E’ finito da dov’è cominciato, il campionato di A/3 femminile del Sant’Orsola Team 98, ovvero nessuna retrocessione deliberata all’ultima giornata dalla Federazione, niente play off, niente play out, insomma un campionato inutile, fonte solo di costi e con ben poche soddisfazioni.
Sull’argomento abbiamo voluto sentire il Presidente del sodalizio sassarese Nereo Vasconi:
“ se all’inizio della stagione, mi avessero detto che si perdevano squadre per strada (Corato), che all’ultima giornata della poule retrocessione venivano aboliti i play out e l’unica retrocessione prevista, avrei sicuramente disputato il torneo con le giovani del vivaio, per farle maturare e per evitare costi inutili per rimborsi alle giocatrici e per trasferte nella penisola
La formula del campionato è stata forse la più ridicola da quando ho preso in mano la Società, con la chicca delle due squadre che disputano la poule retrocessione ma se si piazzano tra le prime due passano ai play off, come dire che Pesaro in A/1 lotta per non retrocedere ma se arriva prima in un girone retrocessione, lotta per lo scudetto.
Credo che a questi livelli non abbia più alcun senso disputare campionati nazionali, è stò meditando seriamente per la prossima stagione, di chiedere l’iscrizione al campionato regionale di Serie B o di serie C, dove far giocare le giovani.
Per quanto riguarda la stagione appena conclusa, poche soddisfazioni e tante delusioni, un cambio di allenatore in corsa, Merella che a Febbraio subentra al dimissionario Sanna, il rendimento altalenante di alcune giocatrici, in particolar modo di quelle che avrebbero dovuto fare la differenza in quanto semiprofessioniste, che ha influito sui risultati soprattutto nella poule retrocessione, dove si vinceva fuori casa in campi ostici come Bari e Maddaloni, per poi sciupare tutto con sconfitte casalinghe che ancora gridano vendetta.
Credo veramente che siamo alla frutta, il movimento femminile non ha futuro, sponsor a Sassari non se ne trova nemmeno per farsi stampare dieci sovramaglie, i contributi della Regione si riducono di anno in anno, e l’impegno mio e dei miei collaboratori aumenta viceversa in maniera esponenziale.
Non parliamo delle critiche, il famoso appellativo “sassarese impicababbu” credo ci stia tutto, in una situazione dove tutti sono bravi a criticare tutti, mangiando le patatine comodamente seduti sulle poltroncine del Palaserradimigni, ma invito tutti questi signori a rimboccarsi le maniche ed a venire in campo a darci una mano, sia sotto il punto di vista operativo che finanziario, scappano via tutti dopo un giorno, ve lo assicuro.
Ora tireremo le somme, ma credo proprio di aver raggiunto il limite massimo di sopportazione, e che per il sottoscritto sia giunto il momento di dedicarsi alla famiglia ed ai propri interessi, anche perché posso affermare con assoluta certezza e franchezza che tutti i sacrifici spesi in questi 14 anni di presidenza, non sono stati ripagati se non in minima parte, eppure credo di essere riuscito, sempre grazie all’impegno del mio staff, a conservare a Sassari una A/3 che nel femminile è pur sempre il terzo campionato italiano, ma ora come ora in città gli sguardi sono rivolti altrove. “
Sant'Orsola Team 98