venerdì 23 agosto 2013

Omar Thomas : «Qui per vincere qualcosa di importante»


Quarto appuntamento della settimana in Club House. È toccato a Omar Thomas sedersi al tavolo delle conferenze assieme al presidente Sardara e raccontarsi a giornalisti e tifosi


Media Time. È Omar Thomas, anche lui applauditissimo dalla folta platea della Club House, il protagonista del quarto appuntamento con la stampa organizzato in Club House dalla Dinamo Banco di Sardegna. L'ex Avellino e Stella Rossa, uno dei grandi colpi dell'estate del basket mercato, si è presentato ai giornalisti e al pubblico in una Club House traboccante di entusiasmo e di curiosità, assaporando sin da subito il clima che circonda l'ambiente ed il progetto biancoblu. Al tavolo con il giocatore il presidente Stefano Sardara e il direttore sportivo Federico Pasquini.

Le parole. Stefano Sardara, presidente della Dinamo Banco di Sardegna: «Ancora una volta buongiorno, oggi è una giornata particolarmente importante: Omar Thomas è stato anche nel recente passato per noi uno dei giocatori più tosti mai incontrati. Elemento di alto livello, complimenti al nostro DS Federico Pasquini che, con merito, ha portato a Sassari un giocatore importante come lui. Questo è un passaggio davvero importante, sarà ora OT a raccontarci il suo punto di vista». Omar Thomas: «Ciao a tutti, sono felice di essere tornato in Italia dopo due anni. Mi ricordo di Sassari un pubblico meraviglioso, le gare tirate giocate con Brindisi, contento di giocare per coach Meo e di vivere un ambiente cosi carico di emozioni e sensazioni. Avevo già riassaporato il clima sassarese l'anno scorso nella pre season con Samara. So che obiettivi ha Sassari, la presenza di Green e Johnson aiuterà, la chimica c'è, potrà essere un fattore importante per poter fare un ulteriore step. Conosco comunque praticamente tutti i miei nuovi compagni, posso giocare da 2, 3 e 4, mi piace fare quel che serve quando serve. Ultimamente ci sono stati dei numeri 3 molti forti, spero di essere io quello giusto magari per vincere qualcosa di importante».

“Black Jesus”. Nato a Philadelphia il 25 febbraio 1982, ala di 195 centimetri soprannominato “Black Jesus”, muove i primi passi sul parquet fra la high school alla Strawberry Mansion e il Panola Junior College in Texas. Si trasferisce alla University of Texas El Paso, dopo un provino ai Seattle in Nba veste la maglia degli Austin Toros in Nbdl, quindi due passaggi fra la Repubblica Dominicana (Club Naco) e Filippine (Coca-Cola Tigers), ultime mete prima del positivo e fortunato sbarco in Europa. È la Coopsette Rimini di coach Giampiero Ticchi a contattarlo, start di un biennio vissuto con tanto di playoff disputati e promozione sfiorata. Nell'estate 2008 trova l'accordo con l'ambizioso Pau-Orthez prima di fare ritorno in Italia con la canotta della Nsb Rieti alla sua “prima” in Lega A. Nel 2009 è Legadue con l'Enel Brindisi: la società conquista la promozione diretta in massima serie e Thomas viene eletto miglior giocatore del campionato. Nel 2010 arriva il passaggio ad Avellino ed è ancora exploit: quarto posto a fine regular season e titolo di Mvp. Nel 2011 si accasa alla Stella Rossa Belgrado, l'anno scorso la firma per l'ambizioso Samara (con cui vince una coppa di Russia e l'Eurochallenge.


Sassari, 22 agosto 2013
Giovanni Dessole
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna

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