sabato 13 giugno 2015

Conferenza stampa del presidente Sardara


Questa mattina il presidente Stefano Sardara ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa nei locali della Club House analizzando il momento storico della società.

Nella cornice della Club House biancoblu di via Pietro Nenni il numero uno biancoblu ha incontrato questa mattina i giornalisti di carta stampata, televisione e agenzie commentando lo storico traguardo ottenuto dalla Dinamo mercoledì con la vittoria di Gara 7 sul campo dell'Olimpia, strappando il biglietto per la finale scudetto 2015. Alla vigilia della prima storica finale con in palio il tricolore il presidente della Dinamo ha fatto il punto della situazione, analizzando il percorso fatto dalla sua squadra finora.

Sardara ha iniziato paragonando la conferenza stampa in corso a quelle aziendali: “Sembra la conferenza delle aziende quando si approva un bilancio, se così fosse bisogna dire che il dividendo che stacchiamo quest'anno è importante, avendo conquistato due coppe e una finale scudetto. È un risultato storico, perché Sassari e la Sardegna non sono mai arrivati fino a qui. È un risultato che ha un valore ancora più alto perché dobbiamo mettere tanto più lavoro quanto la distanza per raggiungere i mezzi: è il lavoro di una grande squadra, intesa in senso ampio, che va oltre quella che scende in campo, oltre lo staff tecnico. C'è tutta una macchina che ormai lavora a pieno ritmo, un circo mobile composto da chi organizza le partite, chi cura il marketing e gli sponsor, chi si occupa delle vendite, dai responsabili della comunicazione e ufficio stampa: volevo fare i complimenti a tutti perché il risultato ottenuto è eccezionale”.

Il numero uno biancoblu dedica un pensiero speciale ai tifosi: “Dico grazie di cuore ai tifosi grazie perché sono la grande spinta emotiva ed economica, lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo, costituiscono il nostro primo sponsor: ma dobbiamo analizzare in maniera onesta e oggettiva la situazione. Non pensiamo che l'anno prossimo si riparta da qui: la nostra è una società che ha una grande fortuna, la stabilità economica. Siamo una società che ha un buon budget, tra le prime quattro d'Italia, e una buona struttura ma non siamo dei fenomeni. Ogni anno proveremo a competere con i migliori ma siamo consapevoli che dovremo lavorare duro per farlo perché proveniamo da una base diversa. Sono francamente rimasto stupito dalla delusione di Gara 6, lo comprendo perché i primi a essere dispiaciuti della sconfitta eravamo noi, ma ho percepito un'amarezza che andava oltre la semplice partita. Dobbiamo vivere con razionalità tutto questo periodo perché il nostro sistema vive sull'entusiasmo e questa è una stagione che era già incredibile. Se avessimo perso Gara 7 contro i campioni di Italia, vincendo nello stesso anno Coppa Italia e Supercoppa, certo saremmo stati dispiaciuti ma non avremmo mai potuto parlare di delusione o fallimento. Se vogliamo dare sostenibilità concreta al progetto tutti noi dobbiamo tenere i piedi per terra. In questi anni lo abbiamo detto tante volte ma repetita iuvant: Sassari è una realtà che sta costruendo un percorso, dei tre porcellini vogliamo essere quelli che fanno la casa in calcestruzzo, la stagione fatta fino a oggi è incredibile, ma non dovremo mai prendere come punto di partenza questo momento che è il massimo up raggiunto. Quindi grazie ai tifosi, primo sponsor, grazie due volte ai tifosi perché la maggioranza ci sostiene e ci rinforza sempre, e grazie ancora perché sono il sesto uomo e nella serie contro Milano l'hanno dimostrato. Ma stiamo attenti a non farci prendere la mano, dobbiamo essere orgogliosi e felici dei risultati ottenuti ma non facciamo voli pindarici. Vogliamo essere una società che fa le cose bene, i tifosi sono soci che possono seguirci con il progetto, ambiziosi si, ma con i piedi per terra. Se pensiamo che una o due coppe possano cambiare la natura di una realtà allora stiamo sbagliando”.

In chiusura un pensiero sul futuro: “Il vero messaggio agli azionisti è che il 2018 è diventato il 2015, comunque andrà questa finale: al termine di questa stagione dovremo iniziare un nuovo ciclo. Questo non significa che resettiamo tutto, anzi. Abbiamo fatto programmazione tecnica ed economica dal 2011 al 2018, sarebbe banale tenere in piedi quel progetto anche dopo aver centrato molti degli obiettivi prefissati. Sappiamo che tra questi è prioritario il nuovo palazzetto: per la finale purtroppo molti non riusciranno ad acquistare i biglietti, abbiamo richieste da tutta la Sardegna. Stiamo vivendo una finale scudetto con la certezza che domani saremo ancora qua a rompere le scatole a tutti: questa è la nostra vittoria più grande. La serenità di sapere che ci saremo ci da forza ed energia. Quindi nessuna euforia, testa bassa e lavoriamo concentrati al massimo: Reggio non è una squadra facile e l'ha dimostrato nella serie con Venezia”.

Sassari, 13 giugno 2015
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna

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