Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Si può trovare un altro modo per sintetizzare più efficacemente la sconfitta subita dalla Ferrini ad opera del Terralba (fino a quel momento fermo in classifica a quota zero)? No, non si può. Perché la Ferrini ha chiuso le maglie della difesa solamente nell’ultimo quarto, quando gli avversari avevano segnato oltre 70 punti ed erano scappati 23 punti avanti (54-77). Peraltro, il terzo stop rimediato su quattro partite giocate - di cui ben tre sul terreno amico (?) di via Pessina - consegna alla Ferrini due insegnamenti, su cui coach Orani e i suoi ragazzi dovranno meditare. Il primo: se ti svegli solamente nell’ultimo quarto, una volta ti può accadere di riuscire a rimediare (come avvenuto contro la Vitalis S. Gavino) ma la seconda no; se sei recidivo è invece più probabile che gli avversari ti puniscano, come infatti è puntualmente capitato. Il secondo: affidarsi troppo all’adrenalina non può bastare; la furia agonistica può permettere di tentare (si badi bene, “tentare”) di rimettere in piedi una partita quando si è schiacciati dal peso di 23 punti al passivo, ma per vincerle, le partite, è più saggio confidare nel filo logico della tecnica e della tattica; affidarsi a trame ragionate piuttosto che a manovre arruffate; far prevalere l’ottimismo della ragione e della volontà su un generico furore, tanto cieco quanto pasticcione.
La Ferrini è tornata mestamente negli spogliatoi mentre i ragazzi di coach Ledda festeggiavano al centro del campo un successo più che legittimo, maturato al termine di un incontro che li ha visti avanti nel punteggio per tutti i 40 minuti. Gli ospiti sono stati più lucidi e più concreti, potendo oltretutto contare su Porcu capace di mettere a segno un bottino di 33 punti complessivi, realizzati da tutte le posizioni: da fuori, da sotto, dalla linea dei liberi. Contro di lui, così come contro i suoi compagni, la Ferrini ha opposto armi spuntate per oltre 30 minuti, durante i quali ha assistito dapprima con sorpresa, poi con smarrimento e incredulità al festival del tiro degli avversari. La gara col Terralba ha infatti impietosamente mostrato che la coperta della Ferrini è troppo corta. Perché se da un lato Zoncheddu e compagni hanno segnato più che nelle precedenti occasioni (nelle quali la media realizzativa era stata di 61.3), dall’altro questo aspetto positivo ha coinciso con l’evidente involuzione di una prestazione difensiva nella quale hanno concesso all’attacco ospite molto di più di quanto avevano fatto nei tre turni precedenti, in cui erano stati mediamente incassati soltanto 57 punti a gara.
Come detto, il Terralba è stato sempre avanti nel punteggio, con uno scarto che è andato progressivamente aumentando, dal momento che i sette punti del primo intervallo, sono diventati 14 al secondo e 19 al terzo. Soltanto nell’ultimo periodo, i quartesi hanno avuto una reazione vigorosa che, quando però erano sommersi da un passivo di 23 punti, li ha portati addirittura a sperare in un ribaltone che avrebbe avuto dell’incredibile. La pressione a tutto campo e la migliore chiusura difensiva sono state le armi con cui Zoncheddu è compagni hanno recuperato un’infinità di palloni e hanno tenuto per sei minuti i rivali fermi a quota 77. In quel frangente, i ragazzi di coach Ledda sono apparsi in serie difficoltà; difficoltà che anche il linguaggio del corpo rivelava in modo inequivocabile. La palestra S. Elena si infiamma quando Saba, realizzando l’unica tripla di tutta la gara per i suoi colori, porta il punteggio sull’81-84. Ma è l’ultima fiammata, perché da lì in avanti la Ferrini non segna più e gli ultimi liberi messi a segno da Vinci e Porcu servono solo a fissare il punteggio finale.
Basket Ferrini: Corona 3, Saba 21, Desogus 16, Manca 8, Zoncheddu 7, Cara V. 5, Secci 8, Unali 2, Garofalo ne, Laconi R. 4, Daga 3, Laconi S. 4. All. Orani
S.A.A.B. Terralba: Argiolas 6, Tranza A. 11, Pianti 9, Tranza E., Porcu 33, Vinci 8, Aramu 9, Cicu 2, Boassa, Pinna, Serra 9. All. Ledda
Basket Ferrini
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