Associazione sportiva dilettantistica
G.S. Basket San Salvatore
Comunicato
stampa N°18/2013-14
SCONFITTA EDULCORATA DALL’AFFETTO DEI SARDI
TREVIGIANI E TRIESTINI
Nel dopo gara in Friuli fugace incontro con il Circolo di Trieste,
apoteosi godereccia il giorno dopo a Treviso. Sulla sconfitta di sabato parlano
Palmas, Canalis e Frau.
Selargius, 12 novembre 2013
TREVISO: UN PRANZO LUCULLIANO E TANTE CHIACCHIERE
Le amarezze si cancellano
semplicemente cambiando orizzonti e incontrando persone straordinarie. Dopo la
brutta prestazione di Trieste le giallonere hanno trascorso una domenica
diversa a contatto con i soci del Circolo Amicizia Sarda di Treviso. L’incontro
è cominciato con un gustoso aperitivo a base di Prosecco e già da lì si è
instaurato un rapporto speciale tra i presenti. A fare gli onori di casa il
presidente Adalberto Garippa e i soci del circolo che di lì a poco avrebbero
raggiunto gli altri convitati presso la trattoria “Rosa Peonia”, per dare vita
all’annuale pranzo sociale. La delegazione campidanese non si è presentata a mani
vuote: i dirigenti Gabriele Cinus e Alberto Saba hanno portato un bel pacco
dono dove non poteva mancare la rinomata pasta di Cappero Selargino. Oltre al
palato si è voluto dare sfogo anche alla cultura con l’aggiunta di diverse
pubblicazioni. Spicca un libro sui vestiti tradizionali sardi, una raccolta di
poesie scritte da Adele Alba Marras dal titolo “Bramas e Ammentos”, l’opera di
Angelo Mavuli “Sentieri per una memoria – Diario di un viaggio”. Di rito il
volume dedicato al trentennale del Basket San Salvatore Selargius, con tre
chiavette usb e anche un orologio.
I sardi trevigiani hanno
solennizzato l’evento con la consegna di una targa ricordo. Avrebbero voluto
anche regalare una grappa di Prosecco ma per motivi di trasporto, e con grande
dispiacere collettivo, è dovuta rimanere al mittente.
“Sono rimasto colpito
dall’orgoglio sardo sprigionato da Gabriele Cinus – racconta il presidente
Garippa – si vede che ci tiene tantissimo alla squadra e alle ragazze con cui
ha un ottimo rapporto; quella del San Salvatore mi ha dato l’idea di essere una
grande famiglia”.
Forse neanche le atlete si
attendevano un’accoglienza così calorosa da parte dei padroni di casa. Il
capitano Emanuela Tinti è stata
rapita dai discorsi dell’isilese Luigi Pitzalis: “Mi ha raccontato tantissime cose
sulla sua famiglia e sul suo lavoro – afferma - e poi è emerso che è stato lui
ad inventare il famoso pane chiamato “Ciabatta”, alimento che a Treviso e
dintorni riscuote un successone. Poi, parlando del più e del meno con il signor
Salvatore Schirru,(della Polizia di Stato), si è scoperto che è originario di
Pimentel, paese in cui è nato pure mio padre. Non avrebbe mai immaginato di
trovare tra noi qualcuna con parenti provenienti da quel piccolo paese della
Trexenta. Ovviamente ha voluto sapere i nomi e i cognomi dei miei zii”.
Selene Perseu racconta le sue sensazioni: “Anche se le trasferte
così lunghe sono sempre pesanti, certe volte ti danno la possibilità di
visitare città che altrimenti non vedresti mai. Molto bella Trieste ma
altrettanto carina Treviso” E la play guardia racconta un particolare curioso:
“Il nome non proprio comune del presidente del circolo ha tratto in inganno la
mia compagna Anna Lussu che per tutto il pomeriggio pensava che parlassimo del
nostro dirigente Alberto preceduto dalla preposizione "ad". Abbiamo
riso per ore”.
Ma il tempo è tiranno, c’è
da andare in trattoria dove poco più di ottanta persone si sono ritrovate per
mangiare ricette esclusivamente sarde cucinate dal desulese Michele Marcis,
coadiuvato dalla moglie Daniela e dai figli Laura e Gianluca. “Un ristorante sardo in tutto
e per tutto – conferma Emanuela – dove nelle pareti spiccavano murales di donne
sarde in costume tipico e foto su luoghi caratteristici della nostra isola”. La
cestista ricorda anche il variegato menù: “Abbiamo mangiato tantissimo; dagli
antipasti di ricotta salata, salumi, olive, ai primi di ravioli e un pasticcio
fatto con il pane carasau. I secondi erano a base di maialetto e agnellino
sardi. Per finire un dolce a base di ricotta”.
Dopo tanto ben di dio una passeggiata nel centro
storico di Treviso ci stava davvero bene, anche se purtroppo con un occhio
all’orologio per non perdere il volo di rientro. “Abbiamo scattato tante
fotografie – ricorda Adalberto Garippa
– e molti dei nostri soci, per non essere sormontati dalle atlete più alte, si
sono accucciati davanti a loro”. Tra i monumenti visitati la Piazza dei Signori
e il Palazzo dei Trecento. Poi rapida incursione in via Calmaggiore e puntatina
al Ponte dei Buranelli, in un angolo suggestivo ambito dai pittori.
Adalberto è rimasto profondamente colpito da questa
visita: “L’aver incontrato il San Salvatore è stato per noi un momento molto
importante, spero tanto che si possa ripetere al più presto”. Ma prima di
congedarsi dalle atlete lancia un appello: “Il nostro circolo, come tutti
quelli dell’Italia e del mondo hanno bisogno di due cose essenziali: risorse e
ricambio generazionale. Ci affidiamo alla Regione Sardegna per venirci incontro
soprattutto con qualche idea nuova che serva a coinvolgere i più giovani, dal
momento che prevalgono di gran lunga gli over cinquanta. Se continuiamo così
tra vent’anni i circoli saranno costretti a chiudere”.
TRIESTE:
QUALCOSA DEVE CAMBIARE, LO DICONO ANCHE I NON NADDETTI AI LAVORI
Al termine della brutta disfatta di sabato, diversi
iscritti al Circolo di Trieste (facente parte dell’Associazione Regionale dei
Sardi in Friuli Venezia Giulia), è andato a salutare le cestiste del club di
Selargius. Di sardi sparsi, a dire il vero, ce n’erano tanti, accorsi al
palazzetto per conto loro richiamati da una squadra dell’isola. Il presidente
del circolo Triestino Augusto Seghene
racconta la sua esperienza: “Ho assistito ad una gara bella e simpatica – dice
– ma le avversarie erano troppo forti e troppo alte. Non ne capisco molto di
basket, però ho avuto la sensazione che il San Salvatore debba diventare ancora
più squadra e migliorare nel tiro, le ragazze mi sono sembrate troppo
frenetiche e invece a mio avviso dovevano reagire con calma”.
Discorrendo sullo stato di salute del circolo
riemergono le dolenti note legate al ricambio generazionale: ”Purtroppo siamo
solo pensionati”. Poi illustra le attività in corso: “Le donne stanno seguendo
un corso di ginnastica posturale e ogni settimana proietteremo film e
documentari sardi, anche i più recenti come “Bellas Mariposas” di Salvatore
Mereu. E poi fervono i preparativi per celebrare il centenario della Brigata
Sassari attraverso una serie di incontri, convegni e altre varie
manifestazioni”.
Sulla gara giocata contro la Callegaris Triestina ecco
i commenti di Laura Palmas, Claudia Canalis e il vice allenatore Roberto Frau.
Laura Palmas:”Gara a senso unico,
purtroppo, sono state più brave di noi sotto ogni punto di vista. Attraversiamo
un periodo difficile, la scorsa sconfitta, contro Udine, è stata dura da
digerire e questa settimana il ritmo allenamento non è mai stato tale da
permetterci di arrivare al meglio a questa sfida, a causa di vari acciacchi
fisici. Approfitteremo del turno di riposo per darci tanto da fare sia sul
profilo mentale, sia su quello fisico. Lavorare sul gioco di squadra,
soprattutto a difesa schierata, concentrandoci sulla grinta e la determinazione
che sono mancate completamente in queste due sconfitte. Sono sicura che ci
riprenderemo, siamo una bella squadra e ora è arrivato il momento di
dimostrarlo”.
Claudia
Canalis: “È
stata una partita abbastanza impegnativa, giocata più o meno punto a punto nei
primi due quarti, poi abbiamo "mollato", non eravamo in formissima, a
causa anche dei diversi infortuni, speriamo di rifarci presto”.
Roberto Frau: “Il risultato dice tutto,
la nostra è stata una brutta prestazione e le avversarie hanno meritato.
Abbiamo pagato sia in termini di prontezza sia in termini fisici. Purtroppo
siamo riusciti a giocare a fasi alterne senza dare continuità al nostro gioco
fino all'ultimo quarto dove poi siamo crollate definitivamente. Il secondo
pessimo arbitraggio consecutivo ha influito sul punteggio ma non sull'esito
della gara. Lussu ha cercato di dare il massimo apporto alla squadra, come
sempre, nonostante il momento di forma fisico non sia dei migliori, anzi. Noi
però dobbiamo pensare alla prestazione del gruppo e non quello delle singole.
Adesso abbiamo un turno di riposo che ci servirà per recuperare le forze e
provare a migliorare le nostre prestazioni che nelle ultime due settimane non
sono state delle migliori”.
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