“Non sono spaventato dall’idea di non vincere lo scudetto anche se sono estremamente convinto che questi ragazzi se lo meritino, che lo meriti la società, il presidente e i suoi collaboratori, tutti quelli che orbitano attorno a questa splendida società, i tifosi, i giornalisti e tutta la Sardegna. Ma l’idea di non vincere non mi preoccupa, perché questi ragazzi hanno vinto 22 partite di seguito ed è facile voler loro bene. E’ facile da parte mia dimostrare che voglio loro bene, è facile per un allenatore in una situazione del genere avere dei sentimenti positivi, essere grati nei loro confronti, andare in conferenza stampa e continuare a ringraziarli. Mi piacerebbe dimostrare a loro tutta la mia gratitudine anche se dovessimo perdere. Tutto ciò mi darebbe la possibilità di far capire quali sono i miei sentimenti per loro, sentimenti che non dipendono dai risultati. L’unica cosa che mi spaventa veramente è il fatto non poter vivere la quotidianità con loro, cosa che succederà tra 10-12 giorni, quando tutto finirà. Ecco questa è l’unica cosa che mi spaventa veramente. Sono nel mondo del basket da quando avevo 4 anni e so che quasi tutti siamo condizionati dal risultato, ma io in questo momento no, perché quello che mi hanno fatto vivere per me è sufficiente.
Detto questo, come ho già sottolineato durante la serie con Milano, noi abbiamo 12 leoni e sono sicuro che vorranno regalare questa emozione indimenticabile a loro stessi, a tutti quelli che li circondano e a tutta la Sardegna.
Voglio fare i complimenti a Venezia e anche a Cremona, a Meo e a tutti i suoi ragazzi perché oltre ad aver vinto la Coppa Italia ed essere arrivati a gara5 di semifinale hanno giocato una stagione splendida. Venezia è la squadra che sia avvicina di più a Milano, a livello di budget e quindi a livello di roster è la più lunga, la più forte.
Se non eravamo sfavoriti contro Milano non vedo perché lo dovemmo essere con Venezia, con tutto il rispetto e la consapevolezza del suo valore. Perché anche in questo caso sarebbe irrispettoso nei confronti dei miei ragazzi.
Quali secondo te i punti deboli e i punti di forza di Venezia?
“E’ una squadra completa, il punto forte è che non ha punti deboli, ha un organico lunghissimo, ha la possibilità di scegliere chi far giocare rispetto alle scelte che vedono coinvolti gli americani e a seconda delle situazioni. Da questo punto di vista sono molto temibili ma la nostra filosofia non cambia, anche in finale continueremo a focalizzarci su noi stessi. Ho enorme fiducia nei miei ragazzi, non sono preoccupato di dover affrontare una squadra forte come Venezia se non chiaramente nella misura in cui voglio dare la massima attenzione a fare le cose giuste per far sì che i miei ragazzi siano preparati al meglio per affrontare questa sfida”.
Rispetto a Milano, Venezia è più squadra e ha più soluzioni tattiche in difesa mentre quando non riesce a fare il gioco che vuole entra un po’ più in difficoltà...
“Venezia è più squadra, ha meno talento, perché Milano è stata costruita per fare l’Eurolega e quindi ha un budget superiore. Però è vero, è più squadra, gioca meglio, gioca insieme da anni, con lo stesso allenatore. Faccio i complimenti a Brugnaro e al suo staff perché nel tempo ha costruito una società vincente.
Siamo molto focalizzati su di noi per affrontare una grandissima, bellissima e spettacolare finale”.
Sei uno che vai al cuore della questione e sei solito prenderti addosso tu la pressione per scaricarla dallo spogliatoio. Questo è un appuntamento con la storia anche per il Pozzecco allenatore, come lo stai vivendo?
“I protagonisti sono i ragazzi, quello che vivo io è ininfluente, superfluo. Vivo delle sensazioni un po’ contrastanti, è innegabile che sia felice ma si parla troppo spesso di me, qualunque cosa dica viene vista come qualcosa di estremamente positiva, che toglie pressione a noi e la mette agli altri... Sono i miei ragazzi a vincere le partite, non le mie dichiarazioni”.
Mentre si giocava l’altra semifinale voi avete riposato, come sono stati questi giorni?
“Il fatto che noi abbiamo avuto una settimana di riposo superficialmente potrebbe sembrare un vantaggio, ma è anche vero che in situazioni come questa restare fermi una settimana è pesante, perché sai che devi affrontare una finale e non vivi serenamente la quotidianità. Però i miei ragazzi hanno continuato ad allenarsi con la stessa ferocia con cui si sono sempre allenati anche prima, com mi dicono tutti anche con Esposito, mi piacerebbe che Vincenzo si sentisse partecipe di tutto questo. E voglio fare i miei complimenti a Federico Pasquini che insieme a lui ha costruito una squadra veramente forte”.
Ufficio stampa
Dinamo Banco di Sardegna
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