Dopo 7 anni dalla introduzione dei “premi di svincolo” (NAS) la FIP apprende che è in corso una petizione fra le società associate alla Lega Nazionale, coordinata dalla stessa Lega Nazionale, per chiedere di differirne il pagamento (previsto per il prossimo 5 novembre) sino al 5 febbraio 2013.
Le considerazioni sono sempre le stesse, più volte argomentate e riaffermate dal Consiglio federale.
In primo luogo si ribadisce ancora una volta che il sistema NAS origina per promuovere il reclutamento e la formazione di giovani atleti e non per divenire un esercizio di natura finanziaria; le società NON hanno alcun obbligo di tesserare atleti soggetti al “premio di svincolo” ed inoltre conoscono da aprile 2012 gli importi di tali “premi” che peraltro vengono ricordati loro dal sistema informatico prima di procedere alle operazioni di tesseramento.
La Federazione, in qualità del “garante del sistema”, non può consentire il tanto invocato differimento del pagamento perché renderebbe sempre più incerto il corretto svolgimento dei campionati. Il mancato pagamento dei contributi NAS comporta notoriamente l’esclusione della società dal massimo campionato cui sta prendendo parte e quindi più tardi avviene il versamento delle somme previste più tardi si ha la certezza che l’attività si stia svolgendo regolarmente (p.e. se una società venisse esclusa a gennaio si sarebbe già disputato l’intero girone di andata di un campionato). Pertanto è assolutamente corretto che da un punto di vista dell’equità sportiva ed amministrativa il pagamento avvenga all’inizio dell’attività e contestualmente per tutti i soggetti coinvolti. Cambiare oggi le regole comporterebbe un evidente svantaggio per coloro che hanno programmato la propria attività in conformità alle norme stabilite.
Nessuno considera le società come dei “bancomat”, tanto è vero che gli importi delle tasse federali sono fermi al 1° luglio 2006, ma le società costruiscono le squadre in piena autonomia gestionale e devono responsabilmente sapere a cosa vanno incontro.
Varrebbe la pena conoscere l’opinione di quel migliaio circa di società che fanno affidamento sui ricavi da “premi di svincolo”, quelle società che hanno creduto sulla propria capacità di investire sui vivai e sul settore giovanile e che ora attendono di vedere premiati i propri sforzi nei modi e nei tempi previsti (che peraltro vorrebbero ancora più abbreviati), deliberati e pubblicati durante la scorsa primavera, proprio quelle società che sono le principali beneficiarie dei “premi di svincolo” dei quali si chiede il differimento, società che hanno pianificato le loro strategie confidando sulle tempistiche previste dai regolamenti.
Per essere chiari:
l’87% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNA sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
l’81% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNB sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
l’83% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNC sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
Le società che legittimamente decidono di non tesserare atleti formati da altri club, quindi soggetti a NAS, possono investire sulla loro capacità di realizzare un vivaio amplio e forte tecnicamente, a beneficio della loro stessa attività sportiva, per essere promotori ed attori di un circolo virtuoso che li vedrà protagonisti e che in futuro le vedrà con ogni probabilità beneficiare dei premi NAS pagati dalle altre società.
Il governo di questa Federazione ha inteso proseguire sul percorso tracciato da quello precedente, convinto che i “premi di svincolo” costituiscono un volano di crescita collettiva del sistema nonché uno strumento trasparente per il tesseramento degli atleti.
Il ritiro in massa dai campionati in corso è ipotesi non auspicata e non auspicabile, ma sono anni che invariabilmente in questo periodo dell’anno la Lega Nazionale (il cui Statuto, all’articolo 1, prevede che come associazione riconosciuta dalla FIP deve operare per uno sviluppo sempre maggiore dello sport della pallacanestro “nell’ambito delle direttive e degli obiettivi fissati dalla F.I.P.”) e le proprie associate sollevano le stesse obiezioni cui puntualmente viene risposto con gli argomenti che avete appena letto e che trovano la condivisione della stragrande maggioranza delle società affiliate.
E’ singolare constatare che una richiesta cui è stata data ampia ed esaustiva risposta si trasformi in una “crociata” che annienta ogni concetto di confronto democratico svoltosi nel consesso legittimamente chiamato a governare.
Consesso che già il 29 settembre scorso ha comunicato che la Federazione, al di là della prossima tornata elettorale, si è impegnata a rivedere le quote dei “premi” in concomitanza con l’entrata a regime della riorganizzazione dei campionati che avverrà il prossimo 1° luglio.
La Federazione è contraria ad ogni forma di pretestuosa strumentalizzazione ed ha sempre motivato ed articolato le proprie scelte nelle sedi opportune, e confida che tutti vogliano rispettare con vero spirito sportivo e democratico le norme che interessano non un solo settore di attività ma tutti i settori di attività.
In primo luogo si ribadisce ancora una volta che il sistema NAS origina per promuovere il reclutamento e la formazione di giovani atleti e non per divenire un esercizio di natura finanziaria; le società NON hanno alcun obbligo di tesserare atleti soggetti al “premio di svincolo” ed inoltre conoscono da aprile 2012 gli importi di tali “premi” che peraltro vengono ricordati loro dal sistema informatico prima di procedere alle operazioni di tesseramento.
La Federazione, in qualità del “garante del sistema”, non può consentire il tanto invocato differimento del pagamento perché renderebbe sempre più incerto il corretto svolgimento dei campionati. Il mancato pagamento dei contributi NAS comporta notoriamente l’esclusione della società dal massimo campionato cui sta prendendo parte e quindi più tardi avviene il versamento delle somme previste più tardi si ha la certezza che l’attività si stia svolgendo regolarmente (p.e. se una società venisse esclusa a gennaio si sarebbe già disputato l’intero girone di andata di un campionato). Pertanto è assolutamente corretto che da un punto di vista dell’equità sportiva ed amministrativa il pagamento avvenga all’inizio dell’attività e contestualmente per tutti i soggetti coinvolti. Cambiare oggi le regole comporterebbe un evidente svantaggio per coloro che hanno programmato la propria attività in conformità alle norme stabilite.
Nessuno considera le società come dei “bancomat”, tanto è vero che gli importi delle tasse federali sono fermi al 1° luglio 2006, ma le società costruiscono le squadre in piena autonomia gestionale e devono responsabilmente sapere a cosa vanno incontro.
Varrebbe la pena conoscere l’opinione di quel migliaio circa di società che fanno affidamento sui ricavi da “premi di svincolo”, quelle società che hanno creduto sulla propria capacità di investire sui vivai e sul settore giovanile e che ora attendono di vedere premiati i propri sforzi nei modi e nei tempi previsti (che peraltro vorrebbero ancora più abbreviati), deliberati e pubblicati durante la scorsa primavera, proprio quelle società che sono le principali beneficiarie dei “premi di svincolo” dei quali si chiede il differimento, società che hanno pianificato le loro strategie confidando sulle tempistiche previste dai regolamenti.
Per essere chiari:
l’87% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNA sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
l’81% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNB sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
l’83% dei “premi di svincolo” pagati da società di DNC sono ristornati direttamente alle società beneficiarie.
Le società che legittimamente decidono di non tesserare atleti formati da altri club, quindi soggetti a NAS, possono investire sulla loro capacità di realizzare un vivaio amplio e forte tecnicamente, a beneficio della loro stessa attività sportiva, per essere promotori ed attori di un circolo virtuoso che li vedrà protagonisti e che in futuro le vedrà con ogni probabilità beneficiare dei premi NAS pagati dalle altre società.
Il governo di questa Federazione ha inteso proseguire sul percorso tracciato da quello precedente, convinto che i “premi di svincolo” costituiscono un volano di crescita collettiva del sistema nonché uno strumento trasparente per il tesseramento degli atleti.
Il ritiro in massa dai campionati in corso è ipotesi non auspicata e non auspicabile, ma sono anni che invariabilmente in questo periodo dell’anno la Lega Nazionale (il cui Statuto, all’articolo 1, prevede che come associazione riconosciuta dalla FIP deve operare per uno sviluppo sempre maggiore dello sport della pallacanestro “nell’ambito delle direttive e degli obiettivi fissati dalla F.I.P.”) e le proprie associate sollevano le stesse obiezioni cui puntualmente viene risposto con gli argomenti che avete appena letto e che trovano la condivisione della stragrande maggioranza delle società affiliate.
E’ singolare constatare che una richiesta cui è stata data ampia ed esaustiva risposta si trasformi in una “crociata” che annienta ogni concetto di confronto democratico svoltosi nel consesso legittimamente chiamato a governare.
Consesso che già il 29 settembre scorso ha comunicato che la Federazione, al di là della prossima tornata elettorale, si è impegnata a rivedere le quote dei “premi” in concomitanza con l’entrata a regime della riorganizzazione dei campionati che avverrà il prossimo 1° luglio.
La Federazione è contraria ad ogni forma di pretestuosa strumentalizzazione ed ha sempre motivato ed articolato le proprie scelte nelle sedi opportune, e confida che tutti vogliano rispettare con vero spirito sportivo e democratico le norme che interessano non un solo settore di attività ma tutti i settori di attività.
Fonte : FIP
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