Tanti auguri "Signor Franco"
Sono 90 candeline quelle che spegne oggi, Franco Carpineti, un nome illustre della pallacanestro isolana. Nato il 12 settembre del 1924 a Genazzano in provincia di Roma, e' un personaggio al quale si devono tanti successi delle nostre squadre, ma soprattutto un uomo che ha insegnato pallacanestro ai giovani sardi diventati poi grandi protagonisti nei parquet di tutta Italia. Eppure fino ai 28 anni di età per “Signor Franco” come lo chiamano ancora i suoi allievi, la pallacanestro era un punto oscuro, anche se, come spesso ha ammesso, le piaceva molto. Lui arrivava dal calcio dove con il ruolo di portiere aveva militato in alcune squadre laziali. Si appassionò sempre più al basket tanto che giocò anche nella formazione dell’Aeronautica Militare (essendo meteorologo), ma mancava il talento. Poi si dedicò esclusivamente al basket, ma da allenatore. Nel 1965 arriva a Cagliari, chiamato dall’allora presidente dell’Olimpia Cagliari Bepi Mosca con il nulla osta dei fratelli Pirastu, di Edo Pedrazzini e Vittorio Tracuzzi, in quel periodo grande allenatore di basket, uno dei migliori tecnici in Italia. Con lui partì la prima leva minibasket per bambini dai 10 ai 12 anni. Con Tracuzzi, Franco Carpineti imparò tantissimo, soprattutto la tecnica che trasmise poi a tutti i suoi allievi. Con l’aiuto di Tracuzzi contribuì alla rinascita del G.S. Aquila, creando un gruppo fantastico che in quattro anni passò dalla prima divisione alla serie C. Con l’Aquilia arrivò per due volte alle finali nazionali: arrivando in entrambi i casi al sesto posto.
Sono 90 candeline quelle che spegne oggi, Franco Carpineti, un nome illustre della pallacanestro isolana. Nato il 12 settembre del 1924 a Genazzano in provincia di Roma, e' un personaggio al quale si devono tanti successi delle nostre squadre, ma soprattutto un uomo che ha insegnato pallacanestro ai giovani sardi diventati poi grandi protagonisti nei parquet di tutta Italia. Eppure fino ai 28 anni di età per “Signor Franco” come lo chiamano ancora i suoi allievi, la pallacanestro era un punto oscuro, anche se, come spesso ha ammesso, le piaceva molto. Lui arrivava dal calcio dove con il ruolo di portiere aveva militato in alcune squadre laziali. Si appassionò sempre più al basket tanto che giocò anche nella formazione dell’Aeronautica Militare (essendo meteorologo), ma mancava il talento. Poi si dedicò esclusivamente al basket, ma da allenatore. Nel 1965 arriva a Cagliari, chiamato dall’allora presidente dell’Olimpia Cagliari Bepi Mosca con il nulla osta dei fratelli Pirastu, di Edo Pedrazzini e Vittorio Tracuzzi, in quel periodo grande allenatore di basket, uno dei migliori tecnici in Italia. Con lui partì la prima leva minibasket per bambini dai 10 ai 12 anni. Con Tracuzzi, Franco Carpineti imparò tantissimo, soprattutto la tecnica che trasmise poi a tutti i suoi allievi. Con l’aiuto di Tracuzzi contribuì alla rinascita del G.S. Aquila, creando un gruppo fantastico che in quattro anni passò dalla prima divisione alla serie C. Con l’Aquilia arrivò per due volte alle finali nazionali: arrivando in entrambi i casi al sesto posto.
In quella formazione giocavano Davide Galasso, Bernardo Franzini, Piergiorgio Siddi e Giuliano Beltramini. Nel 1969 dopo aver vinto per alcuni anni di fila i titoli regionali in diverse categoria, passa alla Pallacanestro Cagliari (1970) chiamato da Otello Formigli. Carpineti prende la formazione del 1957 e in 5 anni di lavoro vince tutto. In questo gruppo milita un sedicenne, Gigi Maxia che, a soli 16 anni é nella rosa della prima squadra in serie A. Per far capire quanto ha dato Franco Carpineti alla pallacanestro isolana è emblematico il ricordo di una finale regionale cadetti a Sassari. Lui era allenatore di due formazioni semifinaliste: Brill A (1956) e Brill B (1957). Le due squadre andarono in finale e lui si alternava nelle due panchine a dare suggerimenti e incitare i suoi ragazzi. Alla fine vinse la squadra del 1956.
Nel 1974/75 collaborò con Howie Landa allora coach del Brill Cagliari. Lui era il visionatore delle squadre avversarie. Col Brill rimane 10 anni per poi passare, chiamato dall’amico Enzo Molinas all’Esperia in qualità di allenatore del settore giovanile. Allena 13 ragazzi del 1967 e con loro vince il campionato propaganda, il campionato ragazzi, allievi, cadetti, giungendo per due anni di fila alle finali nazionali. A Battipaglia ottenne il quarto posto, a Cagliari l’anno dopo terzo posto. In quella militavano ragazzi che ancor oggi sono legati al basket: Giovanni Zucca attuale presidente dell’Esperia, Federica Manca, Roberto Matta, Stefano Pinto e Sergio Stagno.
Olbia e Quartu furono due “piazze” che lo videro allenare altri giovani negli anni 86 e 87, ma l’Esperia lo richiamò nel 1988 e continuò a lavorare con i giovani, Ci fu anche una parentesi a Quartu Sant’Elena con una formazione femminile, ma il suo più grande amore è stato quello di allenare i giovani e insegnare loro i fondamentali della pallacanestro. Lui ha visto crescere giocatori del calibro di Tore Serra, Bruno Ligia, Gigi Maxia e il compianto Umberto Schilich. Lui la pallacanestro non l’ha mai dimenticata e a 90 anni “Signor Franco” non disdegna di avvicinarsi all’Esperia e osservare gli allenamenti delle nuove leve, magari ricordando tutto quello che lui ha dato e continua a dare alla pallacanestro isolana e cagliaritana in particolare. Auguri Signor Franco, da parte di tutta la pallacanestro sarda.
Ufficio Stampa FIP
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