Tratti della Figura di Coach Dan PETERSON
Gli allenamenti erano a porte aperte. Nessuno lo aveva mai fatto. Ore 16,00 allenamento al palasport di Bologna con la curva est piena zeppa di spettatori.
Uno spettacolo. Nessuno giocatore poteva tirarsi indietro nell’impegno e lui “volava” da un atleta all’altro, legandoli insieme con una dialettica “ispano-americana” ( veniva dalla esperienze del Cile). Una capacità di correzione veramente didattica.
La prima lezione che ci impartiva era la comunicazione figurata, per raggiungere la massima chiarezza. Poi, l’accessibilità dell’esercizio proposto, che deve essere adatto alle possibilità motorie del giocatore.
L’evidenza , basata sulla dimostrazione, che lui sapeva fare benissimo, fotogramma per fotogramma. Quindi, la progressione didattica che va dal semplice al complesso e , infine, il divertimento. Un programma basato sulla diversità giornaliera del lavoro, non poteva certo annoiare.
Il microciclo degli allenamenti? Lunedi, fondamentali individuali d’attacco e gioco: metà campo e tutto campo , basato sulla organizzazione delle situazioni di gioco.
Martedi, fondamentali individuali per la difesa , poi situazioni di gioco difensive, quindi il gioco non mancava mai. Mercoledi, massima intensità nel gioco con cura delle priorità difensive ed offensive, senza tante interruzioni. Si arrivava alla fine sfiniti. Giovedi , cominciava a calare l’intensità, ma solo un po’, per dare spazio alla conoscenza della tecnica dei prossimi avversari. Venerdi , studio vero dell’avversario e gioco prevalentemente a metà campo. Sabato, ripasso delle situazioni d’attacco e difesa. E la domenica? Se giocavamo in casa, ore 11,00, tutti pronti per il tiro. Nessuno poteva pensare di stare a dormire fino a mezzogiorno. Dan è stato il primo allenatore, organizzatore e programmatore degli allenamenti. Nulla era lasciato al caso: un piccolo promemoria da tenere in tasca era la sua guida, una coperta di Linus a cui teneva tantissimo. Per noi era un modo d’interpretare la professione veramente eccezionale, ma per lui era solo routine.
Attraverso Dan Peterson , tutti noi abbiamo imparato la lezione , anche perché è stato il primo divulgatore della tecnica cestistica, attraverso un certo numero di libri.......
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