Intervista a Maurizio Cremonini responsabile federale settore tecnico Minibasket e Scuola.
Coach Cremonini quale è lo stato di salute del minibasket in
Italia?
“Potrei dirle che per certi aspetti sta bene, se ragioniamo
in termini numerici, se invece ragioniamo sulla prospettiva e sulla coerenza con
il modello dichiarato, soprattutto con l’evoluzione che vogliamo dare al
modello, devo ammettere che c’è da lavorare".
E in Sardegna? "Non si lavora male. Tra l’altro i numeri sono positivi in termini di crescita a livello regionale. Rimane comunque la premessa fatta in relazione alla situazione nazionale. Un conto è avere le palestre piene di ragazzi, un conto è cominciare a fare un lavoro più adeguato e riferito alla pallacanestro senza per questo sentirci condizionati dalla pallacanestro. Credo che oggi si possono fare delle belle cose per il basket, ma soprattutto per i bambini, il nostro obbiettivo primario”. Un ruolo, ovviamente importante, è quello del formatore… “Non c’è dubbio. Noi stiamo iniziando, con i clinic, questo tour in giro per l’Italia, assieme a Andrea Capobianco e Roberta Regis, proprio per far capire che minibasket e pallacanestro sono la stessa famiglia. Un modo per proporci ai docenti, ma anche agli istruttori, come un modello nuovo di riferimento”. Si parla sempre spesso e non solo nel basket, di una crisi nei tesseramenti. Cosa dovrebbe fare un Comitato regionale per evitare questa fuga e magari attirare a se nuove leve?“Noi abbiamo un grosso problema: la promozione del nostro sport. Il minibasket risolve una parte di questo problema, nel senso che cerca di coinvolgere gran parte dei bambini. Però indubbiamente il nostro sport ha bisogno di immagine e visibilità. La Sardegna sotto questo aspetto vive un momento felice, perché ha una squadra nella serie A maschile: la Dinamo Sassari e un nella massima serie del campionato femminile: il Cus Cagliari. Squadre e società, che durante la stagione fanno parlare di se creando tanto entusiasmo. E poi il Comitato regionale che non si risparmia mai in iniziative che danno visibilità alla pallacanestro. La Nazionale, sia maschile che femminile, è di casa in Sardegna e le sue partite sono sempre di grande coinvolgimento. Negli ultimi hanno sono stati proposti anche diversi appuntamenti giovanili, come le finali Under 15 (due anni di fila) e l’Europeo Femminile Under 16 per citarne qualcuno. Credo che la Sardegna sia un bel punto di riferimento per l’attenzione che deve essere data anche alla parte promozionale del nostro sport”. Per i formatori e gli allenatori, bastano i clinic, oppure c’è bisogno di altre iniziative? “Meglio dividere le categorie. Per quanto riguarda gli istruttori e gli allenatori è ovvio che noi proponiamo i clinic e i master di aggiornamento e comunque quello che serve per dare a loro gli strumenti di conoscenza. E poi ci sono coloro che devono formare i nuovi istruttorie e i nuovi allenatori per i quali occorre fare programmi di aggiornamento continuo e incontri di verifica. E’ sicuramente un lavoro serio quello di chi vuol fare il docente di qualcun altro. Ci deve essere anche un senso di responsabilità e il dovere che va rispettato. Non è semplicemente mettersi davanti agli altri e raccontare delle cose, bisogna anche avere le idee chiare su quello che si vuole dire”. Il settore minibasket ha le idee chiare, invece, sul proprio futuro? “Stiamo facendo un bel programma di riorganizzazione del nostro settore, di ridiscussione del modello culturale di riferimento. Stiamo anche lavorando sull’aggiornamento di tutti i nostri staff. Sicuramente un lavoro di “profondità”. Non vogliamo assolutamente cambiare, la parola giusta è: evolverci. Il nostro modello ha bisogno di un adeguamento sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista del contenuto. Adesso stiamo entrando in una fase di campagna elettorale che potrebbe rallentare i programmi. Devo dire che come responsabile del settore ho già presentato le idee che vorrei realizzare nel 2013. Fino a metà del prossimo anno farò ancora parte di questi programmi. La mia intenzione è quella di portarli avanti...a prescindere dalle persone”. La scheda. Allenatore è nato a Brescia il 18 Giugno 1956. E’ insegnante di Educazione Fisica, allenatore Nazionale di Pallacanestro, istruttore Nazionale di Minibasket, responsabile tecnico federale Settore Minibasket e Scuola. Nel 1988 è collaboratore del Prof. Mondoni nei corsi di formazione per Istruttori nazionali di Minibasket. Dal 1977 al 1986 riveste i panni di allenatore della prima squadra e Responsabile del Settore Giovanile della Pallacanestro Gardonese-Brescia (Serie C). Dal 1986 al 1998 è allenatore della prima squadra e Responsabile del Settore Giovanile della Pall. Endas Marsilli Rovereto (Serie C). Dal 1988 al 1992 diventa responsabile del Settore Giovanile e Minibasket del Basket Brescia (Serie A2). Dal 1992 è Formatore Nazionale di Minibasket. Sempre nello stesso anno fa parte del Consiglio Nazionale Minibasket della FIP e ottiene il premio “E. Tricerri” quale migliore istruttore italiano di minibasket. Nella stagione 1993-1994 è responsabile del Settore Giovanile del Montibasket Brescia (Serie B Eccellenza). Dal 1994 al 1997 responsabile del Settore Giovanile del Montichiari Sportiva (Serie D). Dal 1998 al 2000 diviene responsabile Tecnico e Direttore Sportivo del Real Basket Mazzano (Brescia) (Serie C2). Dal 1998 è Tecnico Federale del Settore Minibasket F.I.P. e successivamente è nominato responsabile tecnico federale Settore Minibasket e Scuola. Ufficio Stampa Fip Sardegna |
Nessun commento:
Posta un commento