Sabato 14 dicembre, in occasione della partita contro l’Esperia, la società organizza una raccolta fondi in favore del 42enne cagliaritano alle prese con una rara forma tumorale
L’Accademia Basket chiama a raccolta tutta la propria comunità. In occasione della partita casalinga di sabato 14 dicembre contro l’Esperia (palla a due alle 18.30) il club sarà promotore di una raccolta fondi in favore di Pierpaolo Piras, ragazzo cagliaritano affetto da una forma tumorale molto aggressiva.
Pierpaolo Piras è un giovane uomo di 42 anni. Nato e cresciuto a Cagliari, nel 2005 si è trasferito per amore a San Paolo di Civitate, in provincia di Foggia. Lo scorso febbraio ha scoperto di avere un tumore, sviluppato in una delle forme più aggressive e non responsive alle chemioterapie alle quali si è sottoposto in questi ultimi otto mesi. Pierpaolo è affetto da una forma di linfoma che gli sta impedendo di portare avanti la sua normale vita e la sua professione ma, cosa ancor più triste, che lo sta tenendo lontano dall’affetto e dall'amore dei suoi figli e della moglie durante i cicli di chemioterapia.
In questi mesi è stato trattato con più cicli chemioterapici secondo le indicazioni dei protocolli medici nazionali, ma purtroppo nessuna cura fino ad oggi ha sortito l’effetto sperato. Pierpaolo è un paziente refrattario: il suo male, in sostanza, si è rivelato resistente a tutti i trattamenti fino ad ora eseguiti.
In questi duri mesi Pierpaolo non ha mollato. Ha affrontato con molto coraggio e fatica le cure che gli sono state somministrate, senza mai abbandonare per quanto possibile il percorso di crescita dei suoi due figli e senza tralasciare gli impegni professionali che inevitabilmente ha dovuto drasticamente ridurre. In questi giorni Pierpaolo affronta l’autotrapianto di cellule staminali, nella speranza che questo ulteriore percorso possa almeno rallentare l’avanzare della malattia, e lo possa portare in breve tempo ad affrontare quella cura che alla luce degli ultimi sviluppi scientifici è indicata come l’unica in grado di poterlo guarire: Cart -T.
La Car-T consiste in un complesso procedimento in cui alcune cellule del sistema immunitario vengono prelevate dal paziente, geneticamente modificate in laboratorio per poter riconoscere le cellule tumorali e poi re-infuse nello stesso paziente.
Oggi l'ultima possibilità di cura è una terapia molto costosa che non è disponibile per lui in Italia.
L’unica prospettiva, al momento, è quella di andare all’estero: l’Ospedale Saint Louis di Parigi e lo Sheba Medical Center di Tel Aviv hanno già dato il loro parere favorevole alla cura con Cart-T. Questa terapia è purtroppo solo a pagamento. Per quanto la famiglia darà fondo a tutte le sue disponibilità economiche, non potrà far fronte al costo di questa avveniristica terapia, che si aggirerà intorno ai 520.000 dollari/euro. Proprio per questo l’unica possibilità è quella di chiedere un aiuto a tutti, in modo tale che anche con un piccolo contributo a persona si possa raggiungere quanto necessario per salvare Pierpaolo.
La comunità Pirates è chiamata ancora una volta a mostrare la propria sensibilità.
“Pierpaolo Piras potrei essere io e chiunque di noi – dice il presidente Riccardo Fiorelli - a prescindere dalle convinzioni religiose di ciascuno, una delle poche cose sicuramente utili che possiamo fare contro queste malattie è quella di essere uniti nel cercare di affrontarle quando si presentano. E questa unità la stiamo dimostrando in maniera davvero straordinaria. La comunità Pirates ha sempre mostrato una grande sensibilità verso le persone che si trovano costrette ad affrontare una situazione difficile e anche questa volta sono convinto che aderirà con partecipazione. Anche se sarà un contributo modesto rispetto all’importo necessario, abbiamo voluto fare il nostro. In bocca al lupo Pierpaolo!"
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