Rileggendo i regolamenti Federali, tutti ricorderanno la definizione di Atleta Professionista, quindi ritengo superfluo ripetere che tale posizione riconosce ad ogni tesserato della A1 e A2 un contratto remunerativo. La cosa pero’ che mi sorprende di piu’ è che su 12 atleti scritti a referto da ogni squadra, chi gioca sempre sono in media 7 o 8 atleti, il nono e il decimo assaggiano il campo solo in poche occasioni e per pochissimi minuti, mentre l’undicesimo ed il dodicesimo fanno riscaldamento prepartita e passano l’acqua e gli asciugamani ai compagni. In sintesi ogni societa’ paga stipendi, anche se al minimo sindacale,ad atleti che purtroppo sono poco utilizzati nelle gare di campionato e quindi con poche speranze di crescere tecnicamente ed agonisticamente. Le partite si giocano su 4 tempi e i quintetti d’inizio sono quasi sempre gli stessi in ogni squadra, salvo rare eccezioni; cio’ comporta uno stress psicofisico notevole, che viene assorbito da chi gioca dai 35 ai 45 minuti spesso ininterrottamente, le conseguenze di tale situazione portano a tanti risultati negativi. Rischio di incidenti muscolari, uscita anzitempo per raggiunto limite dei falli personali, monotonia dei giochi in attacco e favoreggiamento alla difesa avversaria che conosce pregi e difetti di ogni titolare delle squadre che deve incontrare. Mi sono limitato ad elencare solo alcuni fondamentali, punti di riflessione e lascio ad ogni addetto ai lavori, ai lettori ed agli appassionati di pallacanestro, trarre delle conclusioni. Qualche collega nel passato ha scritto che le statistiche non sono una scienza esatta e forse in qualche occasione tale affermazione puo’ essere giusta, ma i NUMERI sono NUMERI e la loro logica è vicinissima alla realta’ che NON puo’ essere contestata nemmeno dal piu’ abile dei POLITICI di casa nostra ……a NAPOLI direbbero Ca’ NISCIUNO E’ FESSO.
Grazie coach Giovanni VENUTO
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