La carriera
Nato il 4 aprile del 1993 a Sassari, Francesco ha iniziato a giocare all’età di 6 anni nella società di minibasket di Porto Torres con cui, Francesco Veccia in maglia Nazionale nella stagione 2007/2008, prende parte al campionato dell’allora B1. Nella stagione 2008/2009, a 15 anni, approda alla Pallacanestro Reggiana iniziando il percorso nelle giovanili a partire dalla categoria Under 17. Nel 2009 arriva il riconoscimento da parte della Regione Emilia Romagna come migliore promessa giovanile. Resta a Reggio fino alla stagione 2012/2013, e nel 2010, a soli 17 anni, esordisce con la prima squadra nel campionato di Legadue contro Vigevano , nel 2012, in Serie A1 dove ha disputato 11 gare (di cui 4 nei playoff). Nel 2011 viene inserito nel miglior quintetto alle Finali Nazionali U19. Nell’estate del 2008 vince il Torneo Dell’Amicizia di Madrid con la Nazionale Under 16. Nel 2010 partecipa a Barcellona al camp NBA “Basketball Without Borders” che raduna i migliori giovani cestisti non statunitensi. Nello stesso anno veste anche la casacca della Nazionale nei Campionati Europei Under 16 in Lituania e Under 18 in Polonia. Nel 2013 arriva anche la convocazione nella Nazionale Under 20. Nella stagione 2013/2014 viene ceduto in prestito da Reggio Emilia agli Stings della Pallacanestro Mantovana, che ha vinto il campionato di Serie A2 Silver, mentre nella stagione 2014/2015 è stato aggregato alla Grissin Bon di coach Menetti per poi essere ceduto in prestito al Basket Veroli in Serie A2 Gold nel dicembre 2014.
Oggi è un giocatore della Benaquista Latina nel campionato di Serie A2.
Fonte: www.latinabasket.it
L'intervista
Hai mosso i
primi passi nella tua città, al CMB
Porto Torres con coach Massimiliano Del Rio, dove hai debuttato in
un campionato nazionale con la Silver e da lì è iniziata la tua carriera. C’è
mai stato un interessamento
da parte della Dinamo?
Si, ci sono stati dei contatti ma in quel
periodo a Porto Torres avevo più possibilità di migliorarmi, perché potevo allearmi tutti giorni con una squadra
senior B1 e avere la possibilità di scendere in campo in alcune partite. La società era molto competitiva
anche sul fronte del gruppo delle giovanili tanto da sfiorare la qualificazione alle finali nazionali under15
e under17.
Durante la
tua carriera in Sardegna, hai collezionato convocazioni con la rappresentativa
regionale, partecipando
a vari tornei e tante chiamate con la nazionale. Questo ti ha dato tanta
visibilità, sino al punto che sei
stato ad un passo da approdare alla Montepaschi, poi, la rinuncia. Se
potessi tornare indietro, rifaresti la
stessa scelta?
In questo momento non rimpiango nessuna
scelta, ritengo di essere stato molto fortunato a far parte della Pallacanestro Reggiana, la quale ha permesso
che diventassi una persona migliore e vivessi il sogno di provare ad essere un giocatore.
Un anno dopo
il mancato trasferimento a Siena, sei passato alla Pallacanestro Reggiana, una
società molto attenta,
dove si sono formati parecchi giocatori importanti. Pensi che per la tua
formazione sia stata la scelta
azzeccata?
Come ho detto non
rimpiango niente e rifarei la stessa scelta altre mille volte, perché oltre ad
una società organizzata e con un
progetto ben definito dal punto di vista giovanile, ho trovato un gruppo di
persone che in tutti modi
cerca di aiutarti per farti sentire a casa.
In questi
anni, tra selezioni, nazionale e squadre di club, sei stato allenato da tanti
coach. A quale di questi sei legato
particolarmente e ritieni che sia stato il tuo vero maestro?
Credo che sia stata una grande fortuna essere
allenato da tanti coach di altissimo livello
in questi anni e ognuno di loro ha contributo alla mia
formazione. Andrea Menozzi, il coach di riferimento del settore giovanile della Pallacanestro Reggiana, è
quello a cui sono più legato, probabilmente perché è quello con cui ho avuto modo di “lavorare “ per più
tempo ed è quello a cui chiedo sempre un consiglio quando sono in difficoltà, anche adesso che non sono più
a Reggio Emilia.
Veccia,
Chessa, Spissu e Merella, quattro sardi nel campionato di serie A2, tutti del
nord Sardegna e nessuno del sud. Pensi sia un caso? Oppure c’è una ragione?
Non saprei. Potrebbe essere la presenza di
squadre senior che militano in campionati importanti ( Silver, Dinamo ) e la vicinanza di giocatori di alto
livello che portano ad immaginare la concreta possibilità di fare quel tipo di vita.
Dei
giocatori italiani attualmente in attività, ce n’è qualcuno in particolare a cui ti ispiri, o che ritieni il più forte?
Ispirarmi no, però ritengo che in questo
momento ci siano parecchi giocatori italiani di altissimo livello e Alessandro Gentile in questa prima parte di
campionato sta dimostrando tutto il suo potenziale fisico e tecnico, migliorando partita dopo partita.
Tu sei un
giocatore di proprietà della pallacanestro Reggiana. Nella finale scudetto,
ironia della sorte, sono arrivate la
tua squadra di appartenenza e la squadra della tua terra. Per quale delle due
il tuo “cuore” ha battuto di
più?
Ho svolto tutto il percorso delle giovanili
con Reggio Emilia e mi sono allenato con la squadra fino a Dicembre, prima di trasferirmi a Veroli.
Sarei stato molto felice se la Reggiana avesse vinto lo scudetto, poiché ho partecipato anch’io al progetto
della società in questi anni. Dall’altra parte sono orgoglioso che Sassari abbia vinto, perché per tutta la
scorsa stagione ha dimostrato di meritarsi il titolo e ormai la Dinamo è diventata un punto di riferimento sportivo
per tutta la regione.
Nei tuoi
sogni da cestista in erba e, prima di approdare in un club importante, c’è mai
stato quello di indossare la
maglia Biancoblu?
Da piccolo sicuramente sognavo di vestire i
colori della mia città, Porto Torres, ma con il trasferimento a Reggio Emilia il mio percorso è cambiato.
Ringraziamo Francesco per la sua disponibilità e gli facciamo i nostri migliori auguri per questa sua nuova avventura con il Latina Basket.
di N.C. Basket Sardegna
di N.C. Basket Sardegna
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