Pubblichiamo in versione integrale l'intervista di Nando Mura per l'Unione sarda, al presidente del Comitato Regionale, Bruno Perra.
Il bilancio della stagione: la Dinamo, l'Academy, le donne e il movimento
« Risultati ? Non benissimo»
Perra, Federbasket:
«ma i tesserati crescono»
Bruno Perra, spetta a lei, presidente di Federbasket Sardegna, tracciare il bilancio finale
della stagione: com'è andata?
«Risposta complessa: se giudichiamo i risultati delle squadre impegnate nei tornei nazionali non è andata bene».
Su sette formazioni nessuna ha fatto i playoff e tre sono retrocesse.
«La Dinamo non ha partecipato ai playoff per la prima volta da quando è in Serie A: non sempre li può fare, e anche statisticamente può succedere. Io poi sono del parere che avere una squadra sarda
in A, che partecipa inoltre alle coppe europee, è un lusso e questo ingigantisce i meriti della di Stefano Sardara. Però Sassari è già ripartita: con un nuovo coach, Esposito, con molti contratti già firmati, con la campagna abbonamenti».
La Dinamo ha bucato tutti gli obiettivi.
«Tutti per differenza canestri: non è stata fortunata. Ma la società è solida: questo solo conta».
Anche la Academy ha fallito i playoff per una sola vittoria in meno.
«Non era il suo obiettivo, era il primo anno in A2, dopo 37 anni di digiuno. Ha vissuto una stagione molto tranquilla, senza rischi, giocando una partita sul campo e una, molto più difficile, fuori dal campo cercando di riconquistare Cagliari. Adesso riparte, con più energie, e non più da zero».
Sestu ha salutato la Serie B.
«Dispiace, e molto, perché i sacrifici che ha fatto sono stati immensi: non lo meritava. La retrocessione è figlia di troppi infortuni e poca fortuna. Ma, in ogni caso, io ho una visione collettiva delle cose: la Sardegna aveva una squadra nei primi tre campionati nazionali, forse è l'unica tra le regioni del Sud».
In campo femminile, e parliamo di A2, sono cadute due squadre su quattro, Mercede e Virtus, e le altre due, Cus e San Salvatore, si sono salvate a fatica.
«Proprio Virtus e Mercede si stanno già rilanciando, con rinnovata energia: è una retrocessione, non un fallimento. Hanno lavorato molto sulle giovani e un prezzo l'hanno pagato: ma stanno
costruendo».
Tirando le somme?
«È sempre più difficile affrontare i tornei nazionali: i costi crescono e le risorse diminuiscono».
Il basket sardo non è solo chi partecipa ai tornei nazionali.
«Il basket sardo è un esercito di quasi 13.000 tesserati che tutti i fine settimana scende in campo, ovunque. La diffusione sul territorio è capillare: ovunque c'è una palestra c'è una squadra, anche in realtà sperdute di poche centinaia di abitanti».
Il minibasket tira ancora?
«Tantissimo, nonostante crescita zero e concorrenza di altre discipline».
Le cifre.
«Di quei quasi 13.000 tesserati, circa 5.000 sono bambini e bambine che si affacciano alla pallacanestro: è la cifra che è cresciuta di più negli ultimi tempi. Merito di quelle squadre, a cominciare dalla Dinamo, che giocano nei tornei nazionali e fanno tanta
promozione».
Merito anche della Federbasket, che d'estate trasforma la Sardegna nell'isola dei canestri.
«Quest'anno tre appuntamenti: a fine giugno le finali nazionali under 14, al via 36 squadre (20 maschili e 16 femminili) per un totale di 800 presenze a Cagliari e dintorni per una decina di giorni, più tutte le persone al seguito».
La Sardegna sarà rappresentata?
«Sì, da tre squadre: Esperia e Alghero in campo maschile, Basket 90 Sassari in quello femminile. Ma la vera vittoria è essere riusciti a ottenere l'organizzazione di una manifestazione che tutti vogliono: è
un premio alla credibilità di tutto il movimento».
Dopo l'Under 14, il Trofeo Sardegna.
«Manifestazione che abbiamo fortemente voluto: scendono in campo rappresentative regionali, soltanto maschili, e per i nostri giovani è un bel banco di prova».
Gran finale con il City of Cagliari.
«A metà settembre l'ottava edizione di una manifestazione che ha già portato in città squadroni come Cska e Olimpiakos, Fenerbahçe, Galatasaray. Ci sarà, naturalmente, la Dinamo, che ha ormai tantissimi tifosi anche a Cagliari. E anche questa è una vittoria: bellissima».
Nando Mura
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