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